GRAFFITI Vincent Van Gogh,il tenebroso della natura
DI ENZO RUJU
L’artista insolito del XX secolo il pittore olandese Vincent Van Gogh (1853-1890) uomo, intrepido, caratteriale, forza della natura, geniale, incompreso, litigioso, ma un temperamento artistico di forte impatto visivo. I rapporti familiari non facili e la severità paterna, pastore protestane,certo non diede impulso alla vena artistica di Vincent. Rabbioso verso gli altri, Van Gogh,nonostante i diverbi di famiglia,l’attività artistica prosegue in autoritratti, nature morte di fiori,dipinti con cipressi. La notorietà con i Girasoli,il realismo paesaggistico dei pittori di Barbizon e del messaggio etico di Jean-Francois Millet (1814-1875).Giulio Carlo Argan contemporaneo recita Van Gogh si interroga,pieno di angoscia sul significato dell’esistenza. Sta dalla parte delle vittime,degli sfruttati nel lavoro e dei diseredati. L’arte per lui,deve essere un agente di trasformazione,della società. La sua pittura si caratterizza per l’accostamento stridente dei colori,per l’andamento spezzato dei contorni per il ritmo serrato delle pennellate,che fanno del quadro un contesto di segni animati di una vitalità febbrile, convulsa.
Nel processo evolutivo artistico si accentua la depressione,che soffriva in passato e a maggior ragione la pittura risente della patologia,con frequenti ricoveri per stabilizzare l’equilibrio precario mentale di Van Gogh.Il fratello Theo lo incoraggio e vende nel possibile le sue opere,lo aiuto nella depressione per donargli affetto e comprensione non avuto in famiglia.Anzi detestato per la sua infermità. La natura per Vincent è matrigna,la stessa interpretazione del famoso poeta Giacomo Leopardi ( 1798-1837) reso gobbo da vicissitudini fisiche.I paesaggi,le nature morte,respirano, il vento,l’oblio tra terra e infinito,la natura che vive e si muove attraverso le pennellate, interpreta,non copia,Vincent il vincente dei paesaggi dove le atmosfere e eventi naturali sono descritti nelle sue opere.Il di-segno il frutto della determinazione malattia ingegno,il creato sono il frutto di una drammaturgia pittorica che l’insolito artista consegna all’umanità.La vita tormentata, il riscatto del giovane diventato uomo,il sogno di una vita terrena,con percorso a ostacoli,maturano Van Gogh a una esistenza frammentaria dettata da momenti di sconforto e lucidità.Paul Gauguin (1848-1903) l’amico fraterno di Vincent,si consolano a vicenda e si sostengono per l’attività pittorica.La natura in genere accumunano i due personaggi della storia,Pasta e vino per le serate con lo sguardo all’infinito e la passione dei colori.La tavolozza unisce due uomini artisti di fine Ottocento inizio Novecento.Van Gogh riposa a Auvers-sur-Oise,Francia.
* CRITICO D’ARTE