CULTURA & SOCIETA'

Cinque anni fa ci lasciava Fabrizio Borgogna

A ricordalo gli amici di sempre con cui ha condiviso battaglie e progetti che ancora continuano anche nel suo nome

Era il 13 febbraio del 2015 quando Fabrizio Borgogna ha dovuto cedere ad una malattia che non gli ha dato scampo, ma che Fabrizio, nonostante la sofferenza, ha saputo esorcizzare lavorando fino all’ultimo, con tutte le forze e il solito impegno ed entusiasmo, per i tanti progetti che aveva posto in campo. Giornalista e storico collaboratore del “Roma” dall’isola di Arturo, Fabrizio è stato anche assessore comunale e impegnato nella Pro Loco locale per la promozione turistica del suo territorio anche attraverso l’ideazione ed organizzazione del “Procida Film Festival”.

Ad offrirci un sentito ricordo, nella giornata di ieri, uno degli amici di sempre Giuseppe Giaquinto che, sul profilo social, scrive: “A distanza di 5 anni ancora non sembra vero e possibile. A distanza di 5 anni si avverte ancora di più l’assenza di un giovane così legato a Procida, così motivato nelle sue azioni quotidiane per la propria comunità, così impegnato nella ricerca di voler dare alla nostra isola il rilievo che le spetta. La promozione dell’isola, la regolamentazione del territorio, l’impegno per la creazione di un sistema turistico, la valorizzazione delle tradizioni e delle manifestazioni, il giornaliero impulso al mondo dell’associazionismo, le politiche di sviluppo e le interazioni con l’esterno, lo sguardo costantemente rivolto al futuro sono stati i caratteri distintivi della sua azione politica, amministrativa, sociale. Difficile per chiunque di noi equipararlo ma insieme possiamo tentare di proseguire il cammino da lui tracciato. La sua grande bellezza stava nella capacità di sognare ad occhi aperti e nella successiva, immediata azione quotidiana per realizzare quei sogni.

Grazie Fabrizio per aver saputo dimostrare che si può vivere una vita, anche se breve, lasciando il segno indelebile per quello che si è stati. Ci manchi sempre e ti assicuro che Procida insieme a quanti ti hanno conosciuto fuori dall’isola trovano ogni giorno il modo per ricordarsi di te”.

Anche Nicola Lamonica ha voluto postato una sua riflessione: “Ho un ricordo affettuoso del caro Fabrizio di cui ho apprezzato umanità, serenità di giudizio e amicizia a prescindere dalla politica. E’ un pezzo della storia di Procida, per capacità amministrativa ed onestà intellettuale”.

Sentito ed emozionante anche il ricordo di Michelangelo Messina che dice: “Sono passati 5 anni dalla scomparsa di Fabrizio Borgogna, esempio di un uomo che ha amato la sua terra più di qualunque altro, al punto di mettere questo suo amore dinanzi a tutto, persino alla sua vita. Ho avuto il piacere di condividere sogni e speranze con lui, abbiamo realizzato in lungimiranza progetti legati alla valorizzazione del territorio, insieme fondammo la Ischia & Procida Film Commission per la valorizzazione delle due isole attraverso le produzioni cinematografiche. Era entusiasta che avevo creato il neologismo e il progetto sul Cineturismo, fu il primo (ed uno dei pochi) a credermi, investendo quando ne ebbe l’occasione come assessore comunale realizzando uno dei primi prototipi in Italia di pannellistica sul Cineturismo: “L’isola del Postino”, ancora oggi attuali. (A Procida ci sono e ad Ischia patria del neologismo mancano ancora). Li realizzo contro mille difficolta, impazziva davanti ad una cecità di alcuni suoi paesani su quanto avrebbero fatto bene all’isola. Mi coinvolse in diverse attività comprese quelle della formazione dei giovani attraverso i progetti del servizio civile, ed io con l’Ischia Film Festival. Nel suo dna aveva come tutti i suoi compaesani la navigazione, ma la sua era orienta verso altri lidi, quelli culturali, quelli promozionali, quelli che avrebbero fatto conoscere la sua isola al mondo intero. Grazie a lui scopri il carcere (allora in stato di abbandono) e il grande medico Giacomo Retaggio, testimone di quel documentario che realizzai sul carcere di Procida “L’odore del mare”. Sapere che oggi l’isola tenta la rappresentanza a capitale della cultura è motivo di orgoglio per lui, anche se non la vivrà in prima persona sa (ovunque sia) che questo traguardo appartiene un po’ anche a lui”.

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