CRONACAPRIMO PIANO

Campotese, stop “last minute” alla demolizione

Tutto pronto ieri mattina per l'abbattimento della “tettoia” di un'abitazione a Forio, poi però viene chiesto di buttar giù l'intera casa e sale la tensione. L'avvocato Gino Di Meglio presenterà un incidente di esecuzione entro domani

Tornano le ruspe di Stato ad Ischia. Tornano in particolare a Forio in zona Campotese dove l’intervento per la demolizione manufatto abusivo iscritto nel Registro esecuzioni sanzioni amministrative, quindi immobili che devono essere abbattuti in quanto realizzati senza il titolo edilizio (RE.S.A) ha fatto registrare l’ennesimo braccio di ferro tra gli avvocati ischitani e gli esponenti della procura. Passaggi istituzionali che ieri mattina hanno portato ala sospensione temporanea della demolizione fissata, quando era già tutto pronto per l’abbattimento di un immobile, in particolare di una porzione di esso, già in passato oggetto di auto-demolizione. Prima di entrare nei tecnicismi quel che ieri si credeva dovesse demolirmi era una tettoia di circa 40 metri quadri, più un piccolo locale annesso. E per questo, esclusivamente, era stato redatto il computo metrico per i lavori di demolizione a farsi. Dal canto suo, invece il CTU della procura dichiarava di esserà stato notiziato dal giudice, invece, acché la demolizione riguardasse l’intero complesso immobiliare. Qui si è inserita la dialettica legale che ha portato allo stop dei lavori.

Nel dettaglio la vicenda, molto complicata, è stata seguita dal legale Gino Di Meglio.

Il noto avvocato ha depositato alle 13,00 circa, nel corso dell’esecuzione un’istanza al pubblico ministero, con il quale chiedeva la sospensione dell’esecuzione relativamente a uno dei manufatti- perché per gli altri aveva proceduto spontaneamente l’esecutato- che non era oggetto di sentenza di condanna.Il pubblico ministero ha quindi ha accolto l’istanza, sospendendo le operazioni di demolizione per ulteriori accertamenti tecnici che vuole che vuole svolgere. L’avvocato Gino Di Meglio ora si accingea depositare anche un’ulteriore memoria a sostegno della sua richiesta di sospensione che è comunque era stata già concessa.

Tra poche ore il verdetto, per restare in tema, su una vicenda giudiziaria che tiene, ancora, con il fiato sospeso. L’ordine di demolizione impartito dal giudice penale con la sentenza di condanna, per la sua riconosciuta natura di sanzione amministrativa accessoria, è sottratto alla regola del giudicato.Pertanto, ne è sempre possibile la revoca o la sospensione in presenza di atti amministrativi incompatibili con la sua esecuzione ovvero quando sia prevedibile che la pubblica amministrazione, entro un tempo ragionevolmente breve, possa adottare un provvedimento in insanabile contrasto con la demolizione stessa.L’obbiettivo è utilizzare ogni strumento idoneo ad ottenere prima la sospensione ed in seguito la revoca, da parte del giudice dell’esecuzione, dell’ordine di demolizione.

L’incidente di esecuzione è – come è noto agli esperti della materia – lo strumento processuale tipico cui ricorre l’avvocato allorquando è chiamato ad assistere un cliente destinatario di R.E.S.A.: strumento che – a ben vedere – non è limitato alla sola possibilità di far valere, innanzi al giudice, l’eventuale causa di incompatibilità derivante dall’avvenuto rilascio di un provvedimento di condono.

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