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Processo per droga, a Calise otto mesi con pena sospesa: è libero

Si è svolta ieri mattina presso il Tribunale di Napoli l’udienza a carico di Giacinto Calise, il 19enne foriano arrestato lo scorso 26 giugno sulla spiaggia di San Pietro a Ischia insieme a un minorenne di Casamicciola. Calise, difeso dall’avvocato Michelangelo Morgera, è stato giudicato col rito abbreviato. L’imputato ha negato ogni addebito circa l’accusa di spaccio, affermando di essersi recato sul posto semplicemente per acquistare la sostanza stupefacente a uso personale. Il pubblico ministero ha chiesto per l’imputato la pena di un anno e quattro mesi di reclusione. Una richiesta a cui l’avvocato Morgera si è decisamente opposto, chiedendo per converso in via principale l’assoluzione perché il fatto non è previsto dalla legge come reato, e in subordine la riqualificazione del reato per la “lieve entità” del fatto. Il giudice, sebbene non abbia ritenuto sussistenti gli estremi per la richiesta principale, ha applicato il quinto comma dell’articolo 73 del DPR 309/1990, il cosiddetto Testo unico sulla droga, qualificando appunto il fatto come lieve, e comminando la pena di otto mesi di reclusione, pena che però è sospesa. Ha inoltre disposto la revoca della misura dell’obbligo di firma presso la polizia giudiziaria e il dissequestro del motorino del Calise. Il magistrato ha infine disposto la distruzione della sostanza stupefacente sequestrata dalle forze dell’ordine.

Un sostanziale successo per la linea difensiva sostenuta dall’avvocato Morgera, che consente al suo assistito di poter tornare in libertà senza alcuna restrizione cautelare. L’operazione delle forze dell’ordine che portò all’arresto di Giacinto Calise e del minorenne in sua compagnia scattò nel pomeriggio di lunedì 26 giugno, quando gli uomini del commissariato di polizia di Ischia, guidati dal vicequestore Alberto Mannelli erano impegnati in uno specifico servizio di prevenzione mirato al contrasto del fenomeno sempre più diffuso dello spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare tra i giovani e giovanissimi. I poliziotti stavano monitorando la zona della spiaggia di San Pietro quando poco dopo le ore 16 una pattuglia dei “falchi”  mise in atto l’arresto del diciannovenne foriano e del minore, con l’accusa di detenzione al fine di spaccio di droga: i due, secondo la ricostruzione degli inquirenti, dopo essere scesi da un ciclomotore venivano notati mentre si avvicinavano con circospezione e cercando di non dare nell’occhio ad un gruppo di quattro giovani potenziali acquirenti di droga. In quel momento i poliziotti entrarono in azione e dalle perquisizioni effettuate addosso al Calise furono rinvenuti diversi pezzi confezionati di sostanza stupefacente del tipo hashish per un peso complessivo di circa 18 grammi. Dal canto suo, il minore deteneva invece un bilancino elettronico di precisione che veniva ovviamente sequestrato insieme al “fumo”. A questo punto scattarono anche le perquisizioni domiciliari per capire se all’interno delle rispettive abitazioni fosse occultata altra droga.

Nell’abitazione di Giacinto Calise fu rinvenuto un coltello intriso di hashish che era stato utilizzato per tagliare la droga. La lama finì ovviamente sotto sequestro così come il ciclomotore sul quale viaggiavano i due ragazzi, che nel frattempo furono condotti presso il commissariato di via delle Terme. Qui il sostituto procuratore di turno dispose la permanenza nelle camere di sicurezza del commissariato per il Calise mentre il Tribunale per i Minori stabilì la traduzione del giovanissimo presso il centro di prima accoglienza dei Colli Aminei. Il giorno successivo, il diciannovenne fu condotto presso il Tribunale di Napoli per essere giudicato col rito per direttissima, rappresentato dal suo legale di fiducia: già in quella fase all’avvocato Michelangelo Morgera riuscì un colpaccio non da poco. Grazie alle argomentazioni messe in campo dalla difesa, il suo assistito  fu infatti rimesso in libertà, in attesa dell’udienza svoltasi ieri, col solo obbligo di firma presso la polizia giudiziaria da effettuarsi per tre giorni la settimana. Misura che, come detto, è stata completamente revocata dal giudice, restituendo la piena libertà al Calise.

Francesco Ferrandino

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