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Quelle vie del mare impossibili per i disabili

La pesante denuncia del geom. Crescenzo Capuano che lamenta l’odissea patita dal genitore costretto su una sedia a rotelle e che ha avuto bisogno dell’aiuto di alcuni passeggeri per poter riuscire a raggiungere i saloni del traghetto Medmar in partenza da Pozzuoli per Ischia

di GEOM. CRESCENZO CAPUANO

Egregio direttore,

con la presente sono a denunciare la scarsa ed inefficace efficienza della compagnia Medmar navi in merito alla questione disabilità. Procedo con ordine, così potete farvi voi  un quadro della incresciosa e a dir poco scandalosa situazione, in modo da potermi indirizzare (almeno questo è il mio auspicio) agli uffici e/o persone preposte a risolvere il problema. Agli inizi di dicembre, purtroppo, a seguito di controlli é stato riscontrato a mio padre un tumore, già in stato avanzato, e non essendo presente ad Ischia un centro dove eseguire la radioterapia, sono costretto a spostarmi sulla terra ferma e mio malgrado prendere un traghetto per raggiungere Pozzuoli. Premetto che Papà ha un invalidità sul lavoro nella misura dell’80 per cento riconosciuta dagli enti nel 1989 e ad oggi peggiorato nella deambulazione in particolare, tanto da spostarsi con sedia a rotelle non autonomamente.

il centro dove ci rechiamo, Aktis di Marano, mette a disposizione delle persone che vengono dalle isole un servizio di navetta gratuito e per ovvi motivi organizzativi per le persone che partono da Ischia prendono il traghetto delle 8:10 per Pozzuoli della Medmar, in modo da stare alle 9:10 sul porto e recarci al centro ad eseguire i trattamenti del caso. Una volta finito il trattamento ci accompagnano al porto di Pozzuoli in orario spesso per poter prendere la nave della Medmar delle 12:00 per Casamicciola ” Maria Buono” e ahimè qui nascono i disagi. Una volta acquistati i biglietti ci rechiamo all’imbarco e con sommo stupore veniamo a conoscenza che il montascale a servizio dei disabili é guasto, e qui un altra vergogna, dove il personale di bordo ci guarda come se fossimo degli alieni, e se non fosse stato per due cortesi passeggeri che ci hanno aiutato a salire ai saloni, saremmo rimasti a terra. Salito a bordo mi reco dal comandante il quale a parte dirmi che non funziona il dispositivo, non vedo trascrive nulla sul giornale di bordo e mi informa che metterà a conoscenza delle biglietterie la circostanza relativa al mancato funzionamento dell’importante servizio. Tra l altro informo lo stesso comandante che i servizi igienici sono chiusi a chiave e la giustificazione é stata che ” altrimenti ne usufruiscono tutti e subito si sporcano “. Insomma, dinanzi ad una risposta del genere preferisco rimanere senza parole e lasciare a voi i commenti… Ma non è tutto perché devo aggiungere un appunto doveroso: il montascale per disabili, da ricerche e indagini effettuate, non é in funzione da almeno tre anni, e non credo serva aggiungere altro. Mi sono recato alle capitanerie sia di Casamicciola che di Pozzuoli ad informare gli organi preposti di quanto accaduto e il personale della guardia costiera flegrea mi ha riferito di aver ufficiosamente contattato la compagnia di navigazione Medmar i quali hanno risposto che sul sito ci sono tutte le informazioni.

La rabbia del professionista: “É possibile far navigare una nave che ha questo servizio fuori uso da almeno tre anni? É possibile non far imbarcare un disabile e farlo attendere sul porto la nave atta a tale servizio, esponendo la stessa persona ad intemperie?”

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A questo punto mi pongo delle domande: É possibile far navigare una nave che ha questo servizio fuori uso da almeno tre anni ? É possibile non far imbarcare un disabile e farlo attendere sul porto la nave atta a tale servizio, esponendo la stessa persona ad intemperie, visto che non esiste un locale di ricovero per l attesa dei passeggeri? È possibile che i servizi igienici per disabili siano chiusi a chiave, non consentendo un rapido accesso? Di considerazioni ce ne sarebbero da fare ancora, ma per ora mi limito ad avere risposta almeno a queste tre domande. Faccio una premessa, non faccio una battaglia personale, ma lo faccio per tutte quelle persone disabili e loro accompagnatori che sono costretti a subire tali angherie e disagi. Pongo un altra domanda e chiudo: Vi siete mai minimamente messi nei panni di un disabile? Ponetevi solo per dieci minuti in questa veste e vi renderete veramente conto di cosa è quanto i diversamente abili sono costretti a sopportare e patire.

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