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Galano nuovo presidente della New Atec, ecco l’agenda

Divieto di sbarco, comune unico, frana di Casamicciola ed il limite di un’isola con un solo porto operativo da quattro. Il neo presidente detta il timing delle cose da fare in una intervista rilasciata al nostro giornale ricca di spunti ma anche preoccupazioni

Rieccoli. Cambio al vertice della “New Atec”. L’associazione degli autotrasportatori rielegge i suoi vertici ed affida il futuro del gruppo all’esperienza di Marco Galano della Galano Multiservice. È stato proprio il neo eletto a spiegarci gli obiettivi dell’organismo a cui hanno aderito Bertolino Autotrasporti, Luigi Iorio, Masia Distribuzioni, GST, G.B. Multiservice, Galano Trasporti, Isolana Distribuzione, Casa Trasporti, Lombardi Trasporti, Special Trans, VA.RA. srl, Marcellino Trasporti.

Presidente Galano, la New Atec è tornata. Punto e daccapo?

“A metà novembre del 2022 ci siamo ritrovati tutti i diciamo i soci più importanti, i soci fondatori e quasi tutti hanno aderito. Abbiamo creato un consiglio direttivo all’80% giovane. Con me ci sono Luca di Costanzo della Special Trans, Umberto Palamaro della Bertolino Autotrasporti, Raffaele Bernardo della VA.RA srl e poi, abbiamo puntato sull’esperienza di Giovanni Lombardi che per tanti anni ha seguito le vicissitudini della nostra isola. quindi chi meglio di lui per la sua esperienza, per la conoscenza dei fatti, deve esserci per forza. Ci siamo ritrovati consapevoli che c’è necessità di una unione di intenti per ben rappresentare le giuste istanze della categoria ma anche delle comunità insulari”.

Quali sono gli obiettivi di New Atec?

“Come obiettivo principale c’è quello di andare a ragionare con le istituzioni in modo da poter raggiungere risultati ed obiettivi condivisi per migliorare gli standard del servizio che quotidianamente andiamo ad offrire. Questioni che oggi, obiettivamente, vediamo abbastanza lontane. Vogliamo essere un punto di riferimento ed interloquire al tavolo delle istituzioni per risolvere i gravi problemi del trasporto e degli autotrasporti”.

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«Come obiettivo principale c’è quello di andare a ragionare con le istituzioni in modo da poter raggiungere risultati ed obiettivi condivisi per migliorare gli standard del servizio che quotidianamente andiamo ad offrire»

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Quali sono i mali che oggi attanagliano il settore?

“Le difficoltà attuali, che sono le peggiori di sempre. Già stavamo affrontando guai seri nella logistica, poi con le vicissitudini legate al porto di Casamicciola sul quale le compagnie di riferimento – più importanti- per così dire hanno fatto sapere che non garantiranno le linee perché ritengono che ci sia un innalzamento del fondale che inficia la sicurezza, hanno messo letteralmente in ginocchio il sistema. Noi abbiamo l’inoperatività del porto di Casamicciola che è un porto commerciale di notevole importanza, tutta la parte commerciale all’80% 70%, passa di lì… a Casamicciola. Quindi siamo già da quattro mesi senza questo porto. Poi ancora legate alla frana ci sono state le varie chiusure di strade e quant’altro. Problematiche solo in parte rientrate. Capirete che per chi vive di spostamenti e mobilità è un problema serissimo. Quindi ad oggi il problema più importante da poter affrontare è quello del porto ‘chiuso’ ai trasporti pesanti a Casamicciola. Il porto di Ischia deve sopperire all’intera richiesta di passaggi via mare, tutto l’imbarco e lo sbarco, sia commerciale che turistico ed è evidente come questo alla lunga finisca per pesare e mettere in crisi l’intero sistema isolano”.

Quali sono stati gli effetti sugli affari?

“Netta la flessione degli affari. C’è stata già nel periodo natalizio e anche nel post natalizio, quando le fasi critiche del disastro di Casamicciola sembravano passate, la ripresa non c’è stata. Noi pensiamo che sia molto legato, comunque, agli effetti della frana e la carenza di domanda. Molti centri abitati a Casamicciola non esistono più, per noi è diventata quasi vuota. Teniamo botta con l’e-commerce, Amazon eccetera. Ma Casamicciola è diventato un mercato ridotto al 30% di quello che era una volta”.

Avete sicuramente la lista delle cose da fare. Qual è però, il primo obiettivo concerto diNew Atec?

“Il primo obiettivo, oltre la il problema del porto ed i collegamenti, è cercare di capire quali sono i tempi e come poter fare a tamponare le dinamiche di trasporto legate alla funzionalità di un solo porto su Ischia. Questo per i trasporti pesanti. Poi abbiamo un problema, che dire già vecchio di anni e che è quello del divieto di sbarco. Sul ci battiamo da anni perché l’articolo 8 del codice della strada dice che per le isole, le isole minori, c’è la possibilità di limitare i grossi pesi, almeno nel periodo più forte che va da marzo ad ottobre. Limitando questi pesi, nel senso che i camion non residenti nella Regione Campania possono arrivare fino a un certo peso e fino a una certa lunghezza su queste isole, potremo ottenere un primo risalutato, un primo beneficio”.

«Il primo obiettivo, oltre la il problema del porto ed i collegamenti, è cercare di capire quali sono i tempi e come poter fare a tamponare le dinamiche di trasporto legate alla funzionalità di un solo porto: non possiamo appoggiarci solo su Ischia e fare a meno di Casamicciola»

La New Atec punta a rimanere un punto fermo e di riferimento, per tutte le problematiche relative al trasporto e la consegna delle merci da e per l’isola d’Ischia. Oltre alle idee di concreto cosa avete fatto per metterle in pratica?

“Abbiamo avviati una proficua interlocuzione, di cui siamo abbastanza soddisfatti. Sia il sindaco di Ischia Enzo Ferrandino, sia il sindaco di Barano Dionigi Gaudioso ci hanno ricevuto e ci hanno dato possibilità di avanzare le proposte di modifica in quella parte del trasporto merci presunte nel divieto di sbarco in cui avevamo necessità di limitare la presenza di mezzi pesanti dalla terraferma. L’idea è stata accolta nella proposta che viene fatta ogni anno al Mit. Poi sono state presentate queste proposte cosi come concordate. Ora siamo tutti in attesa del Mit, se ci prenderà in conversazione o passerà di nuovo il copia incolla dell’anno scorso”.

Due comuni su sei… sembra dura!

“Qui purtroppo c’è un altro problema fondamentale che forse il Comune unico potrebbe anche sintetizzare e risolvere. Purtroppo sono sei amministrazioni, sei proposte di divieto. Molte volte sono sei proposte diverse, quindi arrivano in ministero sei proposte diverse e il ministero non le prende in considerazione. Passa quello dell’anno prima. Quindi se non c’è una forte unione oggi non si va da nessuna parte. Il problema di Casamicciola, un po’ Forio che sta cambiando comunque la l’amministrazione…per ora abbiamo trovato una buona collaborazione su Ischia e Barano. Ci auguriamo che i nostri sindaci e i vari assessori possano avere la giusta attenzione per un dialogo produttivo nell’interesse di tutti”.

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Giacomo

Il Problema Principale dell’isola d’Ischia è di avere una intera popolazione disunita e frammentata in tante parti che pensa esclusivamente al proprio orticello senza guardare piú in lá del proprio naso..finchè ci saranno tanti comuni non si arriverá mai ad una compattezza ..la colpa di ciò resta da sempre ai sindaci che non hanno mai amato il proprio territorio..ma solo si loro singoli interessi

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