LE OPINIONI

IL COMMENTO La vita dell’isola in inverno

DI LUGI DELLA MONICA

Un piacevole lasso temporale di alta pressione atmosferica ha ridato, complice anche la presunta fine nell’immaginario collettivo della pandemia, il coraggio alle persone di riappropriarsi della vita di relazione all’aperto. Ormai i tempi di percorrenza dell’isola, da un capo all’altro, sono diventati molto lunghi e i conducenti dei veicoli circolanti devono digrignare i denti per fare attenzione a non pigiare l’acceleratore in modo troppo violento, tale da lanciare il mezzo oltre ai 30, 40 o 50km orari, pentendosi delle imprecazioni contro gli uffici comunali responsabili della loro installazione, allorquando scorgono sul ciglio della strada, dalla via Fasolara e Via Giambattista Vico in Ischia a Mezzocammino verso Casamicciola, sulla litoranea Casamicciola-Lacco, i manufatti commemorativi delle vittime innocenti della strada. A condire questo insieme di eventi sgraditi vi sono i cantieri stradali per il rifacimento del manto di asfalto all’incrocio con via Provinciale Lacco, a Forio zona Monterone… In pratica da Sant’Angelo a Ischia occorrono circa un’ora e 15 minuti di percorrenza in condizioni di rispetto delle regole di sicurezza stradale. Pertanto, se si vuole fruire dell’isola in serenità e libertà dei suoi spazi, bisogna accettare queste minime e piccole asperità.

Ho osservato domenica la folla di persone accorse a vedere l’evento sportivo di motocross sulla spiaggia della Chiaia: una novità interessante ed anche una componente essenziale per rivendicare il ruolo pienamente autonomo del territorio insulare, il quale consente anche la disputa di una gara così imponente in area confinata in mezzo al mare. Ma mi potrò sbagliare, ho visto visi tristi, mesti e poco inclini a festeggiare. Certamente bisogna reagire al cordoglio della alluvione, giammai dimenticare, ma le ragioni per ridere sono poche. Molte attività si scoprono chiuse per ferie, con data iniziale senza indicazione della riapertura, ovvero completamente sloggiate ed in attesa di nuova locazione. Le piccole attività commerciali, che costituiscono l’indotto delle attività alberghiere, sono semideserte e profondamente deluse dal boomerang dei soggiorni a basso costo, che hanno trasferito sull’isola un patrimonio ideale, un concetto immateriale errato che consiste nel godimento indiscriminato del lusso e del bello parimenti a basso costo.

Ho già scritto ossessivamente in miei precedenti articoli, che pacchetti settimanali di pensione completa a circa 300 euro in albergo a tre stelle danneggiano gravemente tutto il sistema isola. Si aumentano i gap fra le varie zone e macrozone: se è vero che Casamicciola nel booking telematico non sta ancora ricevendo prenotazioni per la Pasqua – ricordiamo la stagione 2022 da record – lieviteranno esponenzialmente i costi di soggiorno per le cosiddette zone chic elitarie e precipiteranno sempre nei bassifondi le camere bed and breakfast vendute a 25 euro al giorno, scusate se ho dimenticato i 2 euro della tassa di soggiorno. Pertanto, i campanilismi, gli egoismi, le invidie esasperate tipicamente meridionali che soffocano anche la nostra isola, ci impediranno di coordinare i settori strategici del territorio: porti di collegamento con la terraferma, aree in concessione per lo stazionamento del diporto, rinascimento degli arenili, qualità della balneazione, trasporti terrestri pubblici e privati, monitoraggio della fauna e della flora, intrattenimento sia diurno che notturno.

Molti imprenditori mi ricordavano che la forte interconnessione della popolazione in termini economici non consentiva una limitazione dell’area emergenziale e per questo destinataria dei fondi di ricostruzione alle sole zone colpite dal terremoto e dalla alluvione. Un esempio deriva dal fatto che la povera barista della “Lucciola” a Forio viveva al Celario di Casamicciola ed io stesso prima di questa sciagura pur essendo ischiapontese cercavo casa a Casamicciola per la presenza del porto omologo a quello di Ischia, il primo dei quali oggi non è più agibile ai traghetti.

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Eppure la logica perversa del potere statale della terraferma ha voluto circoscrivere e delimitare fortemente le aree economicamente depresse, punendo gli abitanti delle zone non colpite, ma comunque indissolubilmente legate dal filo di comunione fra tutti i cittadini isolani. Una aberrazione a cui però vedo poca forza reattiva e resiliente. Riscontro di più una virtù a rassegnarsi, piuttosto che combattere. Leggo spesso elogi al personale dell’ospedale “A. Rizzoli”, ma nessuno a parte il comitato di riferimento si indigna o si pone il problema che la sua gestione sia elevatissima per l’ASLNA2 Nord e che sulle scrivanie di qualche burocrate giaccia il vile progetto di soppressione; il Tribunale è vecchia dolorosa storia ormai.

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Mi ha informato il dott. Stanislao Napolano che “è in atto un importante opera di riorganizzazione del Centro Studi per il Mezzogiorno, un Ente morale che ha lo scopo di organizzare un convegno tra le facoltà di economia delle università del Mezzogiorno, per analizzare l’impatto dell’autonomia differenziata sul futuro del Sud. E’ allo  studio un approfondimento sugli aspetti economico finanziari dallo sfruttamento delle materie prime rinnovabili di cui il Mezzogiorno è ricco. A questi aspetti si aggiunge uno studio specifico per  una nuova forma di prelievo fiscale che sia commisurato ai servizi che lo Stato garantisce  alle piccole e medie imprese del Mezzogiorno, al fine di poter competere con maggiore forza. Il Centro Studi guarda con interesse al mar Mediterraneo e ai suoi paesi rivieraschi, che possono divenire ancor di più fonte di scambi commerciali con il nostro Mezzogiorno.. Infine si sta studiando come realizzare una rete di sostegno finanziario per le piccole e medie imprese del Sud, in quanto dalla scomparsa del Banco di Napoli come banca autoctona il risparmio della popolazione meridionale si perde in mille rivoli senza che si abbia quella capacità di sostegno per le nostre piccole e medie imprese.”

Mi domando perché non possiamo candidare la nostra isola a sede di questo convegno: Ischia come fucina di idee e rilancio culturale delle aree al di sotto del 32^ parallelo, in simbiosi con l’Europa di Altero Spinelli, pensata, voluta e fondata a Ventotene. In questo modo, quel senso di tristezza dipinto sui volti dei nostri concittadini potrà non essere spazzato via, perché comunque stiamo ancora piangendo dei morti, ma almeno lenito e curato.

* AVVOCATO

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Brigida

Lamentarsi perchè, per i disastri di Casamicciola, gli altri Comuni soffrono senza avere le stesse agevolazioni è inutile. Abbiamo provato di far passare l’idea del Comune Unico (e c’ero anche io all’epoca in mezzo alle piazze) ma come si vede… nulla. Fino a quando la gente non capirà che è l’unica soluzione andremo sempre più giù. Campanilismi e personalismi sono da cancellare immediatamente per il bene di tutti. Abitanti e Isola insieme. Tutto il resto sono chiacchiere inutili. E solo così poi si potrà lavorare su servizi e tariffe più consoni e fruttiferi per un turismo che ci farà andare avanti nel futuro. E si dovrà lavorare anche di più sulle persone che dovranno darsi una regolata sia per il traffico non più sostenibile e per la cura del territorio che in troppi hanno abbandonato o coperto di cemento.

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