CRONACA

CALCIO I Comitati Regionali definiscono le proprie proposte: niente retrocessioni

Solo quattro regioni sembrerebbero d’accordo, manca ancora l’unanimità

In attesa di capire cosa deciderà il Consiglio Federale in merito alle proposte che la Lega Nazionale Dilettanti ha stabilito per quanto riguarda i verdetti dell’ormai conclusa stagione 2019/20, i Comitati Regionali di Liguria, Lombardia, Sardegna e Toscana hanno avanzato le proprie proposte da sottoporre poi ai vertici della LND. Partiamo dalla Liguria, dove venerdì pomeriggio il numero uno Giulio Ivaldi ha riferito che il Presidente Sibilia ha preso in carico la richiesta del comitato ligure di bloccare le retrocessioni dall’Eccellenza fino all’ultimo livello della filiera dilettantistica regionale. Ovviamente ciò potrebbe portare ad un ampliamento dei gironi, per il quale suddetto comitato si è detto pronto. Dalla Sardegna arriva una proposta simile, con alcune piccole ma sostanziali modifiche, ma soprattutto con l’interessamento anche del calcio femminile e calcio a 5. Il Presidente Gianni Cadoni assieme al direttivo del CR Sardegna ha avanzato dunque la proposta di promuovere tutte le prime classificate dei vari gironi e categorie, bloccando le retrocessioni, e avvallando la promozione di due squadre di un unico girone qualora queste risultino appaiate in vetta alla classifica. Infine dalla Toscana arriva la proposta più articolata, il Presidente del Comitato Regionale toscano ha stabilito nientemeno che un decalogo, riportato da “La Nazione”. Paolo Mangini, assieme al direttivo del proprio comitato, ha deciso dunque di assegnare, come nelle altre 3 regioni sopraelencate, la vittoria del campionato alle prime classificate fino all’ultima categoria esistente. Coinvolti in tale decisione anche tutti i tornei giovanili provinciali e regionali. Cosa farà la Campania? Lo scopriremo, le società già sono sul piede di guerra e non accetteranno di buon grado le quattro retrocessioni. Ma in generale perché ogni Comitato deve scegliere per sé? Politica, sarà quasi una conta per vedere chi è di una corrente e chi di una altra con nubi nere all’orizzonte. Inutile fare demagogia, l’unità nel calcio non esiste e anche nei Dilettanti le spaccature sono profonde. Adesso si gioca una partita delicata, le squadre sono pedine nello scacchiere e serviranno a riequilibrare la politica del calcio. Quattro retrocessioni è giusto? No assolutamente, noi siamo stati sempre fautori della cristallizzazione delle classifiche e abbiamo sempre parlato delle retrocessioni. Premiare la prima e retrocedere l’ultima è un segnale per non dire che si è giocato inutilmente, riconoscere il campo come giudice seppur con verdetti ridotti, ma spedire all’inferno quattro team non è giusto. I playout sono l’appendice conclusiva dopo una lunga stagione, poteva avere un senso penalizzare le ultime due ma le squadre che dovevano partecipare ai playout mortifica i sacrifici di tanti team. Ha prevalso una linea che in pochi comprendono, ma che non è condivisibile. Per i Comitati regionali sarà guerra di ideologia, perché la Lnd non ha preso una decisione unica? Forse perché manca l’unanimità? Occorre buonsenso, siamo consapevoli che decidere in questo contesto è difficilissimo ma deve prevalere la legge del buonsenso. Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni, ma sarà una estate bollente dove può ancora succedere di tutto.

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