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Ferita dal petardo, il “sacrificio” della vittima

La 55enne isolana è tuttora ricoverata al “Pellegrini” di Napoli e dovrà essere sottoposta a un intervento chirurgico: rischia di perdere anche un terzo dito. Ha raccolto il petardo per evitare pericoli al nipotino

La piaga dei botti proibiti e dei petardi inesplosi nonostante gli appelli e le campagne di sensibilizzazione continua a mietere vittime coinvolgendo troppo spesso anche vittime innocenti. Emblematica è la vicenda della donna ischitana rimasta ferita a causa dell’esplosione di un botto al termine dei festeggiamenti dell’ultimo Capodanno. La donna pur non essendo tra gli habitué, non avendo mai sparato fuochi a Capodanno e comunque tra le vittime di questa discussa usanza di lanciare ed esplodere petardi, troppo spesso, illegali, per salutare il passaggio tra il vecchio ed il nuovo anno ed i cui effetti nefasti non si riescono ad arginare. Il grosso dei feriti da esplosioni di petardi in Campania è giunto al Pellegrini di Napoli. Data la gravità della ferita riportata nel reparto specializzato di chirurgia ricostruttiva degli arti è giunta anche la 55 enne di Ischia che, stando a quanto emerso dopo l’incidente avrebbe raccolto il “botto” per evitare che finisse tra le mani di suo nipote che le era accanto con tutta la famiglia. La donna A.I. si trovava nei pressi della sua abitazione. Una volta conclusi i festeggiamenti di mezzanotte, preoccupata che il piccolo raccogliesse il botto da terra ha allungato la mano per afferrare il petardo e lanciarlo lontano ma il botto è esploso immediatamente e la detonazione gli ha devastato la mano. Da non esperta, non si era resa conto che il petardo di piccole dimensioni potesse scoppiare e con un gesto istintivo lo ha raccolto pensando di dover proteggere il bambino tenendolo lontano. Feritasi gravemente la donna che è sempre rimasta lucida e cosciente nonostante le gravi ferite ed il sanguinamento è stata soccorsa dai suoi familiari e trasportata all’ospedale Anna Rizzoli di Ischia. Qui le prime indagini cliniche e le cure mediche somministrate con il contatto costante ed il coordinamento proprio dei medici del centro specializzato napoletano del Vecchio Pellegrini, successivamente la donna è stata ricoverata nel presidio della Pignasecca. Raccogliendo il petardo inesploso la cinquantacinquenne ischitana ha probabilmente salvato la vita al piccolo ma ha riportato conseguenze gravissime. La donna è ricoverata nel reparto di chirurgia della mano dell’ospedale partenopeo, affidata ad una equipe specializzata. La donna non rischia la vita, ma viene tratta per evitare complicazioni. Ha già perso due dita e rischia seriamente la perdita di un terzo dito.

La sua vicenda deve essere da monito, la donna stessa dal suo letto d’ospedale ha voluto lanciare un appello, affinché tragedie come queste non accadano mai più, affinché non si spari irresponsabilmente con il rischio di ferire gli altri e comprometterne le vite. L’invito è a non raccogliere per nessun motivo petardi e oggetti da terra affinchè non accada ad altri quanto le è accaduto. Intuibili le ansie e le paure per il futuro e la vita dopo il grave incidente. Si tratta dell’ennesimo episodio di ferimento provocato dai botti di Capodanno, a volte difettosi o non a norma.

La donna immolatasi per evitare che altri suoi familiari, che suo nipote di tre anni, restassero feriti dovrà essere sottoposta a cure specifiche e successivamente ad ulteriori interventi chirurgici.

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