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Pascale: Superare l’emergenza, poi programmare

Di Francesco Ferrandino

LACCO AMENO. Giacomo Pascale respinge le critiche, riguardanti la mancata programmazione natalizia a Lacco Ameno, mossegli dall’opposizione alcuni giorni fa, e lo fa senza rinunciare all’ironia: «Il mio pensiero è molto semplice. Ho grande rispetto di Carmine Monti, ha più esperienza di me, la cittadinanza ha già avuto modo di apprezzarle sue capacità come sindaco, e sicuramente serberà ricordo dei Natali “sfavillanti” che organizzò la sua amministrazione. Tuttavia la nostra concezione amministrativa è molto diversa. Intanto, già da diverse ore stiamo addobbando varie zone del paese con le luminarie natalizie, come segno di accoglienza del periodo festivo,  in Piazza S. Restituta, Piazza Pontile, Piazza Girardi, Piazza Fango e Piazza Rosario. Non abbiamo ovviamente esagerato, anche perché era inutile spendere denaro per illuminare quello che in buona sostanza è tutto un cantiere, visto che Lacco da un paio di mesi è interessato dai lavori fognari che coinvolgono tutte le strade principali». Per il primo cittadino, la programmazione di eventi per il periodo natalizio è sì importante, ma al momento viene dopo altre urgenze ed esigenze: «Io ho una mia personale visione: credo che l’appuntamento del Natale debba essere concordato con tutti, albergatori, commercianti e cittadini. E’ inutile predisporre grandi e costose luminarie, quando poi la grande maggioranza degli alberghi, dei ristoranti e delle attività commerciali sono chiusi. Quando avremo superato l’emergenza della grande opera di ristrutturazione che stiamo portando a termine, ci incontreremo con tutte le parti sociali per capire se vi sono i margini di una programmazione non solo natalizia o comunque solo episodica, bensì su base annuale. Anche lo stesso Natale dovrà essere un evento dove ciascuno dovrà fare la propria parte: il Comune potrà anche mettere le luminarie, ma se poi il turista non trova nessun ristorante aperto dove poter mangiare o nessun negozio dove fare shopping, che senso ha? È necessaria una sinergia, una concertazione, una programmazione realizzata per tempo. Tuttavia è evidente che il paese può ospitare un evento solo se può offrire una dignitosa immagine di sé. Oggi, Lacco è un cantiere aperto: a cosa sarebbe servito programmare eventi in mezzo a scavi e transenne? Invece, in prospettiva futura, sarà importante arrivare ad organizzare un tavolo di concertazione sin dall’inizio del prossimo anno, quindi tra poche settimane, per programmare seriamente non solo il Natale, ma tutte le più importanti ricorrenze. Al momento, a Lacco dobbiamo fronteggiare vari tipi di emergenze: in alcune zone manca ancora la normale illuminazione pubblica, quindi è insensato spendere grosse cifre per una luminaria più grande, per poi ritrovare dopo le feste la stessa strada sprofondata nel buio pesto. Quindi noi abbiamo programmato una serie di incontri tra soggetti pubblici e privati, per verificare se realmente c’è una volontà di stilare una seria programmazione. Diversamente, non avrebbe alcun senso sprecare risorse in modo disordinato e velleitario». L’avv. Carmine Monti sottolineava in modo critico proprio la mancanza di una concertazione con i commercianti per avere un minimo di programmazione natalizia: «Forse al consigliere Monti sfugge che i commercianti siedono quotidianamente in consiglio comunale per mezzo del loro presidente di categoria, che io ho anche nominato presidente della Consulta turistica locale. Egli coordina anche i contatti con gli albergatori, coi quali collaboriamo già da quest’estate e intendiamo farlo anche in futuro: il primo segno concreto lo daremo mercoledì prossimo con la sottoscrizione del protocollo d’intesa coi Giardini La Mortella, che costituisce il primo esempio concreto di sinergia nell’ottica del lavoro pubblico/privato a Lacco Ameno. È inutile dare credito a certe critiche strumentali». Quindi, secondo Lei, non era opportuno una programmazione, seppur ridotta, di eventi natalizi? «Guardi, oggi è sufficiente fare una passeggiata per il corso e verificare così che gran parte delle attività commerciali sono chiuse. Lacco è un cantiere a cielo aperto, cosa dovevamo programmare? Ho anche evitato di predisporre la tassa di soggiorno da ottobre proprio perché mi sembrava indegno pretenderne il pagamento e poi “aprire” l’intero paese rendendolo un cantiere. Dobbiamo pensare alle priorità: al commerciante non interessa se ci sono le luci natalizie ma poi l’acqua e le fognature scoppiano davanti al suo negozio. Al commerciante interessa che noi amministratori abbiamo un’idea, un progetto concreto per il paese e soprattutto che lo realizziamo. Inutile alimentare polemiche: se il consigliere Monti fosse stato sindaco e avesse aperto i cantieri, magari  avrebbe posizionato le luminare sulle transenne con le fogne aperte: questione di scelte e di diverse visioni della cosa pubblica. Io perseguo una diversa idea per il paese». A che punto sono i lavori di ristrutturazione fognaria? Ce la farete a rispettare la scadenza di fine anno? «I lavori  hanno ormai superato il giro di boa. Siamo stati favoriti dalle ottime condizioni meteo di questi ultimi tempi, che hanno permesso che le operazioni procedessero speditamente. Siamo fiduciosi per una conclusione nei termini indicati. Sono terminati i lavori verso l’arco della Mezzatorre, mentre sul corso Rizzoli manca soltanto l’ultimo tratto con la posa delle tubazioni, oltre alle vasche già in via di scavo. Crediamo realisticamente di poter arrivare almeno al 95% di quanto previsto entro i termini. Se poi venisse concessa una proroga, non sarebbe una cosa negativa, ma stiamo comunque lavorando per finire entro la scadenza fissata».

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