LE OPINIONI

IL COMMENTO La movida? Non va colpevolizzata ma…

di Marco Bottiglieri

Non bisogna colpevolizzare la movida, ma regolarizzarla per consentire a tutti di trarne benefici. Bisogna trovare il giusto equilibrio tra gli imprenditori dei locali, gli avventori, ovvero i ragazzi che li frequentano ed i residenti che chiedono rispetto per il proprio sonno. Una cosa è imprescindibile: il rispetto della legge e delle regole del buon vivere comune. E dico questo anche da genitore: è giusto che i ragazzi debbano divertirsi, allo stesso tempo, però, devono rispettare delle regole e rincasare prima. Ovviamente, anche noi genitori, abbiamo delle responsabilità. Dobbiamo far capire ai nostri figli che ci si può divertire anche non facendo, per forza, mattina. Al di là di questo ma movida isolana ha bisogno di essere regolata. Ogni Comune ha un regolamento che consente la chiusura ad un orario diverso. Sarebbe necessario, quindi, emanare una norma unitaria valida per tutti e sei i Comuni dell’isola che preveda gli stessi orari di chiusura. In questo modo i ragazzi sarebbero ‘obbligati’ a rincasare.

Al momento, infatti, ci ritroviamo nella situazione paradossale che vede i ragazzi uscire da un locale in chiusura per entrare in un altro che, pur rispettando le regole imposte dal proprio Comune, resta aperto per qualche altra ora. Per questo insisto che sia necessario un regolamento comune che possa anche istituire un taxi collettivo per consentire a chi frequenta i locali notturni e vuole bere un bicchiere di non mettere a repentaglio la propria vita e quella degli altri. Spero che i sei Comuni possano combattere in modo unitario questa battaglia: la movida non deve essere demonizzata ma solo regolamentata.  

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