Sfilata in Procura

L’inchiesta giudiziaria sulla frana del 26 novembre 2022, che causò distruzione e morte a Casamicciola, sembra in dirittura d’arrivo e vedere così dopo un anno e mezzo di indagini lunghe e complesse la luce in fondo al tunnel. E, lo diciamo subito, è una luce che rischia di “accecare” molti dei protagonisti della vita pubblica (non soltanto politica) della cittadina termale con una forbice che si racchiude di fatto dal 2012 fino al momento in cui si sono verificati i tragici eventi, arco temporale in cui si era da poco interrotto anzitempo causa scioglimento del consiglio comunale il secondo mandato del sindaco Giovan Battista Castagna e della sua maggioranza. L’ultima accelerazione della Procura della Repubblica di Napoli ha visto sfilare presso gli uffici giudiziaria gli attuali consiglieri di maggioranza Loredana Cimmino e Angela Di Iorio e l’attuale esponente di minoranza Stani Senese. Tre figure che non sono state convocate nient’affatto in maniera casuale. La Cimmino è stata chiamata perché nel periodo compreso tra il 2012 e il2013 – quando Arnaldo Ferrandino era stato eletto per la terza volta sindaco, prima di essere defenestrato ancora una volta dopo poco più di un anno – la geologa e docente aveva le deleghea Lavori Pubblici, Edilizia Privati e Protezione Civile. Per la verità, secondo fonti bene attendibili, la Cimmino ha chiarito agli inquirenti che le deleghe di cui sopra furono dalla sua persona esercitate per un periodo appena superiore ai 60 giorni, il che di fatto le avrebbe impedito di porre in essere ogni azione amministrativa per quanto di sua pertinenza e competenza. Angela Di Iorio, invece, è ritenuta parte integrante dell’attività investigativa perché nel 2014 aveva la delega alla Pianificazione Territoriale, ancor più “coinvolto” sarebbe Stani Senese che nel periodo compreso tra il 2019 e il 2023 gestiva la delega alla Protezione Civile. A proposito di indiscrezioni, sembra che i magistrati non siano riusciti a rinvenire tra gli uffici comunali una serie di non meglio precisati documenti, ma non è dato sapere se questi siano davvero spariti e se laddove questo fosse accaduto sarebbe un fatto casuale o da ritenersi doloso.

I faccia a faccia con i tre esponenti politici seguono la convocazione in Procura – annunciata da Il Golfo con oltre un paio di settimane di anticipo rispetto ad organi di informazione della terraferma – della segretaria comunale Simona Accomando (anch’ella, così come la Cimmino, Di Iorio e Senese – ed è bene precisarlo – ascoltata nella qualità di persona informata dei fatti) e di fatto è ormai chiaro a tutti che il “focus” degli investigatori è mirato a capire cosa sia stato fatto per adeguare il piano di protezione civile in un arco di tempo compreso come detto tra il 2012 e il 2022. I pubblici ministeri di fatto avevano tra l’altro chiesto di conoscere gli ordini del giorno dei consigli comunali e le delibere di giunta municipale votati in questi dieci lunghi anni oltre ai verbali delle rispettive sedute. Ancora, come e da chi erano composti i vari esecutivi che si erano succeduti nel periodo 2012-2022 e le varie deleghe assegnate agli assessori. Ma l’obiettivo principale è anche capire se e perché non sia stato fatto quanto si doveva per mettere su un piano di protezione civile utile a fronteggiare emergenze come quelle accadute a novembre 2022. L’inchiesta è condotta dai pubblici ministeri Mario Canale e Stella Castaldo ed è coordinata dal procuratore aggiunto Simona Di Monte. A dare il “là” alla richiesta di acquisizione di una serie di documenti, l’attività di due consulenti (docenti di Bologna) che per oltre un anno hanno lavorato alla tragedia casamicciolese.