CULTURA & SOCIETA'

Festival delle bande musicali, un successo annunciato

Un evento straordinario nel ricordo del mastro Vincenzo Buono e che è stata l’occasione di “fare musica insieme). E che ha creato un contesto di mediazione e di ecletticità culturale

DI ARIANNA ORLANDO

Un altro grande successo per la Banda Musicale Città d’Ischia, orchestrata magistralmente dal M. Aniello Castaldi e guidata dalla decennale competenza del capobanda Antonio Pilato. Il Festival delle bande musicali V.Buono, la cui idea è nata in seno alla Banda Città d’Ischia, è stata l’occasione per l’incontro e lo scambio culturale tra realtà bandistiche differenti seppure contemporanee e -in alcuni casi- conterranee. Ricordiamo di fatto la partecipazione della Banda Musicale Aurora Cittá di Panza, della Banda Musicale Isola di Procida e del Complesso bandistico U.Scipione Città di Formia, che con la loro presenza hanno favorito la buona riuscita dell’evento contribuendo come parte attiva all’arricchimento formativo degli uni e degli altri musicisti.

L’intento fondamentale del raduno musicale è stato sicuramente rivolto, come è citato nel titolo stesso del Festival, al ricordo del Maestro Vincenzo Buono che ha onorevolmente guidato la Banda Città d’Ischia per tanti anni. La musica è stata di fatto una parte tanto fondamentale della sua vita che lui le ha dedicato tutti i suoi anni e tutta la sua passione e sembrava necessario intitolargli l’occasione di “fare musica insieme” della quale sarebbe stato promotore convinto. Il senso che ha animato però il festival non è stato quello del ricordo e della tristezza ma quello sereno della convinzione che la storia culturale di un complesso bandistico trascura velocemente le dinamiche che lo rappresentano come mera comparsa sullo sfondo delle feste paesane per sviluppare il quadro in cui esse celebrano dignitosamente il retaggio di un patrimonio che, anche attraverso le sagre e le processioni del santo, si declina e si manifesta. Molti illustri maestri(come il M. Vincenzo Castaldi, uno degli organizzatori) e amatori si cimentano nell’arte della musica bandistica e sono gli uni e gli altri figli di percorsi di studio-alcuni ministeriali e altri personali.

La musica di Banda è dunque una musica studiata e amata, coltivata in un misterico segreto nell’edificio in via Morgioni ed eseguito lungo le strade che si snodano e si annodano, come fili di cotone attorno al rocchetto, attorno al paese.  La buona riuscita del Festival è innanzitutto da attribuirsi alla buona intenzione di creare un contesto di mediazione e di ecletticità culturale ove i popoli di Banda avrebbero potuto dimostrare la capacità di tessere fili di note tanto lunghi da legare punti geografici più o meno distanti e dedicare il turisti e a isolani un momento di bellezza autentica e pura, sprigionata dal suono dei fiati e calibrato dal battere dei battenti sulle pelli dei tamburi. Quattro divise a vessillo di quattro bande musicali differenti nel quadro artistico del suggestivo borgo di Ischia Ponte sono state immortalate dalla macchina fotografica di Caterina Castaldi e festeggiate nella sala della chiesa di Sant’Antonio di Ischia in un clima conviviale di festa e gioia. La vicinanza delle autorità comunali ha rappresentato il momento di incontro tra l’arte e le istituzioni nella realizzazione di un mosaico che intende assemblare istituzioni e cultura in un progressivo avvicinamento delle une all’altra. E a questo miracoloso avvenimento della convivialità, della festa della musica e della giovinezza che si rinnova a ogni nascita di nota, sotto il segno di Vincenzo Buono, guardiamo con futuristica aspirazione alla rivalutazione del ruolo delle bande perché intendiamo scrollarci di dosso i pregiudizi dogmatici e viaggiare spediti verso nuove note su vele a forma di chiavi.

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