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Crisi turismo, Pezzullo: serve una svolta altrimenti soccombiamo

FORIO. La stagione turistica è entrata nel vivo. Siamo entrati nel periodo di alta se non altissima stagione e secondo alcuni le cose non stanno andando male, secondo altri la spia rossa per il terziario è accesa anche durante il mese di agosto e non accennerà a dare segni di miglioramento e poi c’è la terza via imboccata da coloro che si collocano nel mezzo, che non si entusiasmano ma nemmeno drammatizzano in maniera eclatante.

Abbiamo chiesto a Francesco Pezzullo, presidente di Confesercenti dell’isola d’Ischia, di tracciare un’analisi della situazione turistica al netto degli arrivi, delle partenze e della qualità complessiva del turismo che fin ora ha caratterizzato i momenti più caldi della stagione turistica.

Come valuta l’andamento di questo agosto e, nel complesso, della stagione turistica in generale?
I tempi sono quelli che sono. C’è chi ha un’opinione, chi un’altra, ma la realtà è sotto gli occhi di tutti , non ci possiamo nascondere, non possiamo dire bugie. Di certo non stiamo navigando nell’oro, abbiamo seri problemi. Dobbiamo aspettare il mese di novembre e dicembre per vedere davvero i frutti di questa estate e non mi aspetto che siano rigogliosi.

Quindi, secondo lei, non è una delle estati migliori per l’isola d’Ischia

Già da tempo abbiamo avvertito i segnali di questa situazione. L’inizio di questo mese d’agosto non è stato dei migliori ed è sotto gli occhi di tutti, basta dare un’occhiata alle offerte incredibili che gli alberghi riservano agli ospiti che cercano sistemazione ai primi di agosto. Cifre così basse non sono tipiche del mese di agosto. Le offerte aumentano, la qualità cala sensibilmente e in questi casi il terziario non può avere dei riscontri positivi visto che non ci sono materialmente i soldi. Sarebbe stucchevole rifare il solito quadro della situazione per conoscere i motivi che ci hanno portato fino a questo punto, è tutto abbastanza banale:Nei luoghi di villeggiatura sbarcano persone che si possono permettere appena la spesa del soggiorno alberghiero e all’interno della struttura mangia, beve e dorme. Risulta difficile che l’ospite stesso possa generare economia virtuosa sul territorio.

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È possibile andare oltre e invertire questa evidenza negativa?

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I problemi li conosciamo tutti, abbiamo tanti posti letto e l’unica cosa che si riesce a fare è abbassare il prezzo. I trasporti sono carissimi e scadenti, ecco le motivazioni per cui non arrivano più persone. I turisti sono stufi di pagare l’aliscafo euro e viaggiare o in una caldaia o in un freezer, non c’è via di mezzo. Ci sono altre mete che è possibile raggiungere tranquillamente con un aereo a cifre bassissime e sono dei veri e proprio paradisi in terra. Le persone sono stufe di Ischia, non hanno voglia di essere trattate male. Non abbiamo più accoglienza, non abbiamo più il senso dell’ospitalità, ci sono molti punti negativi, abbiamo tanti posti letto e questa politica non paga più.

Da zero a cento quanto è ottimista per il futuro?

Non sono particolarmente ottimista, voglio anche provare a sforzarmi, ma non vedo prospettive, mancano le basi sull’isola d’Ischia. Non abbiamo un ufficio stampa adeguato che sponsorizzi l’isola in maniera eclatante come ad esempio succede con Capri. Pensate alla notizia di Leonardo Di Capri ospite dell’isola azzurra: è rimbalzata su tutti i principali media italiani e internazionali, eppure il noto attore americano è rimasto anche a largo di Sant’Angelo per quasi una settimana. Questo è un esempio che ci fa capire quanto disorganizzata e poco lungimirante sia la nostra isola.

Abbiamo carenze paurose. Ogni fine anno le amministrazioni devono convocare le associazioni, i cittadini e capire dove si è sbagliato e dove si deve cominciare a migliorare. Se gli sbagli sono stati compiuti dall’amministrazione la classe dirigente deve fare mea culpa e capire dove migliorare, lo stesso i commercianti, gli albergatori e tutte le categorie. La politica dell’ognuno pensa a sé non funziona più. O ci rimbocchiamo le maniche insieme e iniziamo a capire realmente di fare turismo oppure non so proprio dove andremo a finire.

Antonello De Rosa

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