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Forio, Serrara, la monnezza e il dono dell’ubiquità

FORIO. Nuove ombre si addensano sulla gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani nel Comune di Serrara Fontana. E sono ombre di quelle che pesano, tutt’altro che irrilevanti, un nuovo tassello che si aggiunge ad un mosaico a dir poco complesso. Una telenovela iniziata tempo fa con il braccio di ferro tra la società Balga e l’ente locale guidato dal sindaco Rosario Caruso: da una parte chi reclamava la mancata corresponsione di canoni e spettanze supplementari per servizi “extra” erogati, dall’altra chi elevava contestazioni e verbali per carenze nello svolgimento del servizio medesimo. Un tira e molla che si è concluso come è noto a tutti sul finire dello scorso anno solare. Via la Balga, con cui il Comune ha rescisso un contratto (che forse nemmeno c’era) e dentro la Super Eco. Che, ironia della sorte, dalla precedente gara era stata addirittura estromessa. Ma in che cosa consistono le ombre di cui sopra? E’ molto semplice: secondo alcune indiscrezioni pare che la società che fa capo a Ciummo effettui il servizio alle pendici del Monte Epomeo con gli stessi mezzi utilizzati a Forio. Un fatto, questo, che è assolutamente vietato dalle normative vigenti: a tal uopo giova ricordare che esiste (istituito con decreto legislativo del 2006) l’Albo nazionale gestori ambientali, costituito presso il Ministero dell’Ambiente e che è articolato in un comitato nazionale e in sezioni regionali e provinciali. In questo “contenitore” vengono riportati e registrati i numeri di targa degli automezzi che effettuano la raccolta dei rifiuti in un determinato Comune. E, manco a dirlo, i mezzi in questione non possono svolgere analogo servizio pure in un territorio diverso. In parole povere, i camion utilizzati dalla Super Eco a Serrara Fontana dovrebbero essere diversi da quelli utilizzati a Forio. E questa è la prima palese anomalia.

Ma non è finita qui, anzi. Partiamo da un altro spiffero. Alcuni mezzi sono già stati spostati definitivamente di cantiere, passando da quello di Forio a quello di Serrara Fontana ma ci sarebbe anche un paio di ulteriori aspetti che – laddove confermato – non esiteremmo affatto a definire inquietante. Sembra infatti che un mezzo riesca nell’impresa di avere il dono dell’ubiquità, venendo utilizzato in entrambi i cantieri. Ancora, si dice che i mezzi che raccolgono a Succhivo si fermino poi a scaricare a Panza (nel piazzale antistante il campo sportivo) invece che ritornare come logica e non solo imporrebbero a Serrara Fontana. Il che apre la stura anche a un inevitabile interrogativo: ma con quale criterio, nel momento in cui si parte per condurre in discarica in terraferma i rifiuti, si differenziano quelli prodotti da Forio da quelli invece frutto della raccolta nel Comune montano? Su questo dettaglio ovviamente non ci pronunciamo, non avendo contezza di quello che succede. Ma ci piace pensare che un “criterio” esista, altrimenti sarebbero davvero cavoli amari. In questo quadro a tinte fosche, c’è una sola certezza, ma è fin troppo scontata. Tranquilli, gli operai in servizio sono realmente quelli del cantiere serrarese, ma diversamente sarebbe stata roba da “suicidio”.

Tra l’altro, rimanendo in argomento monnezzaro, da sempre roba che scotta all’ombra del Torrione dove in molti non hanno dimenticato l’inchiesta della magistratura su una triade che comprendeva anche Lacco Ameno e Monte di Procida, c’è da segnalare anche un’altra anomalia che certo non ha attinenza alcuna con quanto abbiamo appena esposto, ma che senza dubbio qualche “perplessità” (e non di poco conto) la suscita eccome. Basta andare all’albo pretorio a guardare una determina di pagamento relativa al canone del mese di dicembre della società Super Eco, per il servizio di igiene urbana svolto in quel di Forio. La fattura è pervenuta in municipio il 22 dicembre ed è stata pagata dopo appena due giorni, il 24. Una sollecitudine davvero da guinness dei primati laddove si consideri l’atavica e pachidermica lentezza degli enti locali non soltanto di casa nostra. Tra l’altro, il pagamento di fatto è arrivato con una settimana di anticipo rispetto alla fine del mese, roba che possiamo tranquillamente definire sorprendente se non addirittura da guinness dei primati. Un trattamento di favore e una corsia privilegiata di cui ad esempio certo non ha goduto la Balga, che a Serrara Fontana (ma pure a Lacco Ameno) è stata periodicamente pagata con estremo ritardo con tutte le conseguenze che ne sono poi derivate, prima della recente estromissione dal servizio. Di questa determina, però, c’è soprattutto un particolare che colpisce e non poco. Fermo restando, e vogliamo sottolinearlo non una ma dieci volte a scanso di equivoci, che questo non indica assolutamente alcun profilo di “non trasparenza”, appare strano come l’autografo sia stato apposto non dal segretario comunale Noemi Martino, ma dal suo vice Vincenzo Rando. Che, detto per inciso, fu tra i protagonisti dell’indagine della magistratura sul presunto affaire rifiuti sull’asse Forio-Lacco Ameno e fu anche oggetto dalla misura dell’obbligo di firma. Insomma, all’ombra del Torrione quando si parla di immondizia la materia finisce sempre con l’essere bollente.

Gaetano Ferrandino

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