In fondo a destra
Di Franco Borgogna
Un simpatico ed originale signore torinese, Oddone Camerana, lontano parente di Gianni Agnelli, ha scritto un originale libro che si chiama “ In fondo a destra – una meditazione sulla fragilità umana – “. Non me ne vogliano gli elettori di centro destra e, per quanto riguarda l’isola d’Ischia, non me ne vogliano i sostenitori di De Siano, se utilizzo un irridente paragone tra il libro di Camerana e la situazione in cui attualmente versano Forza Italia e il suo, ormai sfuocato, leader Silvio Berlusconi. In fondo a destra. Berlusconi, con la sua disperata partecipazione alla manifestazione voluta da Matteo Salvini a Piazza Maggiore a Bologna , ha ficcato Forza Italia “ in fondo a destra”, su posizioni estremiste ed illiberali, congeniale a Fratelli d’Italia e Lega nord, ma non ad una larga componente laico-liberale che seguì il cavaliere nell’ideale di un’Italia libera, liberale, al massimo liberista. A questo punto, devo svelare al lettore il contenuto del libro “ In fondo a destra” e del perché ho parlato di paragone irriverente. Camerana, avendo un problema di incontinenza urinaria, traccia – col suo libro – una mappa delle toilette nelle principali città italiane. I wc sono generalmente piazzati “ in fondo a destra” in quanto sono qualcosa da non esibire troppo, da seminascondere, riguardando una sfera intima delle nostre fragilità umane. In fondo a destra politico, dove si è andato a cacciare Berlusconi, è uno spazio politico, rispettabile come qualsivoglia idea politica ( quando non tracimi verso l’intolleranza) ma non coerente con la storia del cavaliere stesso e di quelli che furono i fondatori di Forza Italia. De Siano, partecipando alla manifestazione di Bologna, ha voluto rimarcare l’incondizionata fiducia nelle scelte di Berlusconi, ma la sensazione è che, questa volta, lo abbia seguito su una strada sbagliata. Non dovendomi recare a Bologna, perché ci domicilio abitualmente, ho fatto un giro intorno a piazza Maggiore, ma anche nelle zone dove si andavano concentrando alcuni gruppi di contestatori (per lo più Centri sociali), a partire dal Ponte di Stalingrado, dove la Polizia aveva creato un vero e proprio tappo. Il verde della Lega nord (che per il futuro vuole chiamarsi Lega Italia, ma meglio sarebbe (S)Lega Italia) era il colore dominante, mentre di azzurro c’era solo il cielo. In realtà, Forza Italia era presente con una serie di amministratori, ma i militanti erano ben pochi e, più che altro, erano indaffarati a gironzolare nei mercatini caratteristici di via Pescherie Vecchie e dintorni. Anche i bambini avrebbero capito che su quel palco stava di fatto avvenendo un passaggio di consegna di leadership, da Silvio a Matteo. Non è un caso che in settimana, si siano avvertiti molti mal di pancia di alcuni esponenti di Forza Italia che stanno seriamente pensando di puntare su una nuova aggregazione moderata liberale, con l’eventuale leadership dell’industriale Diego Della Valle. Investito di una carica di partito importante (Coordinatore Regionale della Campania) De Siano ha ritenuto di seguire Berlusconi sino alle estreme conseguenze , scartando l’ipotesi di un riposizionamento che, forse, avrebbe potuto assicurare al senatore un futuro meno incerto e nebuloso. Io ritengo che abbia sbagliato, ma – a questo punto – mi interessa molto capire e prefigurare quale possa essere l’impatto di questa decisione sul terreno isolano. L’essersi spostato verso la destra estrema è un vantaggio ad Ischia e per Ischia? Sicuramente consolida De Siano verso l’elettorato ex AN, verso i simpatizzanti di Fratelli d’Italia, mentre gli fa perdere un po’ di elettorato centrista che, alle politiche, verrà risucchiato dal PD centrista di Renzi; alle comunali isolane perderà voti rispetto a liste civiche e PD moderato. Questo posizionamento nazionale, inciderà, in qualche modo, sul progetto, da più parti ventilato, di una candidatura De Siano a Sindaco d’Ischia? Quanto corrisponde al vero di un nuovo abbraccio tra Giosi Ferrandino e Domenico De Siano? Quanto di vero c’è nell’ipotesi di un ritorno di Giosi nelle fila di un partito di centro destra e quanto,invece, corrisponde al vero la voce di una contrapposizione, al candidato De Siano di destra-centro ,di un candidato di centro sinistra, nuovo e credibile, come l’avvocato Gianpaolo Buono? Nell’una o nell’altra ipotesi, quale sarebbe il destino di Enzo Ferrandino, attuale vice Sindaco e legittimamente aspirante alla carica di Sindaco o di Gianluca Trani, che potrebbe vantare l’appartenenza al PD, ma in contrasto con la classe dirigente locale, per una discontinuità traumatica, ma non troppo? Non parlo, invece, della sinistra (di Sinistra Italiana), come non parlo del M5S, per il semplice fatto che, all’orizzonte, non si vede ad Ischia, nulla di consistente in quelle aree. Il panorama è, dunque, nebuloso, nonostante segnali incoraggianti che provengono dalla società civile, da gruppi di albergatori meno egoisti del passato e più partecipi delle sorti future del paese. Panorama nebuloso, nonostante il recente Patto per lo Sviluppo tra i Sindaci dell’isola (positivo ma che non autorizza – di per sé – ad eccessivi ottimismi, in quanto la strada amministrativa locale è lastricata di Protocolli d’Intesa, poi rimasti lettera morta). Categorie economiche, Associazioni, gruppi di cittadini, sono e saranno disponibili a collaborare, ma le esperienze passate invitano ad essere guardinghi, a non lasciarsi più fagocitare da un Potere amministrativo interessato esclusivamente all’autoconservazione e alla promozione di se stessi. Gli ischitani non hanno problemi di incontinenza urinaria e perciò non sono disposti a seguire, ad ogni costo, De Siano “ in fondo a destra”. Non amano nemmeno andare in fondo a sinistra. Come al solito, sosteranno al centro, dove – forse- troveranno solo il PD.