CRONACAPRIMO PIANO

INTRIGO PUNTA MOLINO

Si infittisce la trama per la cessione del prestigioso albergo ischitano: Naldi ha versato un anticipo, ma gli attuali gestori hanno ottenuto il prolungamento dell’opzione scaduta il 31 ottobre e pensano al rent to buy. Anche De Siano presenta un’offerta, ma per ora è in retroguardia. E intanto a Sant’Angelo spunta l’interesse di Safdie (gruppo Shedir) per un noto albergo

In un inverno in cui oggettivamente c’è poco da parlare, era inevitabile che la trattativa per l’acquisizione di una prestigiosa e storica struttura ricettiva ischi tana facesse discutere non poco in particolare tra gli addetti ai lavori. A maggior ragione se le cifre che circolano per cessione o fitto della stessa non equivalgono a pochi bruscolini e dunque suscitano attenzione ancora maggiore. L’intrigo in questione – se tale vogliamo definirlo – riguarda l’albergo Punta Molino per anni “guidato” dal patron Eugenio Ossani che ha come noto alzato bandiera bianca e deciso di cedere la sua incantevole creatura affacciata sul lido d’Ischia, la dove sorse anche il Rangio Fellone che ha scritto davvero un’epoca in quella che la “dolce vita” made in Ischia. Le indiscrezioni si succedono con un ritmo forsennato, ragion per cui è il caso di mettere ordine e capire come stanno realmente le cose e soprattutto quale strada potrebbero prendere. Salvatore Naldi, già presidente del Naldi (in un periodo decisamente nefasto per il sodalizio azzurro, ma questo a ben pensarci c’entra poco) e rieletto presidente di Federalberghi Napoli nel 2022, ha fatto un pagamento in anticipo a maggio per prendersi il tempo necessario per costruire l’operazione finanziaria che lo mettesse in condizione di rilevare il Punta Molino. L’imprenditore classe 1954, a capo del gruppo alberghiero SNG hotels (che comprende il Renaissance Naples hotel Mediterraneo, il Rome Marriott Grand Hotel Flora e il Pazziella Garden & Suites a Capri), deve però considerare che questa mossa potrebbe non essere sufficiente per arrivare a dama.

Come è noto, infatti, attualmente c’è una gestione che fa capo alla famiglia Imperatrice che si sta occupando dell’albergo ischitano, che a quanto sembra aveva chiesto per l’acquisto un diritto di prelazione fino al 31 ottobre che però alla scadenza non ha inteso esercitare. Il gruppo in ogni caso ha dapprima chiesto una proroga e adesso sembra stiano trattando con Ossani per un “rent to buy”, il cosiddetto affitto con riscatto. Si tratta di un contratto che viene stipulato tra il venditore dell’immobile e l’affittuario e che stabilisce l’importo totale della compravendita, la durata del contratto di affitto e l’importo mensile dello stesso: alla data di scadenza del contratto, poi, l’affittuario può decidere di acquistare l’immobile pagando il riscatto finale, dal quale viene sottratto l’importo pagato mensilmente con l’affitto. Un’operazione simile, rimanendo in tema di semplice curiosità, avrebbe potuto essere portata a compimento anche dalla famiglia Sciò per il Mezzatorre, prima che però gli imprenditori facenti capo alla Pellicano Hotels optassero per il fitto “secco” della struttura. Attenzione a un particolare tutt’altro che trascurabile, gli attuali gestori sono in vantaggio su eventuali competitor perché hanno anticipato un bel gruzzoletto per una serie di lavori al Punta Molino e dunque questi andrebbero poi scalati da quanto riconosciuto al venditore. Rimanendo ai rumors, corre voce anche che il manager Antonio Barbieri stia costruendo un’operazione che preveda la presenza di un socio forte in grado di consentire di acquistare l’albergo senza dover star troppo a fare i conti.

E poi? Tranquilli, non ci siamo dimenticati di lui, visto che tra l’altro è il nome che maggiormente circola negli ultimi giorni. Parliamo di Domenico De Siano che dopo il colpaccio realizzato in quel di Amalfi insieme ai fratelli Orlacchio ha messo gli occhi anche sul Punta Molino. L’ex senatore ed attuale consigliere di minoranza di Lacco Ameno in effetti ha presentato un’offerta ma in ritardo perché nel frattempo c’era stato anche il pagamento da parte di Naldi. Offerta che, per la cronaca , sarebbe stata così strutturata: poco più di due milioi di euro di anticipo, poi sui 16-18 milioni a saldo. Una cifra non distante dai 24-25 milioni di euro chiesta da Ossani, e tutto sommato decisamente appetibile se si considera che oggi dal punto di vista ricettivo lo stato di salute di Ischia non è propriamente dei migliori. De Siano & friends sono lì, pronti a cogliere la palla al balzo, ma in questo momento partono evidentemente in terza fila nonostante sul piatto abbiano messo qualcosa di estremamente “sostanzioso”. Ma se lo stato dell’arte dovesse mutare, Mimì potrebbe tranquillamente tornare alla carica. Ma a proposito di gossip che arrivano a proposito di acquisizioni alberghiere occhio alla voce che spunta dall’incantevole borgo di Sant’Angelo. Su una struttura ricettiva serrarese avrebbe infatti messo gli occhi addirittura Edoardo Safdie, tra i fondatori del nuovo gruppo di hotel di lusso Shedir. C’è una trattativa avanzata che laddove si concretizzasse non potrebbe che apportare lustro e beneficio al sistema Ischia, un po’ come avvenuta con la terapeutica “terapia Sciò”. L’imprenditore italo argentino, giusto per rendere l’idea, gestisce infatti non soltanto il Tiberio Palace a Capri, ma anche Hotel Vilon, Hotel Maalot e Umiltà 36 a Roma. Insomma, per l’isola sarebbe davvero una manna caduta dal cielo. Ma per adesso, purtroppo, parliamo solo di ammiccamenti e dunque di suggestione. Nella speranza che possano diventare realtà.

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