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Dimensionamento scolastico, Barano ricorre al Tar

Con una delibera di giunta sindaci e assessori del Comune collinare si rivolgono alla magistratura amministrativa per contestare l’accorpamento dell’istituto Anna Baldino: l’incarico è stato conferito all’avvocato Bruno Molinaro, chiamato ad opporsi alla delibera di giunta regionale n. 815/2023

Il sindaco di Barano e consigliere metropolitano Dionigi Gaudioso lo aveva annunciato anche attraverso le colonne del nostro quotidiano ed ha mantenuto la promessa. Al primo cittadino del Comune collinare il nuovo dimensionamento scolastico varato proprio non era andato giù anche perché aveva colpito anche un istituto che insiste sul territorio di Barano. Da subito Gaudioso aveva espresso la sua volontà di chiedere giustizia alla magistratura amministrativa e adesso c’è anche il conforto dell’ufficialità. Sindaco e assessori hanno infatti votato la delibera di giunta n. 10 avente ad oggetto “conferimento incarico legale per la proposizione di ricorso innanzi al Tar avverso la delibera di giunta regionale n. 816/23: nomina legale”. Nel dispositivo, di fatto, si dispone “di autorizzare il Sindaco pro tempore a proporre ricorso, in nome e per conto dell’Ente che legalmente rappresenta, innanzi al TAR Campania – Napoli relativamente alla Delibera della Giunta Regionale n.816/2023; di conferire, all’uopo, incarico legale e relativo mandato ‘ad litem’ all’avvocato Lorenzo Bruno Molinaro, con studio in Barano d’Ischia alla Piazza San Rocco n. 38, presso cui si elegge domicilio autorizzando sin da ora il Sindaco alla sottoscrizione della procura”.

Nella delibera si sottolineano anche i criteri che hanno ispirato il ricorso ed in primo luogo si rappresenta quanto segue: “Il Comune di Barano d’Ischia è stato interessato dal processo di dimensionamento della rete scolastica campana approvato con delibera della Giunta regionale n° 816 del 29.12.2023 ed invero come si evince alla predetta deliberazione l’ICS ANNA BALDINO accorpa BARANO D’ISCHIA C.D.; con DGR N° 250 del 04.05.2023 la Regione Campania ha approvato le Linee Guida di dimensionamento scolastico AS 2024/2025 fondando la propria competenza, tra l’altro, sulla sentenza n. 200 del 2009, con la quale la Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 64, comma 4, lettere f-bis) e f-ter) del richiamato decreto-legge n. 112 del 2008 ritenendo che ‘la definizione di criteri, tempi e modalità per la determinazione e l’articolazione dell’azione di ridimensionamento della rete scolastica’ nonché la previsione di specifiche misure finalizzate alla riduzione del disagio degli utenti nel caso di ‘chiusura o accorpamento degli istituti scolastici aventi sede nei piccoli comuni’ sia di competenza delle Regioni e degli Enti Locali e non dello Stato, confermando con ciò la competenza esclusiva regionale in materia di programmazione della rete scolastica”. Poi però, e qui si entra nel vivo della questione, si ricordano i criteri numerici che devono ispirare gli accorpamenti, riportati sempre nel testo della delibera: “Le istituzioni scolastiche per essere autonome devono avere di norma un numero di alunni, consolidato e prevedibilmente stabile almeno per un quinquennio, con media regionale compresa tra un minimo di 900 ed un massimo di 1000 alunni. Sono previste deroghe rispetto ai citati parametri ordinari nelle seguenti ipotesi: Istituzioni scolastiche situate nelle piccole isole e nei comuni montani per salvaguardarne le specificità; il numero minimo di alunni può essere derogato con motivazione specifica in presenza di particolari situazioni logistiche, strutturali e, nelle aree ad alta densità demografica, con particolare riguardo agli istituti di istruzione secondaria che richiedano beni strutturali, laboratori ed officine di alto valore artistico o tecnologico, secondo quanto stabilito dal D.P.R. 233/98…(omissis)”.

Il primo cittadino aveva già annunciato la sua decisione proprio a Il Golfo parlando di criteri discriminatori: erano stati infatti ignorati i vantaggi spettanti alle realtà insulari ma anche per gli istituti con un determinato numero di iscritti. L’isola oggettivamente sfavorita rispetto a realtà della terraferma

Nella delibera viene citato anche il decreto 127 del 30 giugno 2023 con il quale il Ministero dell’Istruzione e del Merito di concerto con quello dell’Economia e delle Finanze ha stabilito i criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei Dsga per gli anni scolastici 2024/2025 e successivi. In particolare si legge che “Per garantire quanto previsto al precedente comma 3, si tiene conto, su base regionale, del numero degli alunni iscritti nelle istituzioni scolastiche statali e dell’organico di diritto dell’anno scolastico di riferimento, integrato dal parametro della densità degli abitanti per chilometro quadrato, ferma restando la necessità di salvaguardare le specificità delle istituzioni scolastiche situate nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche, nonché da parametri perequativi”. Due criteri in uno, quelli dell’insularità e della popolazione scolastica, che secondo Dionigi Gaudioso sarebbero stati palesemente disattesi. In fondo per l’Istituto Anna Baldino così come per la scuola media “G. Scotti” di Ischia non si è tenuto conto dell’insularità ma nemmeno del fatto che entrambi gli istituti vantano più di 400 studenti. Criterio che, come ebbe modo di precisare lo stesso Gaudioso a Il Golfo, non è stato applicato in quel di Massalubrense che pure si trova in terraferma. Una chiara discriminazione che portò il sindaco di Barano a scrivere alla Regione per far sentire forte la voce del suo dissenso. Alla quale, però, è seguito un irritante ed inspiegabile silenzio. Da qui la decisione di ricorrere alla magistratura amministrativa. E adesso si apre una nuova partita.

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