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Furti in chiesa e a scuola, via all’esame delle intercettazioni

Stamane, presso la prima sezione del Tribunale di Napoli, dinanzi al collegio c presieduto dalla dottoressa Corleto, si celebra una nuova udienza del processo che tra i vari imputati vede Pietro Pesce e Pasqualina Siconolfi, ma anche Ruben Barbato e diversi altri. Tra i capi d’accusa quello di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti, sull’asse Spagna-Napoli-Ischia, e quello di furto aggravato. Per quest’ultima contestazione ci si riferisce ai furti commessi nel settembre 2014 ai danni della Chiesa di Sant’Antonio di Padova e della scuola statale Ibsen a Casamicciola. Oggi avrà luogo la deposizione del perito che dal Tribunale ha ricevuto l’ordine di procedere alla trascrizione delle numerose intercettazioni telefoniche. Quasi tutti gli imputati hanno scelto il rito abbreviato. Pesce e Siconolfi, rispettivamente assistiti dagli avvocati Pietro Conte e Michele Calise, invece, non hanno scelto riti alternativi e saranno giudicati con rito ordinario. Due mesi fa, nella precedente udienza, furono acquisite le informazioni testimoniali che Don Gaetano Pugliese e la Professoressa Lucia Mattera, rispettivamente Parroco della Chiesa di Sant’Antonio da Padova e Preside dell’Istituto comprensivo statale “Enrico Ibsen”, resero al momento della denuncia per i furti subìti.

Al banco dei testimoni  salì il  Maresciallo Capo Arturo Battello, della Stazione dei Carabinieri di Casamicciola, il quale illustrò l’attività di perquisizione effettuata in casa della Siconolfi che portò al sequestro della refurtiva, frutto dei colpi messi a segno tra il 19 e il 22 settembre di tre anni fa. Nel dipanarsi della deposizione è emerso che i Carabinieri soltanto per un caso fortuito si erano portati presso l’abitazione dell’imputata. L’intenzione originaria dei militari era infatti quella di riuscire a sequestrare sostanze stupefacenti a carico di Salvatore Barbieri (che, imputato per ricettazione e assistito dall’avvocato Michele Calise, è stato intanto assolto dinanzi la sezione ischitana del Tribunale lo scorso novembre): le forze dell’ordine si imbatterono invece nella refurtiva trafugata dalla chiesa e dalla scuola.

LE INDAGINI SUL TRAFFICO DI DROGA. Attraverso una complessa attività d’indagine, realizzatasi per mezzo di numerose intercettazioni telefoniche e ambientali, e sostenuta da osservazioni e pedinamenti culminati nel sequestro di ingenti quantità di sostanze stupefacenti, gli inquirenti hanno ricostruito uno scenario che, secondo la pubblica accusa, proverebbe l’esistenza e le illecite attività di due distinte associazioni a delinquere dedite appunto al traffico di tali sostanze: la prima riconducibile alla famiglia Nettuno di Marano,  già oggetto di indagini poi confluite in vari procedimenti penali, alcuni dei quali conclusisi con sentenze di condanna. La seconda associazione era composta dai vari Ruben Barbato, Giuseppe Formigli, Vincenzo Raiano, Valeria Molea e Pietro Pesce: gruppo attivo soprattutto sull’isola d’Ischia e con base operativa al quartiere del Vomero a Napoli.

I FURTI COMMESSI A ISCHIA. Proprio attraverso le intercettazioni, nel  settembre di tre anni fa emerse la necessità di Ruben Barbato di procurarsi denaro da destinare ai propri fornitori, in seguito alla perdita del carico di sostanza stupefacente affidata a Pasqualina Siconolfi. Quest’ultima tuttavia, come emerso da altre conversazioni, non si sarebbe affatto disfatta degli stupefacenti, ma se ne sarebbe appropriata. I furti in questione furono compiuti a Casamicciola Terme: uno ai danni della chiesa di Sant’Antonio da Padova il 19 settembre 2014 e l’altro ai danni della scuola statale Ibsen tre giorni dopo. Nel primo caso vennero sottratte stampanti, attrezzature per personal computer, un pc di marca Hp e alcune tastiere elettroniche. Nel secondo colpo messo a segno, presso l’edificio scolastico fu trafugato un televisore di 32 pollici, alcune attrezzature e materiale di cancelleria. Subito dopo il furto, Barbato e Migliaccio cercarono di vendere alcuni degli oggetti rubati, ma una perquisizione dei Carabinieri di Casamicciola presso l’abitazione di Pasqualina Siconolfi, alla presenza di Salvatore Barbieri, permise di rinvenire gran parte della refurtiva.

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