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Pesci morti e immondizia rompono l’idillio estivo di San Francesco

ORIO – Ogni anno a Ischia in piena estate c’è una solida certezza: stessa spiaggia, stesso mare. Non si tratta però del nuovo tormentone dell’estate isolana, rievocazione dalle vecchie hit in voga nei primi anni ‘60, ma una triste realtà. Spiaggia e mare hanno le stesse caratteristiche di sempre: la sporcizia. I casi in cui ci si può specchiare in acque cristalline sono purtroppo rari e la mancanza dei depuratori si fa sentire su tutta l’isola.

I bagnanti guardano con rassegnazione alla superficie del mare dove galleggia di tutto, sporcizia di ogni genere, un vero campionario di “munnezza” che dà mostra di sè impunemente sulla superficie delle nostre acque e scandalizza, ormai quotidianamente, i turisti che memorizzano una cartolina dall’isola d’Ischia davvero poco incoraggiante e che difficilmente contribuirà a convincere gli ospiti a tornare sull’isola anche per la prossima stagione turistica.

La testimonianza che ci arriva dalla bellissima spiaggia di San Francesco è, ad esempio, una di quelle che stringe il cuore in una morsa di tristezza. Sulla superficie dell’acqua, a pochi metri dai bagnanti che cercano ristoro dalla calura avvolgente, galleggia davvero di tutto. Non ci sono soltanto le solite chiazze di schiuma bianca che testimoniano senza ombra di dubbio la presenza di materiale inquinante. I bagnanti dell’incantevole spiaggia foriana sono stati costretti a fare il bagno in presenza anche dell’inquietante presenza di pesci morti galleggianti sulla superficie dell’acqua che ha lasciato di stucco i turisti. Ospiti in cerca di relax e che si sono invece trovati a fare i conti con dei compagni di bagno davvero poco graditi.

Immondizia talmente pervasiva che un bagnante, come si può notare dalla foto, è riuscito a raccogliere un nauseabondo bottino raccogliendo un campionario di schifezze prontamente riposto su un piccolo materassino utilizzato solitamente per poggiare la testa.


Al di là di qualche alga, unica presenza davvero piacevole dell’immagine condivisa su facebook, si riesce a riconoscere un po’ di tutto: nastro adesivo, buste, pericolosi “alveari”di plastica dove trovano spesso la morte i piccoli inquilini del mare e altre schifezze artificiali che nel tempo il mare sminuzzerà in minuscoli frammenti che finiranno nel ciclo alimentare dei pesci e inevitabilmente poi in quello degli umani, almeno quelli soliti frequentare i ristoranti dove si accontenta chi è ghiotto di frutti di mare e fritture miste.

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Un vero delitto per il nostro mare.

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