LE OPINIONI

IL COMMENTO Le bandiere blu negate e smentite

DI LUIGI DELLA MONICA

Una singolare quanto assurda vicenda di cronaca delle ultime ore riguarda il falso elenco delle bandiere blu, che naturalmente escludeva la nostra isola. Mi perdoneranno i lettori, ma questa è una mia fissa: Ischia deve conquistare il vessillo della “Fee” la fondazione internazionale che si occupa del monitoraggio e dell’attribuzione del giudizio di alta qualità degli arenili, ottenutonel 2022 soltanto dal porto turistico “Cala degli Aragonesi” in Casamicciola. Siamo stati insigniti delle bandiere verdi dall’associazione nazionale dei medici pediatri, per la sicurezza e la misura di bambino delle nostre spiagge, ma nonostante la purezza delle acque certificata dall’ARPAC siamo di fronte all’imbarazzo della reiezione delle nostre istanze di bandiere blu, che i sei Comuni inoltrano periodicamente.

Ho già scritto sull’argomento ed ho certificato con i miei occhi che una località del Sud, ubicata nel territorio della antica Magna Grecia, (non mi riferisco alla Puglia), issava la bandiera bianca e blu vicino ad un canale di irrigazione e\o presuntivamente di scolo fognario, anche se “depurato”, che si immetteva in mare a cielo aperto: questo parametro è un ostativo alla concessione del feedback positivo cosiddetto blu. Pertanto, il mio cervello si arrovella sulle cause arcane ed indecifrabili dell’omesso riconoscimento isolano. Non ne abbiano a male i lettori, ma la vicina Sorrento ha la sua bandiera blu nel vecchio porto, vale a dire che i turisti e gli abitanti stanziali si bagnano in sicurezza fra il vicino approdo aliscafi ed il molo destinato all’ormeggio dei diportisti, come se si riproponesse l’antica pellicola del nostro compianto commendatore Rizzoli 1957 Cineriz “Vacanze ad Ischia” allorquando gli scugnizzi nuotavano nella Marina di Porto Salvo, vicino ai vaporetti che effettuavano i collegamenti marittimi. E credetemi, questo ammalia, affascina e rapisce l’immaginazione dei turisti, soprattutto stranieri. Basti pensare al lungometraggio animato della Disney “Luca”, che celebra l’Italia nella zona meravigliosa delle Cinque Terre, dove il protagonista convive fra terraferma e porticciolo, immergendosi nelle acque del piccolo approdo di pescatori. Ho scoperto poi, sempre per ricordare l’italian style che adorano gli stranieri, che sulla costiera amalfitana si affittano lambrette d’epoca per riprodurre le emozioni di Andrey Abourne (se le fanno pagare care).

Ve lo immaginate oggi un tuffo nel Porto di Ischia? Io non ho mai osato in tutta la mia vita pensarci. È mio fermo proponimento organizzare un convegno, un simposio culturale sulla tematica: “Ischia bandiere blu, un sogno od un futuro possibile”? Al proposito intendo invitare il Presidente dell’Area Marina Protetta, dott. Miccio, i Sindaci, i rappresentanti della marineria militare e mercantile, le scuole, i comitati per consentire a tutti di riflettere su questo patrimonio ideale di valori di tutela e qualità del mare, che è foriero anche di maggiori introiti economici e propulsore di miglioramento delle tipologie di turisti. Mi dispiace essere duro o polemico, ma in Puglia a volte, in mezzo al nulla, ti chiedono 25 euro a persona perché stai calpestando un arenile bandiera blu, ora non voglio banalizzare e ridurre tutto al vil denaro, ma questa sta diventando un’attrattiva importante, una condizione di scelta per i turisti, che amano soltanto vederla sventolare e per questo si appagano e si beano. Come Luis Armstrong nel 1969 orgogliosamente infisse sulla luna la bandiera a stelle e strisce, ipotizzando una conquista futura da parte degli americani del suolo extraterrestre, noi dobbiamo dalla bandiera blu iniziare il primo passo per il rilancio dell’isola, martoriata dalla alluvione di Casamicciola. Le praterie di posidonia, la purezza del mare sono ecosistemi essenziali per il nutrimento del pescato dei nostri mari: Ischia vive o non vive prevalentemente di economia enogastronomica? O me lo sto inventando?

Spesso qualche operatore asserisce che l’inquinamento proviene dalla direzione dei venti e si origina da Licola, da Torregaveta o da Mondragone. Permettetemi di dissentire. La balneazione ad Ischia Ponte si svolge presso la Mandra e la baia di Cartaromana: qui la rara ma presente sozzura delle acque non dipende dal ponentino, né dallo scirocco, ma dai diportisti scostumati e vandali, che tentano di sottrarsi agli accosti regimentati dalle cooperative di barcaioli rivierasche. Ad Ischia, nell’immaginario dei pirati del mare, esiste sempre un escamotage per farla franca e questo procura inquinamento delle acque. Altro discorso meritano le chiazze fantasma ai Maronti. Nessuno sa niente, nessuno si spiega il motivo e tutto va bene. Nessuno intende investigare perché le chiazze marroni “sono una improvvisa e spontanea pigmentazione delle acque che avviene come prodigio della natura”. Ma davvero vogliamo prenderci in giro ed autodistruggerci in questo modo? Non ci preme difendere l’immagine dell’isola, che da più “Bella del Mondo” può immediatamente essere proiettata sui blog come maglia nera della balneazione.

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Ancora ci sta da parlare del versante Est dell’isola e di San Francesco, Cava dell’Isola e Citara: un vortice di correnti nemiche del buon nome dell’isola talvolta ci allontana dalle tanto desiderate bandiere blu.

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Un altro parametro degli arenili idonei è costituito dalla presenza di siti di compostaggio della raccolta differenziata, con una distanza l’uno dall’altro di agevole percorribilità: è chiaro che il turista oppure lo stesso isolano non deve friggersi i piedi sulla sabbia per gettare un giornale oppure un bicchiere di carta.

Non voglio urtare la suscettibilità di nessuno, ma ho visto da molti anni una ordinata razionalizzazione dei bidoni a misura di bagnante sulla spiaggia di San Montano, eppure questa laguna verde-blu non riceve il riconoscimento del FEE. Non sto parteggiando solo per il Comune di Lacco, ci mancherebbe il campanilismo, ma per tutto il territorio balneabile, anche alla luce della mappatura che l’Europa ci chiede delle concessioni demaniali prorogate dal Governo Meloni per tutto il corrente anno e forse per il 2024. Possiamo o non possiamo aspirare ad essere il meglio non solo il bello del Mondo? Non pensate che fra un mese proprio le bandiere blu, magari ce ne fosse una ma io spero tutte le spiagge, potrebbero essere l’incoraggiamento per i turisti spaventati dal rumore mediatico dell’alluvione a richiedere le prime prenotazioni? Francamente basisco e mi addoloro osservare tanta indifferenza della cittadinanza a questi appelli che sembrano quelli di un eremita sulla montagna che colloquia con se stesso, l’aria e gli uccelli. Ischia ha bisogno delle bandiere blu, ma non si comprano con i soldi o con le leggi, ma con il cambio di mentalità e soprattutto con i consorzi, le cooperative e le conferenze di servizi, modelli che sulla Riviera Romagnola sono normali e prolifiche di ricchezza collettiva.

* AVVOCATO

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Brigida

Grazie per l’articolo perfetto! Ce lo stiamo chiedendo da sempre ma Ischia in generale pare non sia considerata da nessuno.

Ma… mi dispiace correggerla, l’attrice che menziona è Audrey Hepburn, magari riesce a correggere prima che posso condividere (convinta e di cuore)? Grazie!

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