CRONACAPRIMO PIANO

Calise vs Perrella, la storia infinita

A Lacco Ameno continua il braccio di ferro tra il “barbiere” assessore e l’attuale gestore del porto turistico. Che però ha ottenuto dalla magistratura amministrativa il nulla osta all’accesso agli atti legati all’attività “Onda Blu”, che sorge nel Comune del Fungo su suolo demaniale

Accesso agli atti negato. Continua il braccio di ferro tra l’attuale gestore del porto turistico di Lacco Ameno Giuseppe Perrella e il capogruppo di maggioranza Ciro Calise. Una contesa a colpi di concessioni demaniali e ricorsi al TAR che sta logorando dall’interno gli equilibri della maggioranza di Giacomo Pascale. Una guerra di “trasparenza” e legittimi interessi (oltre che politica, è evidente) che si sta trascinando dietro anche i pubblici uffici e che potrebbe vivere il suo redde rationem. È prevista per oggi, secondo quanto ci è dato apprendere, una “irruzione” negli uffici comunali degli avvocati del Perrella in qualità di difensori di Marina di Capitello Scarl, per avere accesso ai documenti richiesti in ordine alle imprese di Ciro Calise in attuazione di quanto statuito in tal senso dal TAR sul ricorso numero di registro generale 3772 del 2022, integrato da motivi aggiunti, proposto, proprio, dalla s.c.a.r.l., difesa dall’avvocato Enrico Angelone, contro il Comune di Lacco Ameno, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall’avvocato Lorenzo Lentini nei confronti Onda Blu di Calise (ristorante posto su area demaniale), non costituita in giudizio.

Ciro Calise

L’obiettivo di Perrella è quello di ottenere parità di trattamento e fare chiarezza sulla gestione da parte del comune di Lacco Ameno sulla gestione del demanio marittimo anche ad uso turistico e ricreativo come di fatto è l’attività di bar e ristorante dei congiunti del Calise che – giova ricordarlo – ricopre anche la carica di assessore comunale. L’interrogativo ovviamente sorge spontaneo: perché Perrella ritiene che gli atti relativi ad Onda Blu possano avere una qualsivoglia rilevanza in tema di concessioni e affidamenti? Lo scopriremo solo vivendo. Intanto il TAR Campania, sezione settima è già intervenuto assestando il primo colpo al Calise. Il Barbiere lacchese ha provato ad arginare le decisori del tribunale amministrativo trincerandosi dietro le scrivanie del municipio. Perrella dal par suo si è detto pronto a scardinarne le tavole. Nel mezzo i giudici hanno confermato il diritto ad entrare in possesso dei documenti richiesti a seguito del silenzio maturato a seguito dell’istanza di accesso ione sul bar de quo avverso il silenzio formatosi sull’istanza di accesso del 7 giugno 2022 nonché una serie di dinieghi posti dall’ente di Piazza Santa Restituta.

Con istanza a mezzo pec del 7 giugno 2022, Marina del Capitello ha chiesto al Comune di Lacco Ameno di prendere visione ed estrarre copia delle concessioni demaniali marittime, dei titoli edilizi (anche in sanatoria), paesaggistici e igienico-sanitari, dei provvedimenti demolitori e sanzionatori relativi alla società Onda Blu, pure operante in Lacco Ameno. Ancora il 18 luglio 2022, la società Marina del Capitello si doleva del silenzio serbato dal Comune. Ma c’è di più. Pendente il processo, il Comune ha trasmesso a Petrella il proprio diniego agli accessi agli atti. La strenue difesa di tutti gli uomini dell’amministrazione del Barbiere passa per gli uffici. E la contraerea di Perrella arriva via mare con l’ennesimo provvedimento, impugnato con motivi aggiunti e sostenuto con esito favorevole dal tribunale.

Il Tar opta per l’apertura degli archivi comunali mettendo sotto pressione l’amministrazione guidata da Giacomo Pascale. I legali di Marina di Capitello potrebbero “bussare” già nella mattinata di oggi alle porte del municipio di Piazza Santa Restituta

Il Collegio ritiene che l’accesso richiesto debba essere concesso «attese le sue rilevanti finalità di pubblico interesse, … principio generale dell’attività amministrativa al fine di favorire la partecipazione e di assicurarne l’imparzialità e la trasparenza». Infatti esige, a tal fine, «un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso, con i soli limiti di cui al successivo articolo 24, non ravvisabili rispetto ai documenti richiesti dalla ricorrente, e comunque non allegati dalla resistente, oltre all’inammissibilità – quale norma di chiusura – delle “istanze di accesso preordinate ad un controllo generalizzato dell’operato delle pubbliche amministrazioni».

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Giuseppe Perrella

Il Collegio ritiene che il Perrella abbia adeguatamente motivato in ordine alla sussistenza dei presupposti per l’esercizio dell’accesso.Infatti, al riguardo, sostiene il TAR che:l’istante Marina di Capitello è una società che esercita attività turistico-ricreativa di gestione di porti, approdi turistici e punti di ormeggio su beni demaniali marittimi (sul punto, non vi è contestazione); il settore delle concessioni demaniali con finalità turistico-ricreative, “così nevralgico per l’economia del Paese”, non può in alcun modo “essere tenuto al riparo dalle regole delle concorrenza e dell’evidenza pubblica, sottraendo al mercato e alla libera competizione economica risorse naturali in grado di occasionare profitti ragguardevoli in capo ai singoli operatori economici, … non solo sul piano costituzionale nazionale (dove pure è chiara la violazione dei principi di libera iniziativa economica e di ragionevolezza derivanti da una proroga generalizzata e automatica delle concessioni demaniali), ma, soprattutto e ancor prima, … rispetto ai principi europei a tutela della concorrenza e della libera circolazione” – i provvedimenti che chiede di conoscere – ove esistenti e non annullati o comunque ritirati – sorreggono e legittimano l’attività commerciale della società concorrente (tale essendo la Onda Blu, sia per le finalità sociali sia per l’ambito geografico in cui opera). Il TAR apre gli archivi comunali e mette con le spalle al muro Calise&Co.

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La giurisprudenza è concorde nel ritenere che non si possa “pretendere da chi esercita il diritto di accesso (che è situazione giuridica strumentale alla acquisizione di dati e informazioni che evidentemente non si conoscono) l’esatta individuazione di tutti gli estremi identificativi degli atti richiesti; l’istante è tenuto semplicemente a fornire gli elementi occorrenti a individuare gli atti richiesti di cui abbia disponibilità e/o conoscenza”.

In conclusione, il ricorso per motivi aggiunti della Scarl di Perrella viene accolto, con conseguente annullamento del provvedimento del Comune di Lacco Ameno. prot. n. 0007628/U del 19 luglio 2022. Deve, pertanto, essere ordinata al Comune di Lacco Ameno. Via alla esibizione, con eventuale estrazione di copia a spese della ricorrente, dei documenti richiesti con l’istanza del 7 giugno 2022, nel termine di trenta giorni, decorrente dalla comunicazione in via amministrativa o dalla notificazione, se anteriore, della presente sentenza. Per la cronaca il Collegio ha nominato quale Commissario ad acta il Segretario Generale del Comune di Ischia, dott. Zurlo, o funzionario da lui delegato, il quale provvederà in luogo dell’Amministrazione interessata in caso di infruttuoso scadere del termine di cui sopra, con oneri a carico della stessa liquidati nel dispositivo.. Il Comune di Lacco Ameno è stato inoltre condannato al pagamento delle spese del giudizio, nella misura di euro 1.500,00, di cui euro 300,00 per spese documentabili.

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