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Fondi a rotazione, i Comuni ci provano

Di Francesco Ferrandino

ISCHIA. I termini del bando regionale scadevano ieri, e varie giunte municipali dell’isola hanno lavorato a tappe forzate insieme agli uffici competenti per presentare all’ente regionale i progetti elaborati. Casamicciola ha presentato ben sei proposte di progettazione. Ma anche Serrara Fontana, Barano e Forio hanno inviato le proprie proposte.  Stiamo parlando dei famosi fondi a rotazione messi a disposizione dalla regione Campania per finanziare attività di progettazione propedeutiche alla realizzazione di opere o interventi infrastrutturali, che gli enti locali non avrebbero la forza economica di sostenere. In pratica, la regione ha avviato la formazione di una graduatoria per tali finanziamenti, nell’ambito del Programma di azione e coesione, e del Piano operativo complementare.

Del fondo rotativo abbiamo già ampiamente parlato nei giorni scorsi in merito all’intesa tra i comuni isolani (Procida compresa), sfociata poi nell’accordo di programma per accedere al finanziamento di progettazione per l’impegnativa opera di ripascimento delle nostre spiagge, minacciate dall’erosione. Tuttavia nulla impediva a ciascun comune di presentare proposte autonome per opere e interventi riguardanti il proprio territorio, cosa che Casamicciola, Forio, Barano e Serrara hanno appunto fatto. L’apertura della Regione all’erogazione di tali risorse è indice rivelatore della volontà politica di spingere gli enti locali non soltanto a presentare istanze di finanziamento, ma a realizzare precise progettazioni per impiegare in modo corretto e soprattutto completo i fondi europei che giungono alla Regione. Parliamo di circa quaranta milioni di euro, che costituiscono la prima tranche del nuovo programma operativo complementare. Stavolta, si vogliono evitare i pasticci e le corse contro il tempo, con le varie accelerazioni sulla spesa pubblica, verificatisi nel precedente Programma operativo regionale coi fondi FESR 2007/2014, quando una gran parte dei finanziamenti europei destinati alla Campania non sono mai stati impiegati, oppure furono sì assegnati, ma a progetti la cui approssimazione ha provocato inevitabilmente il mancato rispetto dei termini di rendicontazione e di consegna. Uno scenario che stavolta la Regione Campania vuole assolutamente evitare. Ecco il motivo della predisposizione di appositi fondi rotativi: i comuni potranno trovarsi dei progetti approvati, senza il minimo esborso.

Un’insidia però c’è. I Comuni, all’atto di invio delle proposte, si sono già impegnati a restituire il contributo ricevuto entro trenta giorni dalla data di stipula del contratto di appalto per la realizzazione dei lavori. Ma se i progetti redatti col fondo a rotazione non riusciranno a ottenere un successivo finanziamento locale o europeo entro i successivi cinque anni, i Comuni dovranno restituire integralmente i fondi ricevuti. E qui lo scenario sarebbe ben peggiore, visto che gran parte degli enti comunali navigano in acque finanziariamente non certo tranquille, anzi. Tuttavia, come abbiamo accennato, la Regione sembra guardare con occhio benevolo ai Comuni che “ci provano”, facendo balenare la fondata prospettiva di adeguati finanziamenti per la successiva fase di esecuzione dei progetti. L’importante adesso è figurare nella graduatoria che sarà redatta dall’ente di Palazzo Santa Lucia, poi si vedrà.

 

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