LE OPINIONI

IL COMMENTO Ricostruzione, servono poteri straordinari 

DI MIMMO BARRA

Avevo previsto già da tempo che ci sarebbero stati problemi per il Commissario alla ricostruzione se non avesse avuto poteri straordinari in deroga a tutte le normative vigenti. Per intenderci tipo Ponte Morandi a Genova, che in un tempo relativamente breve è stato ricostruito con tutti i criteri di sicurezza e consegnato nei tempi previsti. Questo non succede a Ischia, è sufficiente un Ente intermedio (vedi Autorità di Bacino) a far slittare tempi di lavoro e programmazione. La processione di Ministri di Governo, della Regione, al di là della solidarietà dimostrata, non va al centro del problema. Sarebbe il caso di dire “adesso basta”, proprio per evidenziare aspetti positivi e negativi. Il dissesto idrogeologico investe l’intera Isola, la cui fragilità è sotto gli occhi di tutti. I primi cittadini sono in uno stato di stress continuo legato alla prima allerta meteo, per non parlare dei residenti vicini o lontani dalle aree e zone rosse. Ad ogni pioggia un sussulto, una preoccupazione  e un sospiro di sollievo appena smette di piovere. Dal terremoto ad oggi non si è mosso nulla o quasi. Per la frana, forse, qualcosa in più, ma la percezione della messa in sicurezza ancora non si avverte. Al Governo non bisognava solo chiedere finanziamenti, che non bastano mai, ma per l’eccezionalità degli eventi, poteri straordinari, in grado di affrontare con tempestività le emergenze in tempi abbastanza certi. Un Commissario, insomma, con poteri straordinari e i sei Sindaci che conoscono il territorio sub commissarI. 

Tra anni staremo ancora a fare commemorazioni per le povere vittime ma proprio nel loro ricordo bisogna opporre la forza di andare avanti sulla via della rinascita di quei luoghi in cui la tragedia ha preso forma attraverso la costruzione di parchi a tema in cui, però, non si potrà più andare ad abitare. Delocalizzazione senza altro cemento, come mi pare, si stia immaginando. Recuperare immobili dismessi, alberghi sull’orlo di situazioni fallimentari per creare condomini, case per nuove coppie, siti per le Istituzioni, alloggi per addetti alla sanità, alla scuola o comunque a chi è costretto a fare il pendolare e non sempre può rientrare. Conseguentemente la diminuzione dei troppi posti letto in luogo di civili abitazioni con l’eliminazione completa di abusi di necessità e non. In altre parole serve un cambiamento epocale per l’isola, da troppo tempo addidata a località di condoni con sciatterie edilizie da varia entità. Ancora una volta è il momento di dire “Basta”! Condonare e sanare dove non c’è pericolosità e abbattere inesorabilmente dove si è costruito o non si sarebbe potuto, dando la possibilità a chiunque di avere un tetto sulla testa. Approfittare dei finanziamenti del PNRR per le opere iniziate dal Commissario, che sicuramente non avrà tutte le risorse per completarle, potrebbe essere una delle strade da percorrere. 

In memoria delle vittime e delle loro famiglie, per sanare le ferite inferte dalla natura alla bellezza di un luogo unico al mondo, una sola voce dovrà alzarsi da Ischia: Unità! Lo dobbiamo a Loro, a chi non c’è più, ma ci guarda dall’alto a giudicare se la loro vita è valsa a qualcosa. A chi ha perso la casa, l’attività commerciale o di accoglienza e vive altrove. Serve Unità! Se neanche la morte ci fa stare vicini, insieme, per affrontare queste avversità e parlare con un’unica voce, allora tutti questi anniversari e commemorazioni e in particolare le lacrime rischiano di non servire a nulla.

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