CRONACA

Reddito di cittadinanza, da Casamicciola la “chiamata alle armi”

L’ente del Capricho vara i “progetti utili alla cittadinanza” in cui saranno impiegati i percettori del Rdc: un’occasione di inclusione e di inserimento lavorativo, oltre che di crescita per l’intera comunità

Prima o poi doveva finire la “pacchia”. Scherzi a parte, anche il Comune di Casamicciola ha varato i cosiddetti Puc, i “progetti utili alla collettività”, in cui saranno impiegati i percettori del reddito di cittadinanza. E se finora quest’ultima misura ha garantito a diversi soggetti il modo per sbarcare il lunario in mancanza di un’occupazione lavorativa, ecco che l’ente del Capricho è pronto a mettere in pratica quel “patto per il lavoro e l’inclusione sociale” che d’altra parte ogni cittadino beneficiario del reddito di cittadinanza ha sottoscritto prima di iniziare a percepirlo. All’interno di tali patti è prevista per essi la partecipazione appunti ai “puc”, quei progetti a titolarità del Comune, utili alla collettività, in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, a cui il beneficiario è tenuto ad offrire la propria disponibilità come previsto dal decreto legge 4/2019. Nel gergo burocratico, i puc sono intesi come “attività di restituzione sociale per coloro che ricevano il beneficio del reddito di cittadinanza e rappresentano un’occasione di inclusione e di crescita per i beneficiari e per la collettività”, in sostanza il Comune potrà ottenere una utile contropartita avvalendosi del lavoro dei percettori del reddito: d’altra parte quest’ultimo beneficio viene condizionato dalla legge alla dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, e a un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale secondo determinate modalità e requisiti. Ovviamente, dire che la “pacchia è finita” è un’esagerazione, anche perché la delibera approvata dall’esecutivo guidato dal sindaco Giovan Battista Castagna va anche nella direzione di trovare concreti e stabili sbocchi lavorativi futuri per chi percepisce il reddito, visto che la misura può essere revocata se entro un determinato arco temporale il soggetto non trova un’alternativa di lavoro. Dunque, la delibera di giunta rappresenta ben più di una ciambella di salvataggio per chi sarà chiamato a collaborare ai progetti.

Nunzia Piro: «I percettori del reddito di cittadinanza, in attesa del lavoro, hanno la possibilità di partecipare a progetti utili alla collettività e questo è un bene sia per loro che si rendono utili sia per quanti, avendo pagato le tasse, apprezzano il contributo. Qualche anno fa, a Casamicciola, già abbiamo sperimentato l’azione positiva svolta dai percettori del Rdc. Mi auguro di vedere a breve tante persone attive e laboriose sul territorio comunale perché c’è tanto da fare»

Commentando il via libera della giunta al provvedimento, il presidente del Consiglio comunale di Casamicciola, avvocato Nunzia Piro, ha dichiarato: «L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, come recita l’articolo 1 della Costituzione, e quindi occorre assicurare a tutti la possibilità di lavorare, perché tutti i lavoratori devono essere nelle condizioni materiali e spirituali di contribuire all’organizzazione della vita politica, economica e sociale del Paese. I percettori del reddito di cittadinanza, in attesa del lavoro, hanno la possibilità di partecipare a progetti utili alla collettività e questo è un bene sia per loro che si rendono utili sia per quanti, avendo pagato le tasse, apprezzano il contributo. Qualche anno fa, a Casamicciola, già abbiamo sperimentato l’azione positiva svolta dai percettori del reddito di cittadinanza. A seguito dell’atto deliberativo del Sindaco e della Giunta, mi auguro di vedere a breve tante persone attive e laboriose sul territorio comunale perché c’è tanto da fare», ha concluso l’avvocato Piro.

I progetti, che si svolgeranno nel biennio 2021-22, non sostituiranno le attività ordinarie dell’ente, e riguarderanno sia nuove attività sia il potenziamento di quelle esistenti. Potranno avere durate differenti, a seconda delle caratteristiche e degli obiettivi dei progetti stessi. Ogni cittadino beneficiario del reddito di cittadinanza nel partecipare ai progetti sarà tenuto a un impegno di almeno otto ore settimanali fino a un massimo di sedici

Ma vediamo nel dettaglio come viene delineato nel provvedimento l’inclusione nei cosiddetti Puc, il cui principio cardine è che le attività previste nell’ambito dei progetti non sono assimilabili ad attività di lavoro subordinato, parasubordinato o autonomo. Si tratterà di progetti che non sostituiranno le attività ordinarie dell’ente, e riguarderanno sia nuove attività sia il potenziamento di quelle esistenti. Le attività a cui i cittadini verranno chiamati a collaborare potranno avere durate differenti, a seconda delle caratteristiche e degli obiettivi dei progetti stessi. Ogni cittadino beneficiario del reddito di cittadinanza nel partecipare ai progetti sarà tenuto a un impegno di almeno otto ore settimanali fino a un massimo di sedici. Le attività previste dai progetti elaborati dal Comune si svolgeranno nel biennio 2021/2022, e sarà a carico dell’ente attivare a favore dei soggetti coinvolti le opportune coperture assicurative presso l’Inail contro gli infortuni e le malattie professionali connesse allo svolgimento delle attività dei Puc, oltre che per la responsabilità verso terzi.

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