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Il Rizzoli e il giallo del ghiaccio finito e preso al bar

Di Antonello De Rosa

LACCO AMENO – “Presto del ghiaccio! Ci serve per medicare un paziente!”. È questa, pressappoco, la scena che il barista del locale prospiciente l’ospedale Rizzoli si è trovato ad affrontare nel cuore di un’estate ischitana che sa sempre donare storie al limite del paradosso. Al bar, è risaputo, il ghiaccio non manca mai per rinfrescare spritz, succhi e acqua fresca e qualche volta, indubbiamente, deveesser già capitato a qualche esperto di bancone del bar di dover prestare primo soccorso a vittime di leggeri infortuni, mettendo cubetti di ghiaccio destinati alle bibite fresche in un panno di stoffa, così da acquietare bernoccoli o bloccare emorragie causate da sfortunate cadute. Ma se il ghiaccio al barista lo chiedono perché l’ospedale ne è sprovvisto è proprio arrivato il momento di aggiornare il manuale dei colmi e delle barzellette.

Il misfatto sarebbe accaduto martedì e, secondo le testimonianze, non è nemmeno la prima volta che una mancanza del genere complica le operazioni di medicazione dei pazienti che arrivano al pronto soccorso di Lacco Ameno. Durante il mese di agosto l’isola è piena all’inverosimile di ospiti e aumentano anche gli incidenti che gravano sull’ospedale Anna Rizzoli, situato nel più piccolo dei comuni isolani. Soprattutto piccole contusioni, molto dolorose, che un po’ di ghiaccio riesce sicuramente ad acquietare. L’episodio, rimbalzato da un orecchio all’altro non senza strascichi di ironia, è stato etichettato dal Cudas presieduto da Gianna Napoleone come inammissibile. Una mancanza che ricorda il caso avvenuto qualche mese fa della carenza delle lenzuola all’ospedale che aveva costretto i familiari al fai da te, portando da casa le lenzuola domestiche che avevano sì dato un tocco di casa e familiarità ai letti dell’ospedale, ma sottolineato anche quanto ci sia ancora da lavorare sul servizio pubblico italiano. Fortunatamente quell’increscioso incidente di percorso fu immediatamente risolto e costrinse il direttore generale ad avviare un’inchiesta interna per comprendere modalità e responsabilità di un episodio davvero poco edificante per il buon nome dell’ospedale.

Ma sulla faccenda del ghiaccio, i toni dell’Asl si sono fatti decisamente meno catastrofici: il dottor Antonio D’Amore, Direttore Generale dell’Asl Napoli Nord 2, raggiunto da una nostra telefonata, ha sottolineato che al massimo si può essere trattato di un disguido avvenuto durante il cambio turno, quando magari uno degli infermieri, nella fretta, non aveva ben chiaro dove fossero conservate le scorte del ghiaccio secco e pur di dare immediato sollievo al paziente che lamentava un forte trauma cranico seguito a un incidente domestico, ha chiesto supporto al bar, dove di sicuro il ghiaccio era immediatamente sotto mano.

“Sarei molto più felice – ha sottolineato il direttore D’Amore – se fosse evidenziato il grande lavoro che stiamo svolgendo sull’isola d’Ischia per fornire un servizio impeccabile. Per me Ischia è prioritaria. E lo dimostra il fatto che negli ultimi mesi numerosi sono stati gli interventi per migliorare il nosocomio. Abbiamo fatto arrivare diversi infermieri in più per avere una maggiore efficienza nel Pronto Soccorso, abbiamo attivato la microchirurgia per il Pronto Soccorso, l’innesto dei Pacemaker presso l’ospedale. Per Ischia siamo sempre molto attenti proprio perché sensibili della situazione particolare che un territorio circondato dal mare è costretto a subire. “

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