POLITICAPRIMO PIANO

E adesso che succede?

Il passaggio di Giosi Ferrandino a Italia Viva rischia di rimescolare le carte della politica anche a livello isolano. E non solo in vista delle prossime elezioni casamicciolesi. Se da Ischia e Barano nessuno lo seguirà, non mancano le incognite su quello che accadrà a Lacco Ameno dopo il “ricongiungimento” con De Siano. E allora…

La domanda, su scala locale e non solo, non può che essere una: e adesso che succede? Perché non c’è dubbio che in un panorama politico come quello isolano assolutamente “appiattito” (meno male che il prossimo anno ci saranno le elezioni amministrative a Casamicciola e Forio, altrimenti il quadro sarebbe davvero da encefalogramma piatto) anche la notizia del passaggio di Giosi Ferrandino dal PD a Italia Viva diventa notizia e se vogliamo anche argomento (tiepido) di discussione. Partiamo dal post di Giosi, dalla sua lettera d’addio, cercando di leggere tra le righe anche se tutto o quasi appare abbastanza chiaro. Emerge lampante l’insofferenza dell’eurodeputato rispetto alla direzione Letta. Che, non a caso, ha di fatto azzerato la corrente renziana all’interno del Partito Democratico. Il ridimensionamento – a voler essere generosi – scaturito dalle ultime elezioni politiche è parso chiaro e il passaggio di Gianni Pittella (che di Ferrandino era stato sponsor di primo livello in Basilicata alle elezioni europee del 2019) alla corte di Matteo Renzi era stato un chiaro segnale della strada che stava per prendere il già sindaco di Casamicciola e Ischia. Insomma, al netto della diversità di vedute, senza fare troppi giri di parole la scelta di Giosi era praticamente obbligata: bisognava ripartire a bordo di un’altra nave per garantirsi la candidatura ter a Strasburgo che allo stato dell’arte con la casacca del Pd era tutt’altro che blindata, anzi… E poi, se vogliamo, siamo anche davanti a corsi e ricorsi storici: quando nel 2014 l’attuale europarlamentare fu candidato per la prima volta a Strasburgo il presidente del Consiglio e l’allora leader del Pd era proprio Matteo Renzi. Tutto ebbe inizio da lì, insomma è come un cerchio che si chiude.

Ovviamente il passaggio di Giosi Ferrandino con il Terzo Polo dell’asse Renzi-Calenda viene guardato con attenzione anche dagli analisti di casa nostra, anche perché potrebbe (il condizionale è d’obbligo) smuovere non poco assetti, strategie ed alleanze presenti sul territorio in vista degli appuntamenti elettorali che interesseranno due Comuni nel 2023. Partiamo da Casamicciola, dove senza dubbio l’eurodeputato può far leva sul sostegno dei suoi “aficionados” che muoiono dalla voglia di vedere il loro beniamino candidarsi a sindaco. Ma la migrazione verso Italia Viva, tanto per dirne una, rischia di creare una insanabile frattura con la sezione storica del Pd Locale che fa capo alla famiglia Carcaterra, che il Partito Democratico ce l’hanno “tatuato” sulla pelle. Insomma, il rischio è quello di una scissione indolore che potrebbe anche avere ripercussioni sulla composizione delle liste che concorreranno alle prossime amministrative.

Enzo Ferrandino e Dionigi Gaudioso

Ma attenzione, perché adesso lo “strappo” di Giosi Ferrandino lo metterà di fronte anche a un significativo banco di prova: chi lo seguirà? Insomma, è anche arrivato il momento di pesarsi e capire chi sono i tasselli del proprio mosaico su scala isolana. Difficile pescare qualcosa nei Comuni di Ischia e Barano. Enzo ha un legame consolidato con l’attuale “gerenza” del Pd a Palazzo Santa Lucia e nemmeno ci penserebbe di cambiare casacca, lo stesso Gianluca Trani resta fedele alla sua casa di appartenenza andando a rafforzare in tal senso l’asse col primo cittadino che tra l’altro proprio con il Pd potrebbe scendere in campo e candidarsi alle prossime elezioni regionali. Nel Comune collinare nemmeno è ipotizzabile uno spostamento di Dionigi Gaudioso, tra l’altro consigliere metropolitano proprio in quota Pd. Insomma, da queste parti a stento si può fare affidamento sull’attuale consigliera comunale ischitana Carmen Criscuolo, che tra l’altro pare aver aderito – sia pure rimanendo fin qui sotto traccia – a Italia Viva già in tempi non sospetti.

Domenico De Siano

Attenzione però perché all’improvviso lo scenario più interessante e intrigante diventa senza dubbio quello di Lacco Ameno. Non va dimenticato che a capo dell’opposizione c’è l’ex senatore Domenico De Siano, che ha pubblicamente dichiarato il proprio sostegno al Terzo Polo, tra l’altro concretizzatosi anche alle recenti elezioni politiche. Quindi l’imprenditore lacchese e Giosi Ferrandino si ritrovano a bordo della stessa barca con un asse che si potrebbe rafforzare con un ritorno al passato (il riferimento è al “caularone” ma anche a un periodo precedente in cui i due militavano entrambi in Forza Italia). C’è un però: fin qui sembrava esserci stato una sorta di “tacito gemellaggio” tra lo stesso Giosi e l’attuale sindaco lacchese Giacomo Pascale. Ma adesso, alla luce di questi stravolgimenti, come si comporterà il “Barone”, soprattutto se – tanto per dirne una – dovesse essere formato il gruppo Italia Viva in consiglio comunale? La domanda indubbiamente rischia di essere da un milione di dollari e la risposta non è affatto semplice. Insomma, togliamo il disturbo quasi a voler giocare chiudendo così il cerchio: Giosi e Domenico con Calenda e Renzi, Enzo Ferrandino e Gianluca Trani con il Pd, magari a Casamicciola Silvitelli con Fratelli d’Italia, Castagna e Pitone che restano fedeli rispettivamente a Forza Italia e Lega e Pascale che magari dopo avergli strizzato ripetutamente l’occhio finalmente sposa la causa dei pentastellati. A rileggerlo con attenzione, ci può stare. Arrivederci alla prossima puntata.

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