CULTURA & SOCIETA'

Invisibile agli occhi, il nuovo singolo di Diego Iacono

Il brano del cantastorie di origine fontanese è un inno all’amore passionale che semplicemente è e non riesce a possedere altri attributi se non quello dell’essere

DI ARIANNA ORLANDO

Invisibile agli occhi è il nuovo singolo di Diego Iacono, “cantastorie” di origine e vita fontanese che – in nome di una forte volontà musicale – si cimenta di volta in volta in singoli dal doppio gusto nostalgico e moderno. Il singolo, uscito il mese scorso, è un inno all’amore passionale che, secondo le leggi del volere cosmico, semplicemente è e non riesce a possedere altri attributi se non quello dell’essere. Non si dica dunque che l’amore tra Venere e Marte, nato in seno al matrimonio di lei con Efesto, sia adultero sia sbagliato sia indecente sia iniquo; si dica piuttosto che, a danno di Vulcano, semplicemente esiste. Venere e Marte vivono, nel loro testo senza purissimi riferimenti alle loro figure mitologiche sibilantemente accennate, l’amore dell’incontro e della passione e si tramutano in esseri carnali che, abbandonando lo stato divino, sono semplicemente uomo e donna attratti l’uno dall’altra in una ricerca inesausta che non tenta di giustificarsi e nemmeno chiede assoluzioni.

Echeggia, oltre a questo accento sulla mitologia greca che apre un sentiero dalle stelle alla terra in cui il dio si mischia all’uomo e la dea è una dea di carne, il verso “l’essenziale è invisibile agli occhi”- tratto da Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry. Questo riferimento vuole significare, dice Diego Iacono stesso, che l’essenza di ciò che si ama e di ciò che tramuta le sensazioni in amore non sono sempre oggettivamente comprensibili e dunque socialmente condivisibili. L’amore non necessita di logiche e di giustificazioni per esistere perché semplicemente “non si merita” ma avviene e avviene talvolta anche a discapito delle realtà continue e contemporanee. A nulla valse di fatto lo scherno cui Vulcano condannò Venere e Marte, come a nulla valgono oggi le trappole e gli inganni di chi crede che l’amore sia etichettabile, catalogabile e direzionabile. Abbiamo chiesto a Diego Iacono quale sia stata la fiamma che abbia acceso l’ispirazione per la scrittura di questa canzone e lui ci ha risposto che la scintilla è scoppiata più o meno così: quasi due anni fa, durante una puntata di Focus, ho assistito all’eclissi tra i pianeti di Venere e Marte. Ero davanti al mio foglio bianco in cerca di qualcosa da scrivere, di un’idea. Di fronte a Venere e Marte non ho più avuto dubbi, avrei parlato di quello e così è stato. 

Nel video i due amanti non ricordano le figure mitologiche se non per la comparsa della figurante di Venere-donna, Valeria Conte,in acqua. In ogni cosa infatti l’accento è posto sulla modernità, dal gilet rosso di Marte-Pasqualino Schiano alle movenze di danza contemporanea che anima il video. L’ambientazione della scenografia è immancabilmente Ischia, sia nel suo scenario marino che in quello bucolico di una selva arborea. Venere e Marte dunque nei panni di divinità moderne trasportano l’amore in una dimensione surreale e lo trasformano da sentimento individuale a collettivo. A Diego, infine, abbiamo chiesto a chi avrebbe voluto dedicarla e lui, specificando che le sue canzoni non sono quasi mai autobiografiche, ha dichiarato “a tutti quelli che si amano, platealmente o in disparte, con consenso o senza consenso, nel ricordo-nel presente o nel fututo”.

Di canzone in canzone, chi fermerà la musica? (L’aria diventa elettrica).

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