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Roba da matti, il Comune manda gli studenti nel Palazzetto senza collaudo!

DI GAETANO FERRANDINO

ISCHIA – Ve lo ricordate lo spot nel quale la soubrettina Lisa Fusco, guardando le offerte di una catena di elettrodomestici, esclama “Chist so pazz”? Bene, è quello che ormai dobbiamo pensare nel guardare quotidianamente quello che combina l’amministrazione comunale di Ischia guidata dal sindaco Giosi Ferrandino, che ormai davvero sembra non conoscere più il senso del pudore. Ci siamo vestiti da investigatori ed abbiamo trascorso una mattinata a verificare se una serie di voci che ci erano giunte all’orecchio avessero o meno una parvenza di verità. Non vi nascondiamo che credevamo di prendere un buco nell’acqua, che ci trovassimo dinanzi a fantasie o leggende popolari, e invece abbiamo dovuto prendere atto – nostro malgrado – che le indiscrezioni raccolte erano tutte vere. Drammaticamente vere, ci permettiamo di aggiungere. Perché qualcuno, presumibilmente dal palazzo municipale di via Iasolino, ha avuto un’idea folle, di quelle che noi non esitiamo a definire “border line” ed utilizzando un eufemismo.

Come è noto a tutti, negli ultimi tempi è scoppiato un bel casino a causa delle dimissioni del tecnico che era stato chiamato a collaudare tanto il Palazzetto dello Sport di Fondobosso che la Piscina Comunale di via Michele Mazzella. Una rinuncia, quella di Arnaldo Surolli, che come è ormai noto a tutti nascerebbe da una serie di anomalie che il professionista avrebbe riscontrato e che lo mettevano in condizione di non poter assolutamente siglare i nulla osta. Ebbene, sapete cosa succede ad Ischia, proprio in questi giorni (le foto che vedete si riferiscono a ieri mattina)? Che i giovani studenti della scuola media Giovanni Scotti vengano accompagnati a fare ginnastica, e dunque a svolgere l’ora di Educazione Fisica, proprio all’interno del “Federica Taglialatela”, e cioè in una struttura assolutamente priva di collaudo. Questo, naturalmente, a causa della perdurante interdizione della palestra del plesso, tuttora off limits.

La vicenda, per la verità, è decisamente più contorta, al punto che non si saprebbe nemmeno da quale parte cominciare. Secondo le informazioni in nostro possesso è da almeno una settimana che gli studenti svolgono le lezioni di Educazione Fisica nel Palazzetto. Che ci sia il Comune per lo mezzo non è testimoniato soltanto dal fatto che non si potrebbe accedere senza autorizzazione (atteso che ci sia, oltretutto, particolare ancor più inquietante) in una struttura di proprietà dell’ente pubblico, ma che i ragazzi vengano prelevati, accompagnati a destinazione e poi ricondotti a scuola da un pullmino scuolabus in dotazione al Comune, che fino a qualche tempo fa era però parcheggiato nel piazzale della scuola elementare Marconi. Possiamo dire che se non altro chi di competenza si è premurato di assicurare il veicolo (e coi tempi che corrono e con i soggetti con cui abbiamo a che fare, è già una cosa degna del “Premio Oscar”), ma a rendere nuovamente la cosa decisamente tragica – vorremmo dire tragicomica, ma non ci sembra il caso – è il fatto che al volante del mezzo, sempre secondo alcune indiscrezioni, ci sarebbero a turno alcuni dipendenti della società partecipata Ischia Ambiente. Che, fino a prova contraria, è un’azienda che non svolge un servizio di noleggio con conducente ma si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani sul territorio ischitano. Ora, sforzandosi di essere seri, verrebbe voglia di chiedersi che tipo di abilitazione abbia l’improvvisato autista per mettersi al volante di un mezzo del genere. Ma diciamo che questo potrebbe anche apparire un dettaglio di fronte all’interrogativo dominante: come è possibile far accomodare a svolgere attività sportiva giovanissimi ragazzi in una struttura sprovvista di collaudo?

Nel frattempo, proprio grazie alle denunce ed ai servizi giornalistici de Il Golfo – l’unico organo di informazione ad aver svelato gli altarini sul caso piscina/palazzetto, stranamente ignorato dal resto del mondo mediatico della nostra isola, pur numeroso e variegato – l’ora di educazione fisica svolta al Palazzetto ha preoccupato e non poco anche diversi genitori i quali hanno iniziato ad andare in subbuglio. Anche perchè, dall’istituto scolastico di via Michele Mazzella è stato chiesto un versamento di 35 euro per la stipula di una polizza assicurativa che evidentemente deve garantire gli studenti quando si trovano all’esterno delle mura scolastiche. Un particolare, questo, che ha insospettito non poco padri e madri, preoccupati però decisamente più dalla location in cui si svolge l’attività sportiva.  Per la cronaca, pare che la preside Lucia Monti abbia assicurato qualche rappresentante di classe o di istituto sul fatto che dal palazzo municipale si siano impegnati entro pochi giorni a fornire un incartamento in grado di incanalare tutto sui binari dell’ortodossia, ma noi stentiamo a capire di cosa possa trattarsi. E poi, qualsiasi cosa possa essere, non toglierebbe nulla ad una serie di assurdità compiute fino a questo momento. E sulle quali vogliamo augurarci che le autorità preposte, ed in primis le forze dell’ordine che operano in maniera sempre attenta e proficua sul nostro territorio, vogliano mettere l’occhio ed approfondire accuratamente quanto sta succedendo ed è successo. Perché sulla salute dei ragazzi proprio non è il caso di scherzare.

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