CRONACAPRIMO PIANO

Furto allo stadio “Mazzella”, assolti Ammendola e Mattera

I due erano finiti sul banco degli imputati con l’accusa di aver trafugato vestiario dell’Ischia Calcio contenuto in un borsone: passa la linea degli avvocati Mena Giglio e Antonio De Girolamo, con la formula “per non aver commesso il fatto”

Assoluzione per non aver commesso il fatto, al termine di una vicenda decisamente complessa e che aveva visto finire sul banco degli imputati il baranese Vincenzo Amendola (difeso dall’avvocato Filomena Giglio) e l’ischitano Roberto Mattera (assistito dall’avvocato Antonio De Girolamo). I due erano accusati di aver commesso un furto di vestiario sportivo perpetrato all’interno dello stadio Mazzella di Ischia ma sono stati ritenuti assolutamente estranei ai fatti contestati.

La vicenda risale al 2013 ed ebbe inizio quando il magazziniere dell’Ischia Calcio Luigi Fiore – come egli stesso ha raccontato nelle vesti di teste – entrando nell’impianto sportivo trovò la porta forzata ed entrando non rinvenne due borsoni preparati la sera precedente contenenti le maglie della squadra. Borsoni che erano stati preparati precedentemente perché la squadra doveva disputare una partita in trasferta. Lo stesso Fiore ricordò in tribunale che il contenitore fu ritrovato semivuoto in una zona di montagna. La svolta arrivò circa un anno dopo a maggio 2014 quando una persona, Gabriele Sogliuzzo, rese spontanee dichiarazioni ed accompagnò gli agenti del commissariato di polizia a casa, dove fu rinvenuta la merce che era stata precedentemente asportata. Il soggetto in questione indicò come coautori del furto proprio Vincenzo Ammendola e Roberto Mattera, ma va detto che le perquisizioni domiciliari effettate presso i domicili di entrambi diedero esito negativo: insomma, non fu ritrovato nulla che potesse inchiodarli alle loro responsabilità.

Il coinvolgimento degli imputati era stato causato di una “autodenuncia” di Gabriele Sogliuzzo che si era accusato del furto tirando in ballo anche i suoi amici: ma le perquisizioni domiciliari eseguite dalla polizia non avevano dato alcun esito, da qui la sentenza emessa dal giudice

Nella sentenza, ritornando al teste che accusava i suoi compagni si legge anche: “Infine, il teste Sogliuzzo Gabriele che, per i fatti di causa, è stato sottoposto alla messa alla prova, conclusasi con effetto positivo, ha rilasciato dichiarazioni confuse. Infatti, ha dichiarato che il 16 ottobre 2013 insieme con gli amici Gianluca Rotolo, Vincenzo Ammendola e Roberto Mattera, per gioco entravano nei locali dell’Ischia Calcio e asportavano i borsoni ivi trovati, con dentro le divise della squadra.

Non è stato in grado di spiegare se anche gli altri imputati avessero partecipato attivamente al furto e se avessero preso della merce. Non ricordava, inoltre, se dopo il furto avesse continuato ad intrattenere rapporti di amicizia con gli altri imputati”. Da qui la decisione del giudice che è abbastanza scontata: “Orbene, da quanto emerge dall’istruttoria, è evidente che l’unico elemento che conduce agli imputati è la dichiarazione del Sogliuzzo che dopo circa un anno dai fatti si autodenuncia e dichiara di essere stato uno degli autori del furto indicando negli imputati gli altri corresponsabili. Ma tali dichiarazioni non hanno trovato riscontro nelle indagini svolte dalla p.g. Anzi, le perquisizioni, tranne quella a casa del Sogliuzzo, è stata trovata abbandonata in strada, senza alcun indizio che potesse ricondurla agli imputati. Ordunque, non è stata raggiunta la prova che sottrazione del bene sia avvenuta ad opera degli imputati e conseguentemente non è stato provato l’elemento oggettivo del reato”. Da qui l’inevitabile sentenza di assoluzione, peraltro invocata dagli avvocati Giglio e De Girolamo.

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