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Citara e Cava, quel tramonto rovinato dai camion della NU

FORIO – La bellezza della nostra isola è nota in tutto il mondo, e sono molti coloro che, nel corso della storia più o meno recente, hanno celebrato Ischia attraverso poesie, racconti, fotografie o film. Peccato che l’ischitano, che per antonomasia dovrebbe essere il più tenace dei custodi del proprio paradiso in terra, spesso e volentieri tenda a dimenticare – e a mortificare – le ricchezze concesse da Madre Natura. Tra le zone più belle ma al tempo stesso dimenticate della nostra isola vanno menzionate, senza ombra di dubbio, la baia di Citara e la spiaggia di Cava dell’isola, che da tempo immemore sono umiliate e rovinate dalla presenza dei camion della nettezza urbana, per i quali non è stata ancora trovata una sistemazione lontana dal centro abitato.

I mezzi della Super Eco, già da un bel pezzo, hanno fatto storcere il naso ad alcuni imprenditori locali, che tramite l’avvocato Bruno Molinaro hanno presentato negli scorsi giorni una richiesta di accesso agli atti del Comune del Torrione, e questo per vederci chiaro sul destino di questi indesiderati “ospiti”, che tanto danno stanno creando alle strutture ricettive che si trovano in quella zona. La presenza di quei camion non ha destato soltanto la rabbia degli albergatori di Forio, ma anche di una tour operator americana che in questi giorni si trova sulla nostra isola, e che si è sentita in dovere di denunciare, con invidiabile lucidità, lo squallore rappresentato dai mezzi della Super Eco che fanno “bella mostra” di sé in una delle località più suggestive di Ischia. Abbiamo incontrato Nina Ojile – questo il nome dell’imprenditrice statunitense – nella hall dell’hotel Sorriso, e davanti a una tazza di caffè abbiamo raccolto la sua accorata testimonianza.

Ischia ha dei paesaggi bellissimi, e tu in particolare sei rimasta colpita dal tramonto foriano, che però è irrimediabilmente rovinato dai camion della nettezza urbana presenti a Citara.

«Ero a bordo dello scooter di un amico, che mi ha mostrato i luoghi più belli della vostra isola. Mentre stavo ammirando il bellissimo tramonto di Forio, siamo arrivati in un luogo (si riferisce alla località Pietre rosse, ndr) dove sono presenti una serie di camion pieni di immondizia di vario genere. Siamo scesi e ho scattato qualche fotografia, perché sono rimasta attonita: com’è possibile che uno dei più bei tramonti del Mediterraneo debba essere rovinato dalla presenza dei camion e della sporcizia?».

Lavori da diversi anni nel settore turistico dal momento che sei una tour operator.

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«Esatto. Sono undici anni che lavoro in Italia, per l’esattezza a Roma, e intrattengo rapporti soprattutto con turisti provenienti dagli States, quindi vedo tutto dal punto di vista della mia clientela».

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Il turista americano cosa cerca?

«Gli americani sono innamorati dell’Italia, quindi è facile proporre loro di trascorrere un soggiorno nel vostro paese. Tuttavia mi dispiace vedere Ischia, Forio e in generale l’Italia abbandonate a loro stesse. Il turismo dovrebbe essere il settore più importante in Italia».

E dovrebbe esserlo ancora di più a Ischia.

«Sì, ed è una cosa molto negativa quando un turista arriva in Italia e trova queste brutture».

Cosa ti senti di dire agli amministratori locali e anche a quelli nazionali?

«Vorrei dire loro che hanno il dovere di prendersi cura di questo paese, che rappresenta una preziosa eredità lasciata dalle generazioni passate, e hanno inoltre l’obbligo di preservarlo per coloro che lo abitano, per i turisti e per i posteri. Come dico sempre, anche a Roma, non ci vuole tanto a custodire le ricchezze di un paese. Se ognuno di noi facesse la propria parte, ma ogni giorno, la situazione migliorerebbe nel giro di poco tempo. Un posto bello come Ischia non si può permettere di versare in simili condizioni».

Oltre ai camion, sono altre le problematiche che hai riscontrato sul nostro territorio e che intendi segnalare?

«Sicuramente quella relativa alla spiaggia di Cava dell’isola. Sono stata lì con un mio amico, e sono rimasta esterrefatta: mi sono ritrovata dinanzi ad una grata di ferro, ed era quasi impossibile muoversi. È una spiaggia libera bellissima, rovinata però dall’intervento dell’uomo. Non ci sono regole, né tantomeno controlli. Non è mia intenzione criticare l’Italia, ma noi americani abbiamo un senso civico più sviluppato del vostro. Nella città che mi ha dato i natali, ovvero Minneapolis, i quartieri sono molto più curati rispetto ad una qualsiasi città italiana. Mi chiedo: che ci vuole ad organizzarsi, anche una volta alla settimana, e pulire il luogo in cui si abita? Anche noi americani paghiamo le tasse sulla nettezza urbana, ma quando è necessario ci rimbocchiamo le maniche e iniziamo a pulire di nostra iniziativa. Quando ho visto la spiaggia di Cava dell’isola, ci sono rimasta parecchio male, perché anche l’acqua era sporca».

Grazie al tuo lavoro, hai l’opportunità di viaggiare molto. In questi giorni sei a Ischia perché vorresti realizzare qui un progetto. Ce ne parli?

«Mi sono innamorata di Ischia lo scorso agosto, e per questo motivo mi sono detta: perché non promuovere l’isola? Ischia è magica, e le persone che ho conosciuto qui hanno un grande amore per il territorio, e sono veramente orgogliosi di appartenere a questa isola. Gli americani non conoscono molto bene Ischia, e perciò ho pensato che questo sia un buon pretesto per portare qui il turismo americano».

Cosa desideri fare nello specifico?

«Vorrei fare qualche tour ed esperienze private. È mia intenzione portare i miei clienti qui e far passare loro le giornate con gli abitanti del luogo, in modo tale da farli entrare nella vita ischitana. Per questo motivo vorrei organizzare tour in barca, escursioni in montagna, giri dell’isola a bordo di una Vespa…».

La tua azienda in effetti è specializzata in giri turistici effettuati con la Vespa.

«Sì, siamo conosciuti a Roma per i tour a bordo della Vespa, quindi mi piacerebbe proporre la stessa cosa a Ischia. Quando sono venuta qui come turista per la prima volta, cercavo uno scooter per fare un giro, ma essendo Ferragosto non c’era moltissima scelta. Alla fine sono però riuscita a trovare un motorino, e per tanti giorni ho girato l’isola in lungo e in largo in sella allo scooter che avevo noleggiato. È stata un’esperienza magnifica, e quindi ho pensato che sarebbe bello offrire una possibilità del genere anche ai miei clienti».

Francesco Castaldi

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