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Il fango restituisce Mariateresa, ritrovata l’ultima dispersa

Ieri pomeriggio anche la 31enne estratta dalle macerie: il rinvenimento nella grotta di Ciglia Bianca al Gradone. L'identificazione nell'obitorio dell'ospedale Rizzoli. La salma è ora sotto sequestro, poi sarà restituita ai familiari per le esequie

DI IDA TROFA

Si è chiuso l’ultimo, straziante e doloroso capitolo del lungo cammino di ricerca nel fango che ha “inghiottito” le case di via Celario, a Casamicciola Terme. Si è chiuso dopo 11 giorni drammatici con il recupero del corpo dell’ultima dispersa. Il ritrovamento della 12esima vittima. Mariateresa Arcamone, 31 anni, è stato effettuato oggi poco dopo le 14,30 da un gruppo di volontari e ricercatori. MariaTeresa e’ stata ritrovata sotto casa, in una grotta del Gradone. La grotta di Ciglia Bianca. Dopo le operazioni di recupero, il corpo è stato sarà trasferito presso l’obitorio del PO Anna Rizzoli di Ischia. A dare la conferma che il cadavere, sfigurato dalla lunga permanenza sotto il fango bagnato, fosse proprio quella della giovane barista sono stati i carabinieri della Compagnia di Ischia. L’identificazione è stata compiuta nell’obitorio dell’ospedale Rizzoli. Eseguita l’ispezione cadaverica, la salma è ora sotto sequestro. Al termine dell’iter burocratico sarà restituita ai familiari per le esequie. Si chiude nel giorno di San Nicola, l’altro nome del Monte Epomeo, una delle attività di ricerca più dure e drammatiche tra le ferite e i solchi profondi e crudeli della montagna di Ischia. Non ci sono più lacrime né parole.

IL RACCONTO: “COSI’ ABBIAMO TROVATO MARIATERESA”

Parla Domenico Schiano, uno dei ragazzi che con Nicola Amalfitano ed Eugenio Di Meglio hanno scoperto la presenza del corpo della giovane Mariateresa Arcamone nella grotta del Gradone a Casamicciola Terme. Fondamentale il lavoro dei Luogotenenti dei Carabinieri De Luca e Pallante. Encomiabile lo sforzo del palista dei Vigili del Fuoco Rullo. “Nicolino Amalfitano, Domenico Schiano ed Eugenio Di Meglio! Noi siamo una squadra, abbiamo lavorato, notte e giorno perché volevamo trovarla – ha spiegato Domenico Schiano uno dei ragazzi volontari impegnati nelle ricerche e che oggi ha individuato con i suoi amici il corpo dell’ultima dispersa Mariateresa Arcamone- Però, questo non sarebbe stato possibile senza Sergio De Luca dei Carabinieri, lui ci ha spronato ed incoraggiato ogni giorno a non mollare, a non demordere. E’ stato un lavoro di squadra. Io ho sentito un odore forte ed ho chiamato Nicolino ed Eugenio. Poi abbiamo chiamato le unità cinofile e mentre aspettavamo che arrivassero, Nicolino si è infilato nella intercapedine. Mentre scavava, Nicolino l’ha trovata”. Un lavoro fatto di dolore e fatica, un dramma che ha coinvolto decine di cittadini che strenuamente hanno cercato questi ragazzi trascinati via dalla lava di fango. Un lavoro per il quale, lo testimoniano le parole di Domenico, è stato fondamentale, il faro nelle montagne di terra e detriti, la presenza del Luogotenente CS Sergio De Luca e del Luogotenente Marco Pallante.Tutti hanno lavorato con un unico all’obiettivo: restituire Mariateresa a chi l’amata. Encomiabile anche il lavoro del Vigile del Fuoco Rullo Rosario che con il suo escavatore ha lavorato, notte e giorno, come un pazzo per smuovere i detriti e liberare le vie di fuga che hanno consentito il ritrovamento e tanti recuperi.

IL RICONOSCIMENTO

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Dopo il ritrovamento il cadavere della 31 enne è stato recuperato dai vigili del fuoco nella zona del parcheggio del Gradone, ai piedi di via Celario. 4mila metri quadri circa di piazzale dove si è depositato gran parte del detrito confluito dalla valanga di fango staccatasi dal monte Epomeo. Il corpo è stato poi identificato da parte dei Carabinieri della Compagnia di Ischia. Nei giorni scorsi era stata trovata l’auto della donna. Alle sue ricerche partecipavano gli amici, i parenti e soprattutto il fidanzato Salvatore Mazzella che era tornato ad Ischia dopo la tragedia dalla nave su cui lavorava come ufficiale di Marina mercantile. Qualche giorno fa i ricercatori avevano trovato la macchina di Mariateresa, la Panda spinta dalla forza del fiume di fango sul tetto della sua casa. Nella tragedia del 26 novembre scorso sono morti anche i cognati Maurizio e Giovanna e il nipotino Giovangiuseppe, di appena 21 giorni, che abitavano a poca distanza.

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CHI ERA L’ULTIMA VITTIMA

Mariateresa Arcamone era una cameriera in un bar molto conosciuto di Forio. La mattina andava prestissimo al lavoro e si ritiene perciò che all’ora in cui la colata di fango scesa dall’Epomeo ha travolto le case di via Celario fosse già sveglia e che forse si è accorta del pericolo allontanandosi da casa.Avevano allertato i colleghi annunciando che avrebbe fatto tardi a lavoro a causa della pioggia. Quei colleghi non l’avrebbero rivista mai più.

FOTO FRANCO TRANI

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