POLITICAPRIMO PIANO

Lacco Ameno e lo spettro delle urne on the beach

Cresce il partito dei favorevoli allo svolgimento delle elezioni a luglio. Ecco le opinioni dei candidati alla poltrona di primo cittadino nel Comune del Fungo

Molti isolani hanno sempre immaginato il mese di luglio come quello caratterizzato dalla grande festa di Sant’Anna, dai tuffi in mare, dai pomeriggi di tintarella, ovviamente lavoro permettendo. E invece quest’anno a luglio potremmo trovarci una domenica in fila alle urne per le elezioni, comprese quelle comunali, come nel caso di Lacco Ameno. La fase 2 dell’emergenza covid-19 rimette infatti nuovamente in ballo la questione della data delle elezioni. Negli ultimi giorni si sono infatti rinforzate le ipotesi di anticipare al mese di luglio le consultazioni elettorali che, inizialmente fissate a maggio, erano poi state rinviate all’autunno a causa della pandemia che ha investito quasi tutto il mondo. Per il momento è soltanto un’ipotesi, anche perché bisognerebbe procedere a una importante modifica del decreto legge che è in via di conversione. Il voto estivo è comunque caldeggiato soprattutto da vari presidenti regionali, compreso De Luca, che invocano un’eventuale recrudescenza del virus in autunno come causa di rischio, alla quale ovviare fissando le elezioni a luglio.

Una circostanza che costringerebbe a iniziare adesso, subito, la raccolta delle firme per poi presentare le liste poco oltre la metà di giugno. E che a Lacco Ameno significherebbe una campagna elettorale decisamente inedita, almeno considerando il periodo. Naturalmente è ancora tutto da decidere, soprattutto in un momento come questo, dove anche Governo e Parlamento “navigano a vista”, tuttavia i due protagonisti principali, almeno nelle previsioni, della prossima competizione elettorale a Lacco Ameno hanno opinioni molto diverse sull’opportunità dell’anticipo “estivo” delle urne. Il senatore Domenico De Siano, già due volte sindaco di Lacco Ameno e ora pronto a concorrere nuovamente alla poltrona di primo cittadino, è nettamente ostile all’ipotesi delle elezioni estive e non usa certo mezzi termini o giri di parole: «Siamo decisamente contrari al voto in luglio, un’ipotesi che soltanto lo sciagurato presidente della Regione Campania poteva concepire. De Luca, mentre da una parte inibisce le libertà dei cittadini, dall’altro accarezza l’idea delle elezioni in piena estate soltanto perché i sondaggi al momento lo danno per favorito.

Domenico De Siano: «Voto a luglio?
Ipotesi assurda, voluta dallo
sciagurato De Luca per capitalizzare
i sondaggi favorevoli. E le urne estive
darebbero il colpo di grazia a
ogni tentativo di parziale
recupero della stagione turistica»

È un paradosso, un controsenso, che non va certo nell’interesse dei cittadini. Secondo noi è molto più opportuno andare al voto in autunno, e per De Luca non ci sarebbero problemi: l’unico sarebbe costituito dal fatto che rimarrebbe al timone della regione per qualche mese in più a far danni». Secondo il coordinatore regionale di Forza Italia, le elezioni a fine luglio sarebbero controproducenti anche nell’ottica di quel poco di stagione turistica che forse sarebbe ancora recuperabile: «Siamo in presenza di una stagione già fortemente pregiudicata dall’emergenza sanitaria, aggiungerci anche le elezioni costituirebbe un ulteriore disastro».

Giacomo Pascale: «Molto dipenderà
dalle valutazioni di ordine sanitario:
se davvero dovessero delinearsi
rischi di un nuovo picco pandemico
in autunno, allora l’ipotesi delle
elezioni estive dovrà essere presa
in considerazione. Non si può
bloccare la democrazia per un anno»

Da parte sua Giacomo Pascale, sindaco uscente di Lacco Ameno, è più cauto nel valutare l’ipotesi caldeggiata da alcuni presidenti di Regione: «Innanzitutto non ci sono certezze al momento sulla data delle elezioni. Sembra però che questa possibilità scaturisca da una seria valutazione in relazione all’emergenza sanitaria. A quanto si legge sulla stampa, si attende il parere definitivo del ministro della salute, mentre cinque governatori su sette sono d’accordo a votare in anticipo. Naturalmente ognuno dice la sua: secondo alcuni osservatori questa “accelerazione” è dovuta al fatto che qualcuno vuole capitalizzare la popolarità del momento. Invece alcuni esperti epidemiologici sostengono che il covid-19 potrebbe avere un nuovo picco proprio durante il periodo autunnale proprio nella finestra attualmente individuata dal decreto in sede di conversione. Quindi, se questa esigenza è avvalorata anche da una necessità sanitaria scientificamente sostenuta, è chiaro che luglio potrebbe diventare il momento più indicato per votare, se non si vuole bloccare la democrazia. Ricordiamoci che i mandati sono scaduti a maggio, quindi nella sciagurata ipotesi di un nuovo picco autunnale, si finirebbe a rinviare tutto al 2021, quindi estendere di un anno intero i mandati elettivi. In generale, credo che in un momento come questo l’ultima preoccupazione della gente sia la data delle elezioni, tuttavia è palese che la democrazia non possa essere sospesa, quindi una data andrà comunque fissata. Detto questo, sia che si votasse a luglio sia che si votasse a ottobre, la campagna elettorale è già stata viziata negativamente da ciò che la gente sta vivendo da mesi. Ripeto, se poi gli esperti dal punto di vista sanitario dovessero individuare in luglio la data migliore, siamo pronti ad accettarlo». A differenza del suo “antagonista”, Pascale non crede tuttavia che tale mese sia controproducente dal punto di vista turistico: «In realtà tante volte si è votato a maggio che è considerato già un periodo di alta stagione per località turistiche come la nostra. Non credo che una consultazione elettorale a luglio possa influire sui flussi turistici. Ormai gli esperti affermano che nella migliore delle ipotesi, se riuscissimo a salvare una parte della stagione, si ricaverebbero fatturati pari al 20% dell’anno scorso, quindi ciò significa che ogni pianificazione e programmazione con un minimo di prospettiva debba essere dedicata al 2021. Il danno per il 2020 è già stato gravemente inferto in questi mesi». Al di là delle opinioni, molto dipenderà dall’evoluzione del quadro sanitario nelle prossime settimane, anche se i tempi sono piuttosto ristretti.

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