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Borrelli, l’ultimo paladino di Napoli: «amo la mia città e la giustizia»

Un urlaccio dalle file più lontane: «I parcheggiatori, Francesco, i parcheggiatori!». Lui cerca di contenere la richiesta: «E aspettate… Vorrei terminare di spiegare il caso dell’invasione di formiche all’ospedale Giovanni Bosco…E’ la seconda volta che accade nello stesso ospedale». Un po’ più in la, un’altra richiesta: «Consigliere a Mergellina il mare è diventato bianco, scaricano veleni nei tombini!» e ancora «Francesco intervieni su questa malasanità. Non è possibile che dobbiamo andare al Nord per avere i servizi sanitari adeguati». Francesco Borrelli simula un cedimento. Prima stringe le labbra, tirando fuori un’espressione severa, concentrata, poi si apre in un sorriso. «Devo fare il juke-box? Voi mettete il gettone, scegliete un titolo e io dò risposte?». Applausi e sorrisi. «Ma poi scusate, che vi devo dire sui parcheggiatori? Dobbiamo essere uniti, non è una battaglia mia è una battaglia di civiltà per la città, la nostra grande bella città. E’ la battaglia delle persone oneste. Come è possibile che parcheggiamo la nostra auto sulle strisce blu e invece di pagare l’euro al comune paghiamo tre e anche quattro euro ad un delinquente che, in maniera abusiva, per arricchirsi, decide di chiedere il pizzo. E’ una vergogna ».  Non siamo ad un incontro organizzato o ad una conferenza stampa, ma a piazza Triste e Trento, a Napoli, per strada. Francesco Borrelli scende dal suo scooter, toglie il casco e la gente lo riconosce e si avvicina, gli stringe la mano, gli chiede consigli, gli dice di andare avanti, lo incoraggia a non fermarsi. Due, sei, dici, venti persone attorno a lui.

Pochi giorni fa Francesco Borrelli ha ricevuto l’ennesima minaccia da soggetti legati ai parcheggiatori abusivi che si dicono pronti a «freddarlo sotto casa». Lui, a luglio dello scorso anno, è riuscito in pochi giorni a raccogliere oltre 4 mila firme per presentare in parlamento una proposta di legge popolare per chiedere l’arresto dei parcheggiatori abusivi. E’ ci è riuscito!  L’emendamento al Decreto Sicurezza, prevede l’arresto di chi esercita l’attività di parcheggiatore abusivo.

Ma chi è Francesco Borrelli, il ‘politico green’ in Campania spesso riconosciuto con l’appellativo di ‘supereroe del quotidiano’, innamorato dell’isola d’Ischia e appassionato di nuoto. E’ forse un politico fuori posto, non capito da tutti, a volte tradito dai dirigenti nazionali del suo stesso partito? O un politico onesto, assediato dal sistema di potere dei colletti bianchi napoletani, sostenuto dai cittadini e tradito, clamorosamente, da chi lo doveva difendere? Oppure un sognatore ingenuo, un puro e duro, un politico-non politico, un marziano a Napoli?

Francesco, consigliere regionale, diplomato al liceo Classico Genovesi, ha 45 anni e ha cominciato nel partito dei Verdi quando ne aveva 20 e, negli anni, in Campania ha presentato un’immagine più aperta e moderata del partito del ‘Sole che Ride’.

C’è un’intera generazione di ‘verdi’  che è cresciuta sotto la sua ala o al suo fianco. È la sua comunità. E ringhia se qualcuno gliela tocca. La sua passione è la politica affrontata con toni forti in fatto di promesse, ma sempre con una rigorosa aderenza al senso pratico, che in sostanza vuol dire capire la gente e poi impegnarsi a risolvere i tanti problemi del vivere quotidiano nel territorio campano.

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Prima di essere politico, Francesco Borrelli, è giornalista, grande comunicatore, ambientalista e infine amministratore pubblico ma è soprattutto la voce, il megafono, l’amplificatore dei cittadini che subiscono ingiustizie, prepotenze, soprusi.

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È in perenne movimento, un moto perpetuo. Salta da un appuntamento all’altro, da un quartiere all’altro di Napoli e provincia. Lo sanno bene gli autori delle trasmissioni televisive che la cercano come ospite. Risponde: «Vengo, ma alle 21,45 massimo ho un appuntamento con dei cittadini».

Un ‘supereroe’ in formato umano,  un attivista dei diritti civili, che, a bordo del suo vecchio scooter,  raggiunge i cittadini che chiedono il suo aiuto. Pubblica denunce sul suo profilo social e, con l’aiuto della stampa, condanna l’illecito: prima con gli automobilisti in sosta selvaggia, poi con i parcheggiatori abusivi e ancora contro i circhi che ‘sfruttano’ gli animali  e ancora segnalando il caso del primario dell’ospedale del Mare che per organizzare la sua festa avrebbe ordinato la chiusura del suo reparto e non ultimo il caso delle formiche all’ospedale Don Bosco.

Borrelli si sta impegnando concretamente, da tempo, per ricostruire un rapporto di fiducia tra attori politici e cittadini. Un Borrelli che continua indomito sulla strada del «né di destra né di sinistra», che non teme critiche rispetto a chi lo accusa di cercare solo visibilità, ma che si preoccupa  di far capire alla gente che deve smettere di aver paura nel dire ciò che pensa ed è pronto a riservare loro tutti gli strumenti per far alzare l’asticella dell’attenzione da parte della politica nazionale, degli amministratori locali e della magistratura.

Ma ora è il momento di stargli affianco contro quei ‘posteggiatori abusivi’ che sono la violenza quotidiana che il napoletano e il turista devono subire e che spesso devono accettare passivamente. Delinquenti che vengono sdoganati, da chi non ci convive, come ameno folclore napoletano o come una sorta di ammortizzatore sociale. Borrelli denuncia e viene pesantemente minacciato di morte e deve essere da noi tutti sostenuto, affiancato, difeso.

La funzione di Francesco Borrelli, quella di contro-narrazione, quella di illuminare gli angoli più oscuri, viene svolta ogni giorno. Ora tocca alle istituzioni, alle forze dell’ordine, alla magistratura intervenire.  Perché è vero che parlare, raccontare da parte dei giornali e delle televisioni è importante ma è anche vero che parlare troppo alla fine stanca le persone, i lettori. Ora è il momento dei fatti e, per conoscere meglio Francesco, l’eccentrico ‘supereroe’ in formato umano, vogliamo riportare una sua frase: «Sono sempre stato un testardo. E i testardi possono vincere o perdere ma non riescono a galleggiare: emergono o affondano. Io sono così. Io sono Francesco Borrelli, innamorato della mia città, innamorato dei miei concittadini, innamorato della vita e della giustizia»

 Francesco DI Meglio

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