LE OPINIONI

IL COMMENTO La necessità di un ritorno al passato

DI GIUSEPPE AMALFITANO

E dunque qualche giorno fa un’altra donna è stata uccisa. E ormai è una strage quotidiana. E subito giornali e TV ne scrivono e parlano per giorni interi e tanti esperti (un po’ come è stato col Covid e con la guerra e le alluvioni) svelano la loro ricetta per risolvere il problema. Certo bisogna inasprire le pene, come dicono molti, ma credo che ciò non basti e comunque (come sanno e dicono tutti i saggi) “prevenire è meglio che curare”. E se ti uccidono non c’è più nessuna cura da poter fare! C’è chi dice che un po’ la colpa è anche delle donne che sono ormai troppo emancipate e chi invece accusa solo i maschi che sono quasi tutti mascalzoni e delinquenti! Il problema è serio e fa piacere che se ne parli e si organizzino manifestazioni e cortei che ne evidenzino la gravità, ma credo che davvero bisognerebbe cercare di risolverlo alla radice impedendone la nascita e la crescita. Anche ai miei tempi qualche donna veniva uccisa ma era davvero una rarità (del delitto di via Poma a Roma di più di 30 anni fa, se ne parla ancora oggi!). Ma ormai si uccide quasi ogni giorno.

Credo che una vera prevenzione si può fare solo partendo dalla famiglia che è la struttura portante e la cellula generatrice di ogni società civile, e che oggi purtroppo quasi non esiste più. Le famiglie di una volta (col capofamiglia circondato da tanti figli e nipoti, tutti stretti in piccoli ambienti senza tante comodità ma ricchi di energie e affetti e solidarietà) ormai non esistono più. Si cresceva circondati da fratelli e sorelle e cugini e si imparava a rispettare gli altri e si capiva che la propria libertà non era illimitata e non poteva e non doveva sconfinare in quella degli altri. Era insomma una piccola società in cui si imparava a comportarsi bene e crescere in armonia con gli altri. Oggi è raro avere fratelli e sorelle da rispettare. Ci sono tanti figli unici che cominciano ad avere solo a scuola qualche compagno di banco (ma anche da quello ormai si sta lontano a causa del Covid). Anche la mamma di una volta (quella che ti preparava la zuppa di latte e ti dava l’ultima carezza prima di andare a scuola è ormai solo un bel ricordo del passato. Le comodità che abbiamo, luce elettrica, frigorifero, Tv e lavatrice e riscaldamento (il riscaldamento di una volta era una pesante coperta a letto con l’aggiunta del cappotto, che fungeva da seconda coperta) comunque costano molti soldi e bisogna lavorare in due per tirare avanti e quindi la famiglia si è lentamente disgregata: i bambini vengono catapultati nella Società non preparati e quindi del tutto indifesi ed è un po’ come affrontare una grave epidemia senza protezioni e senza essere vaccinati.

Credo che bisognerebbe tentare di ricreare le famiglie di una volta (e magari privilegiare un “bonus famiglia” e non i bonus casa perché la casa non è costituita solo da quattro mura che ti proteggono dal freddo ma è il calore della famiglia) e sono gli affetti e la coesione e la complicità che ti dona ogni giorno) che ti fa diventare una persona forte e sicura e capace di proteggere le persone che ami ma anche di rispettare gli altri. Forse stiamo correndo troppo verso il futuro e non ci rendiamo conto che tante bellissime cose che abbiamo e tante comodità le paghiamo davvero a caro prezzo e noi anziani, guardando tutte queste belle cose ormai conquistate ci chiediamo e vi chiediamo: “Ma davvero oggi, col progresso, voi siete più felici di noi, quando avevamo la vostra età?”

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