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Enzino Laqualunque e le verità distorte

No, non sarebbe giusto metterli sullo stesso piano e definirli della stessa pasta. Non sarebbe affatto giusto. Cetto La Qualunque ha in mente una strategia: da qui alle prossime elezioni, che non potranno vederlo ricandidato, “più pilu per tutti”, tra concorsi, bandi, annessi e connessi. Lui no, Cettino no. Cettino ha deciso (scientemente o meno chiedetelo a lui) di suicidarsi e sta giocando a un gioco che francamente a noi non piace affatto, ma concediamoglielo pure, almeno magari si diverte lui visto che di qui a qualche mese non avrà tante occasioni per poterlo fare ancora. Il minicetto, o vicesindaco, si prende la briga di infangare il lavoro di una redazione che altro non fa che raccontare fatti circostanziati ed inoppugnabili, e per chi non l’avesse capito ci stiamo riferendo alla vicenda dei mancati collaudi a Palazzetto dello Sport e Piscina Comunale. Secondo il Laqualunque junior, infatti, ci sarebbe addirittura in atto un complotto per screditare il lavoro dell’amministrazione. Una tesi, sobillata e ispirata come al solito anche da parte dell’informazione, voglio sperare ovviamente senza crederci perché altrimenti davvero sarebbe necessaria una base di ricovero. Ma questi sono problemi altrui.

Ora, l’ennesima uscita pubblica sui canali social di Cettino La Qualunque rappresenta una sorta di apologia del delirio, con un’intera amministrazione che piazza “like” e commenti compiaciuti (compresi giovani consiglieri comunali che hanno campato con la politica ricoprendo incarichi a destra ed a manca o che sono stati assunti leccando il culo a qualche potente di turno in qualche consorzio e solo per questo portano lo stipendio a casa, probabilmente…) e comuni cittadini che ovviamente li mandano a quel paese, visto che ormai le chiacchiere al vento di questi signori non se le beve più nessuno. Ma qualcosina vorremmo dirla anche noi, avendo intuito che qui abbiamo a che fare con una maggioranza che vorrebbe quasi recuperare una verginità che assolutamente non si può permettere. E quale miglior sistema che lamentare complotti di questo o quel soggetto per nascondere (o quantomeno provarci) la propria mediocrità e soprattutto le proprie colpe?

Al vicesindaco ci limitiamo a ricordare che un mezzo che funge da scuolabus che circola sprovvisto di revisione è un fatto gravissimo per un ente pubblico, soprattutto in considerazione del fatto che su quel pullmino ci viaggiano giovanissimi studenti. Senza se e senza ma, c’è poco da discutere ed invece lui trova inspiegabilmente da discutere anche su questo. Ma già che ci siamo gli ricordiamo anche qualcos’altro. La maggioranza targata PDP (Partito do pilu, ndr) è quella di cui fa parte lui, ed è quella che qualche tempo fa si è rifiutata di votare – su proposta della minoranza – la revoca della cittadinanza onoraria all’ex presidente della CPL Concordia, colpito dall’imbarazzante accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Non proprio il massimo della vita, ma ricordo perfettamente che in quell’occasione fu proprio Cettino Laqualunque, se non ricordiamo male, a difendere strenuamente la volontà dell’amministrazione di non voler tornare indietro. Non è mica finita, proprio in questo anno solare grazie a Cetto, Cettino e al resto dell’allegra brigata ci è toccato un altro lusinghiero primato, quello di essere inserito dalla Prefettura nell’elenco dei Comuni della Provincia di Napoli in odore di infiltrazioni malavitose. Una cosa che, va ricordato, non era mai successa prima. Finito? Mah, potremmo proseguire a sciogliere la corona ricordando le aggressioni di Cettino in consiglio comunale e magari – anche per rinfrescargli un po’ la memoria – se nell’ultimo anno e mezzo abbiamo fatto parlare di Ischia in tutta Europa, non è certo a causa delle sue bellezze naturali né tantomeno per qualche complotto, ma molto più semplicemente per fatti e vicende che dovrebbe conoscere bene. E che adesso magari finge di aver dimenticato, con la segreta speranza che possa essere lo stesso anche per la cittadinanza. Vabbè, ja, fermiamoci qui. Abbiamo parlato troppo spessatamente e qualunquemente. Alla prossima puntata.

gaetanoferrandino@gmail.com

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