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Covid in Tribunale, gli avvocati chiedono lo stop delle udienze

La positività al covid per alcuni professionisti ha indotto l’Assoforense a chiedere al Presidente Garzo la sospensione urgente di tutte le attività per eseguire le operazioni di sanificazione dei locali della sezione distaccata e scongiurare la diffusione del virus

L’aumento dei casi di contagio da covid-19 non risparmia la nostra isola. Inevitabilmente, anche nell’ambiente forense si sono registrati alcuni casi di avvocati risultati positivi al virus o comunque in attesa di verifica. Di fronte alla diffusione del contagio non sono bastate le precauzioni fin qui prese, a partire dal contingentamento delle udienze quotidiane e delle norme anti-assembramento, visti gli esiti, col covid-19 che ha colpito alcuni operatori di giustizia che frequentano abitualmente i locali della Sezione distaccata del Giudice di Pace di Ischia. In particolare, è stata riscontrata la positività a due avvocati, e al figlio di un altro professionista, il quale è ora in isolamento in attesa dell’esito del tampone. Il tracciamento è sempre più difficile, e molti esiti di analisi arrivano con diversi sfasamenti temporali, rendendo il tutto ancora più complesso.

La circostanza ha indotto l’Associazione forense dell’isola d’Ischia, presieduta dall’avvocato Gianpaolo Buono, a inoltrare al Presidente del Tribunale di Napoli, dottoressa Garzo, la richiesta di disporre con urgenza la sospensione di tutte le attività, allo scopo di procedere alla sanificazione di tutti gli ambienti del palazzo di giustizia di via Michele Mazzella, in modo da scongiurare l’ulteriore propagazione del virus. Il timore della diffusione del contagio ha indotto numerosi professionisti a recarsi spontaneamente presso centri specializzati per sottoporsi al test rapido o al tampone, per verificare eventuali contatti col coronavirus. Del resto era del tutto velleitario pensare che, con il ritmo esponenziale col quale i contagi stanno aumentando nel Paese e nel mondo, il palazzo di giustizia potesse rimanere indenne, vista la grande affluenza quasi quotidiana presso la sezione distaccata, nonostante le limitazioni, che fra l’altro nei giorni scorsi erano nuovamente aumentate, con la decisione di limitare a dieci i fascicoli da trattare per ogni udienza presso il giudice di pace – misura peraltro in vigore dal 2 novembre in poi. Adesso, la richiesta inoltra dall’Assoforense testimonia che tali cautele non sono bastate, nonostante l’impegno profuso e mai venuto meno: nei giorni scorsi fra l’altro è arrivata a palazzo di giustizia la colonnina termo-scanner necessaria al rilevamento della temperatura facciale, sistemata all’ingresso dell’edificio: l’apparecchiatura è stata donata dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli, grazie all’interessamento del Presidente Antonio Tafuri e del Tesoriere avvocato Elena De Rosa. Intanto il segretario dell’Assoforense avvocato Cellammare ha predisposto la preparazione dei segnali indicatori da apporre nei locali del tribunale: si tratta di adesivi murali e da pavimento, per disciplinare l’afflusso degli addetti ai lavori e mantenere il distanziamento fisico nei vari ambienti.

L’Assoforense ha anche inviato una nota ufficiale ai colleghi dell’associazione degli avvocati di Capri, presieduta dall’avvocato Mario Coppola: come alcuni lettori ricorderanno, nei giorni scorsi il Presidente del Tribunale di Napoli ha stabilito la chiusura temporanea dell’ufficio del giudice di pace sull’isola azzurra, col contemporaneo trasferimento negli spazi del Centro direzionale. Nella missiva gli avvocati ischitani «pur manifestando grande preoccupazione per la situazione determinatasi, esprimono solidarietà e vicinanza all’Avvocatura Caprese ed alla popolazione dell’isola di Capri per la chiusura dell’Ufficio del Giudice di Pace, unico Presidio di Giustizia di prossimità lasciato in vita dalla sciagurata Riforma della Geografia Giudiziaria, ed il suo trasferimento presso la sede centrale del Tribunale di Napoli. Auspicano, nel contempo, l’immediato ripristino di una condizione di normalità della amministrazione della Giustizia sul territorio caprese, con assegnazione del personale di cancelleria necessario». La misura è stata adottata dopo la scomparsa del cancelliere impiegato presso la sede caprese, e ha messo in allarme l’ambiente forense ischitano, alle prese con la mancanza del cancelliere presso l’ufficio del gpd da oltre tre anni: una circostanza che fa temere, ancora una volta, per le sorti della permanenza dell’ufficio sull’isola.

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