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Alessandro Sacchi si racconta: «La mia Ischia, una chitarra e il mare»

E’ avvocato cassazionista e presidente nazionale dell’Unione Monarchica Italiana: davanti a un caffè si “confessa” a Il Golfo, partendo dalla sua innata passione per l’isola

di Marco Martone

È avvocato cassazionista, ha una passione per la musica, suona la chitarra e gli piace cantare. Da oltre 50 anni trascorre le sue vacanze a Ischia. Alessandro Sacchi, presidente nazionale dell’Unione Monarchica Italiana, si racconta al Golfo, davanti a un caffè, quando una leggera brezza rende sopportabile anche l’afa di questa strana estate post Covid. Mentre il fumo di sigaretta si dissolve nell’aria, riemergono i ricordi.

Quanto è cambiata l’isola in tutto questo tempo?

A Ischia con la moglie Danlela

“Per chi la ama, non è mai cambiata. Siamo noi che non siamo più gli stessi, anche se frequentiamo le stesse persone, andiamo negli stessi posti. Forse è per questo che non ci siamo resi conto di alcun cambiamento”.

Tanti personaggi che hanno legato la loro storia a Ischia, non ci sono più. Fred Bongusto ad esempio.

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“Fred è stato la colonna sonora dell’isola. Ricordo alcune serate, al “Pescatore” di Sant’Angelo, dove lui veniva a riposarsi, dopo le tournée. Con lui feci un duetto, al Coricò di Forio. In occasione di un suo concerto al Negombo, credo si trattasse di uno degli ultimi, mi avvicinai al palco e gli chiesi di cantare “Chiove a Ischia”. Lui mi fece capire di non ricordare il testo. Allora io rimasi lì, a pochi metri di distanza e cominciai a suggerirgli le parole della canzone, che lui cantò in maniera magistrale”.

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La passione per la musica le ha fatto fare anche altri incontri.

Con il Duca Amedeo di Savoia

“Una sera cantai al Corallo Nero accompagnato da Tony Scott. Era un virtuoso del Jazz, forse tra i migliori strumentisti mai esistiti. Che posto il Corallo Nero! Ci sono tornato tante volte nel corso degli anni, era sempre una grande emozione”.

Poi c’è la sua amicizia con Vito Colella.

“Vito è l’ultimo epigono dei pianisti da Piano Bar. Non è solo un amico, è Ischia in musica. Con lui ci dividono tante serate, alla Meridiana e ora al Miramare Castello. Nel corso di una di queste serate conobbi Daniela, che sarebbe diventata mia moglie”.

Un pezzo particolare che la lega a lui?

Con Marco Pennella

Un’estate fa. Canzone bellissima, in versione francese. E’ il nostro cavallo di battaglia”.

Il suo rapporto con il mare, invece, non è proprio idilliaco.

“Con gli anni ho perso la voglia di andare al mare. Ma non è sempre stato così. Penso al mio Boston Whaler ad esempio. Una barca mitica. Ha 53 anni, quasi la mia età. Forse una delle più antiche dell’isola. Vi andavo da bambino con mio padre, oggi ci vado con le mie figlie”.

E poi c’è il Dai Tu…

Il vecchio Boston

“Non una spiaggia ma una propaggine della nostra stessa casa. Il Dai Tu è la nostra vita, un lembo di spiaggia che rappresenta un universo fatto di storie e di amicizia, dove oggi aleggia ancora lo spirito di Aniello, il Corsaro dell’Isola Verde, che per noi non è mai morto. E come lui Riccardo D’Ambra, del Focolare, andato via da poco, altra icona della nostra isola”.

Con le notti ischitane come la mettiamo?

“Il Vizietto a Ponte è stato uno di quei luoghi che ci ha fatto crescere. Trascorrevano intere notti a suonare la chitarra, mangiare, bere grappa e anche cucinare. E ricordo ancora il sapore del pane appena sfornato di Boccia. Se chiudo gli occhi mi sembra ancora di sentirne il profumo. Così come il Castello, qualcosa di diverso da una semplice discoteca. Oggi è ancora lì, silenzioso, vuoto. Un monito per i giovani, a ricordo di quanto sia stato importante per intere generazioni”.

Parliamo di politica. Cosa sta accadendo al nostro Paese?

Nonno Osvaldo nel Napoli

“L’Italia si sta preparando a grandi cambiamenti, probabilmente in peggio. Noi saremo pronti, per ricordare che la Monarchia parlamentare è un meccanismo costituzionale che funziona, laddove applicato”.

L’UMI è presente sull’isola?

“Il nostro referente a Ischia è Tommaso Lamonica. Ogni anno teniamo una riunione e tra qualche giorno ci vedremo con i monarchici ischitani, anche per annunciare la manifestazione del 19 settembre, a Roma, per il 150esimo anniversario della presa di Porta Pia”.

C’è tempo, allora, avvocato Sacchi, per proseguire questa estate ischitana, arricchire il bagaglio dei ricordi, bere un altro caffè, fumare un’altra sigaretta…

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