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A Pozzuoli apre la mostra fotografica “Anime in pena”

Di Guglielmo Taliercio

PROCIDA  – Appuntamento con un passato antico ma anche recente presso il nuovo e poliedrico polo culturale “Galleria Salotto Cerino”  di Pozzuoli. Da questo pomeriggio, e per tutto il periodo natalizio, infatti, sarà possibile visitare la mostra “Anime in pena”, progetto fotografico dell’Associazione culturale-fotografica napoletana “Scrivendo con la Luce”.

In esposizione gli scatti fotografici effettuati durante la scorsa primavera da 23 autori nell’ex carcere, prima borbonico e poi italiano, di Terra Murata (foto di Max Noviello).

Con le loro immagini fotografiche, gli autori hanno voluto documentare e raccontare la storia di questo luogo simbolo nato, bene ricordarlo, non come penitenziario, bensì come edificio rinascimentale nel 1563 per volere di Innico D’Avalos, e  di cui ancora oggi è possibile scorgerne la bellezza architettonica. Negli scatti fotografici rivive quindi, attraverso giochi d’ombre e chiaroscuri, luce filtrata attraverso le grate e il mutevole colore del mare, l’atmosfera talvolta surreale che faceva da cornice alla vita carceraria. Le lancette del Tempo vengono portate indietro per consentirci di intravedere sotto il velo della polvere, i vecchi telai, le matasse di cotone colorate, le vasche per la tinteggiatura  e i residui sartoriali, a testimonianza dell’attività dei carcerati nella produzione tessile, fiore all’occhiello dell’artigianato dell’isola in quegli anni.

Le divise immatricolate e i berretti ancora appesi ai ganci, i cumuli di calzature impolverate e mute, le scritte sui muri e i registri con i dati anagrafici, sembrano volerci ricordare che attraverso quei corridoi hanno risuonato passi di Uomini e gemiti di anime.

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L’inaugurazione del vernissage vedrà, oltre a quella degli autori, la partecipazione del Professore Aldo de Gioia, storico e noto esponente della cultura italiana, nonché la presenza di Giuseppe Giaquinto, ex Assessore al Turismo del Comune di Procida.

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L’associazione fotografica Scrivendo con la Luceda cinque anni cerca di diffondere la cultura fotografica. Un modo diverso per socializzare e creare nuove passioni, cercando di dare alle nuove e vecchie generazioni momenti da condividere. La valorizzazione del passato attraverso gli occhi del presente e del futuro. «L’ idea dell’esposizione di oggi – ci dice Emanuele Esposito, Presidente dell’Associazione – nasce da un progetto che noi tutti dell’associazione fotografica campana abbiamo deciso di portare avanti attraverso sopralluoghi e realizzazioni di reportage nei luoghi dell’abbandono e della dismissione. Che siano stati abbandonati per ragioni naturali o per (ir)responsabilità umana (molto spesso per entrambe le cose), tali luoghi rappresentano tangibilmente l’incuria e la malafede, la superficialità e la sfortuna, l’ineluttabilità e la cattiva volontà. E tutto ciò è una scommessa perduta. Portare questi luoghi, più o meno noti, sotto gli occhi di chi non li conosce o di chi non vi ha “mai fatto caso”, anche attraverso la ricerca tipicamente fotografica della bellezza nel brutto, dell’armonia nella decadenza, non significa arrendersi a tutto ciò, ma lanciare una sfida: quella di renderli, cioè di restituirli. O anche solo di farli sentire amati. Ancora un po’. Ancora una volta».

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