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Jorit, la foto con Putin e il murale al Liceo: l’isola si spacca

Non si placano le polemiche per il gesto inopportuno dello street artist e la successiva vandalizzazione della sua opera sulla facciata dell’edificio scolastico. Abbiamo raccolto una serie di opinioni tra gli addetti ai lavori per capire il giudizio dato ad una vicenda davvero inusuale, controversa e imbarazzante

E’ diventato un vero e proprio caso, nazionale e addirittura capace di estendere i suoi confini ben oltre il Belpaese. L’uscita poco felice dello street artist Jorit, quella sua foto scattata con Vladimir Putin e tutto quello che ne è conseguito ha scatenato un mare di polemiche. Anche perché Ciro Cirullo, questo le generalità anagrafiche dell’artista, ha provato a mettere una toppa peggiore del buco quando ad esempio ha detto: “La mia foto con Putin? E perché, il bacio della Meloni con Biden?”. Insomma, una scivolone dietro l’altro prima di una parziale, contorta e peraltro poco convincente retromarcia. Intanto anche a queste latitudini c’è chi non l’ha presa bene. Non possiamo dimenticare che due anni fa Jorit dipinse una donna di colore su una facciata esterna del Liceo Ischia, accolto tra l’altro con tutti gli onori dal personale scolastico e dalle autorità locali. Ebbene ignoti, commettendo un altro gesto deprecabile (e questo è bene sottolinearlo) hanno di fatto vandalizzato quell’opera lasciando affissa all’esterno dell’istituto una bandiera ucraina. Insomma, un segnale chiaro dell’astio nutrito verso Jorit dopo questa sorta di improvvisato “gemellaggio” con il leader russo. Sull’accaduto intanto indagano le forze dell’ordine ma è ovvio che la vicenda è diventata oggetto di dibattito dividendo come al solito l’opinione pubblica locale.

Abbiamo provato a testare e tastare gli umori di alcuni addetti ai lavori facendoci spiegare il loro punto di vista. Partiamo dall’assessore ischitano Luigi Di Vaia, che sull’episodio e più in generale sulla tematica mostra di avere le idee decisamente chiare: “Non esiste alcun nesso tra la Santa Restituta raffigurata sulla facciata del Liceo e la foto di Jorit con Putin, foto del tutto inopportuna e fuori luogo. Il gesto di imbrattare l’opera nascondendosi dietro la bandiera ucraina va condannato a prescindere da ogni ragionamento, perché ha come unico scopo quello di alimentare una contrapposizione ideologica e politica che deve trovare ben altre forme di espressione. Come ricorderete questo accadde già al momento dell’inaugurazione del murales la cui rimozione non avrebbe alcun senso. L’arte non può e non deve essere piegata a strumento di questa logica. Resta il fatto che trovo inverosimile che il dibattito di questi giorni debba vertere sul murale di Jorit, mentre da mesi e mesi come anche in queste ore, stiamo assistendo al dramma delle popolazioni inermi dell’ Ucraina e della Striscia di Gaza dove migliaia di donne e bambini stanno perdendo la vita sotto gli occhi di tutto il mondo”. Molto più diretto, tagliente e sintetico il commento del giornalista Benedetto Valentino: “Jorit non è Caravaggio. È un artista mediocre, che cerca con queste operazioni di fare marketing e di ritagliarsi un po’ di notorietà. A differenza di due svalvolate come Ornella Muti e la figlia, la sua è una operazione di comunicazione e di marketing mirata e calcolata in ogni dettaglio. Per quanto riguarda il murales del Liceo anche se non è da considerarsi ‘arte’ in ogni caso non va cancellato, né deturpato”. Se possibile ancora più telegrafico ed esaustivo il filosofo Raffaele Mirelli che la vede così: “Jorit è un personaggio pubblico, di grande fama. Personalmente non mi interesso molto ai fenomeni di massa. Se gli piace Putin? Fatti suoi. La foto ha destato molti malumori. Per quello che rappresenta, beh c’è una piccola contraddizione! È difficile essere coerenti in questo presente. Per il resto, il murale ischitano è molto bello, tutto qui”.

Abbiamo chiesto un commento anche al sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale: “Personalmente trovo questa polemica inutile e sterile, ma va stigmatizzato anche il comportamento di chi è andato lì ad imbrattare il murale. Non è questo il modo di inscenare una protesta, non c’è nesso tra l’atto di vandalismo all’opera e il fatto che l’autore si sia fatto una foto con Putin. Inoltre non risponde al vero che l’Italia ce l’abbia col popolo russo, al massimo il nostro paese ce l’ha con Putin che è ritenuto a giusto titolo un invasore”. Ecco poi le impressioni di Vito Iacono, consigliere comunale di minoranza a Forio: “Un artista del calibro di Jorit a mio modesto avviso perde la libertà di poter dare sfogo alla sua predisposizione a determinate interlocuzioni quando la sua arte è pagata da tutti i cittadini. Nello specifico a Ischia quell’opera a questo punto si presta evidentemente ad altre interpretazioni. In ogni caso non credo che la responsabilità sia in capo a Jorit quanto piuttosto a chi gli paga queste prestazioni, personalmente ho un’altra idea di arte, di artista e di libertà. Parliamo di una persona che ha operato spesso in nome e per conto della pubblica amministrazione e quindi dei cittadini e dunque in circostanze del genere dovrebbe rendere conto dei suoi comportamenti e delle sue uscite infelici”. Secondo il consigliere comunale di Barano Maria Grazia Di Scala “in linea di principio vanno tenute distinte le posizioni politiche dell’artista dalle sue opere. Ma c’è da chiedersi come sia conciliabile la posizione di chi, come Jorit, si erge a paladino degli oppressi e considera l’umanità come appartenente a un’unica tribù (questo mi pare di ricordare il significato dei segni sui volti che disegna) con le dichiarazioni entusiastiche di apprezzamento di Putin, che ha seminato distruzione e morte. Sarebbe stato apprezzabile il suo coraggio se fosse andato in Russia a disegnare il volto di Anna Politovskaja. La sua dichiarazione me lo fa apparire piuttosto come un furbo opportunista”.

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Giodicanio

Meno politica e più “leggere e fare di conto” nelle scuole….

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Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex