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La benzina e un “pieno” di misteri

Che si tratti di una vicenda dai contorni in chiaroscuro, lo abbiamo scritto dal primo momento. E adesso che possiamo analizzare una serie di atti con estrema attenzione, non possiamo che prendere atto di come certe perplessità – piuttosto che attenuarsi – finiscano semmai con l’essere ancor più amplificate. Il riferimento è a una vicenda che sta facendo discutere non poco, legata al mondo del carburante e della benzina, che sull’isola d’Ischia da tempo immemore è un business di non poco conto e soprattutto lo è stato fino a quando di fatto è stato gestito in regime monopolistico, circostanza questa sulla quale c’è oggettivamente nulla da discutere. Nello specifico parliamo dell’uscita dalla Petrol car – società di fatto collegata della ditta Ambrosino – del socio Alberto Coppola, che sarebbe di fatto l’artefice, documenti alla mano, del rigetto dell’istanza di iscrizione avanzata dalla stessa Ambrosino srl negli elenchi dei fornitori di beni, prestatori di servizi ed esecutori di lavori istituiti dalla Prefettura di Napoli.

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