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L’isola torna far gola agli investiroi, è già effetto Sciò

Ischia torna a parlare americano. Con l’acquisizione del Mezzatorre Resort & Spa da parte della Pellicano hotels della famiglia italo-americana Sciò, storicamente vicina al gruppo Marriott, Ischia si rilancia nel turismo internazionale. “Finalmente”, ha detto il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale. E continuando: “Questa acquisizione non può che rappresentare un buon segnale per l’isola di Ischia e per il suo turismo”. Uno degli alberghi più apprezzati e raffinati dell’isola d’Ischia, cambia gestione passando nelle mani della famiglia Sciò che è già proprietaria e gestore di due resort posizionati sul segmento di mercato luxury. Si tratta dell’Hotel Il Pellicano (Porto Ercole, Toscana) e La Posta Vecchia Hotel (Palo Laziale, Lazio), entrambi affiliati a The Leading Hotels of the World. In questi luoghi dove oggi trovano ristoro divi di Hollywood (indimenticabile il soggiorno qualche anno fa di Jennifer Lopez), imprenditori e personalità di rilievo del jet set internazionale, nel 1400 venne costruita una torre per difendere Forio dalle scorrerie dei Saraceni. Se la costruzione fosse stata portata a termine sarebbe divenuta la più grande delle 14 torri sparse nel comune turrito. La torre, però, rimase incompiuta, da qui il nome “Mezzatorre” che a Ischia è ormai sinonimo di buona accoglienza. Mezza torre ma fascino intatto. Il resort è situato ai margini del bosco di Zaro ed è una struttura che abbraccia con lo sguardo l’incantevole baia di San Montano in uno degli angoli più affascinanti di tutta l’isola. L’acquisizione di una struttura turistica ischitana da parte di una catena internazionale rappresenta un buon segnale per l’economia turistica dell’isola e segna la volontà da parte degli operatori del segmento lusso di entrare ed ampliare la propria offerta sul mercato italiano anche in destinazioni resort, oltre a rappresentare una opportunità unica per l’isola di Ischia di acquisire visibilità a livello nazionale ed internazionale.

L’acquisizione del Mezzatorre da parte della famiglia italo-americana Sciò posiziona l’isola di Ischia tra le rinomate destinazioni lusso già presenti nell’area (Capri, Sorrento, Positano ed Amalfi). La notizia dell’arrivo di una famiglia conosciuta nel settore del turismo di lusso sull’isola di Ischia è stata accolta con favore. L’arrivo di investitori internazionali potrebbe creare un effetto domino per il rilancio del settore turistico-alberghiero. Entusiasta il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale. “Nonostante il fango che è stato buttato negli ultimi giorni sulla nostra isola, questo investimento da parte di una famiglia di albergatori italo-americana che ha un eccezionale know how nel settore alberghiero, testimonia che l’isola ha ancora il suo appeal”, ha detto. E poi: “Venire ad investire a Ischia è il segno di coraggio imprenditoriale e testimonia che la nostra isola conserva il suo fascino. Rappresenta anche un auspicio per instaurare un percorso virtuoso , dice il primo cittadino di Lacco Ameno, che possa mirare ad un turismo di qualità piuttosto che di quantità. Negli ultimi anni, infatti, troppe strutture hanno investito sul numero piuttosto che in cultura. È arrivato il momento di ripensare al turismo sulla nostra isola. Bisogna cominciare a pensare di chiudere delle camere e migliorare i servizi che, poi, sono di fatto, ciò che nel turismo fa la differenza. E poi anche noi amministratori dobbiamo pensare a favorire il turismo. Dobbiamo porre in essere delle misure che potrebbero sembrare impopolari ma che devono mirare a farci accogliere nel migliore dei modi i turisti che rappresentano la vera ricchezza di Ischia”. Pascale è un fiume in piena e propone: “E’ necessario ripartire dalla valorizzazione delle nostre terme che negli ultimi anni sono scese al quarto posto in Italia in termini di gradimento. Ma non solo. Come amministratori locali dobbiamo avere il ‘coraggio’ di fare scelte che non devono essere più procrastinate. Come, ad esempio, nel campo della mobilità. Un sondaggio ci dice che l’80% dei turisti stranieri non ci sceglie perché ritiene la nostra isola caotica. Ed il 50% degli stranieri che sono venuti in vacanza ad Ischia non tornano perché l’isola è rumorosa e trafficata. Ed allora credo che siamo miopi perché l’unica misura che riusciamo a mettere in campo è quella relativa al divieto di sbarco. Misura che viene reiterata ogni anno per le auto intestate a chi risiede in Campania. Invece dovremmo cercare di far sbarcare tutte le auto dei turisti e bloccare quelle dei nostri concittadini”. E conclude Pascale con un’ultima riflessione: “Se siamo passati da 7milioni di presenze ad un milione e mezzo, qualcosa abbiamo sbagliato. Ma siamo ancora in tempo per rimediare. Dobbiamo fare un bagno di umiltà e guardare chi, invece, è vincente nel turismo come i Comuni della costiera. A sole 18 miglia da noi, infatti, la metà delle nostre camere rendono il doppio. Dovremmo prendere ad esempio il loro turismo per migliorare l’offerta sulla nostra isola”.  

Giovanna Ferrara

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