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La carezza di Pascal Vicedomini: «Ischia? E’ come vivere in un film»

A Il Golfo parla il patron dell’Ischia Global Fest, che quest’anno spegne le diciotto “candeline”. Dalla necessità di reagire alla crisi post pandemia, passando per il forfait del Regina Isabella al rapporto con la comunità locale. E quando si parla di cinema, la dedica alla “sua” isola

E’ un periodo particolare. Sotto questo aspetto, più contento di essere riuscito comunque a mettere su l’edizione 2020 dell’Ischia Global o più rammaricato per le modalità con cui si svolgerà la kermesse?

«Non credo che ci sia né da essere eccessivamente contenti né tantomeno dirsi rammaricati. Parto da un presupposto: ho un grande senso del rispetto nei riguardi delle persone con cui ho consolidato un rapporto di qualità da diciotto anni a questa parte e quindi avverto il dovere di realizzare un evento che sta confermando di avere una straordinaria capacità trainante per l’immagine positiva dell’isola e della Campania. Insomma, Ischia è sicura come l’intera Regione e questo è il messaggio che adesso va trasmesso, e su questa è puntata in termini di comunicazione anche la mia attenzione».

«Il forfait del Regina Isabella? E’ un momento di passaggio, parliamo di una struttura enorme la cui gestione è obiettivamente delicata. Ma non è il caso di farne un dramma, il festival in fondo viaggia ormai di suo. Ogni angolo dell’isola è bello e incantevole, Ischia è pazzesca in tutte le sue mille sfaccettature»

Ad Ischia tira una brutta aria, ci saranno pochi mesi di stagione turistica, molte attività chiuse e lavoratori inoccupati. Monta già la preoccupazione per l’inverno. Tu sei in contatto con tanti imprenditori e politici isolani, che idea hai maturato?

«Ritengo che piuttosto che piangersi addosso, sarebbe meglio pensare a soluzioni alternative ridisegnando il proprio percorso, laddove c’è una prospettiva di una crisi annunciata. Insomma, non serve lagnarsi, si cominciasse a trovare idee alternative per poter guardare avanti con atteggiamento propositivo. Ad esempio, sai cosa ho fatto io?».

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Cosa?

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«Te lo spiego subito. Il giorno in cui è iniziato il lockdown mi sono guardato allo specchio e mi sono posto una semplice domanda: e adesso io dovrei rimanere a casa due mesi senza fare niente? Ma no, per carità, è una roba impossibile. Allora mi sono messo a lavorare alcune ore al giorno intrattenendo la gente facendo la cosa che so fare meglio e cioè interviste. Il risultato è stato che ho collezionato milioni di visualizzazioni sui miei social media, un risultato che davvero non si aspettava nessuno. E che, soprattutto, nessuno aveva mai fatto. Insomma, mi sono inventato un’iniziativa frutto della mia fantasia. Ciascuno deve fare il proprio mestiere, ed industriarsi a farlo anche quando le circostanze non sono delle più propizie».

Insomma, questa è la morale.

«Vedi, basta non demoralizzarsi. Chi ha fatto bene il proprio lavoro fino a prima della pandemia deve continuare a farlo ed invece alle volte vedo cose che proprio non vanno».

Ad esempio?

«A Napoli, in Campania e più in generale al sud Italia spesso si ha un atteggiamento troppo fatalista e di conseguenza rassegnato e remissivo. Invece io dico che in momenti del genere le persone forti si muovono e vanno in giro a cercarsi un lavoro, anzi oggi tra l’altro lo si può fare anche senza spostarsi grazie all’aiuto delle moderne tecnologie. Basterebbero anche iniziative social per invitare la gente e in particolare i giovani a venire in vacanza a Ischia, non credo manchino buone idee e chi saprebbe metterle adeguatamente in pratica…».

«Il cinema avrà un futuro perché il grande schermo è un’emozione. In fondo un po’ il segreto di Ischia, dove è come vivere in un film, perché è sempre una nuova esperienza. E non lo dico io, ma i personaggi internazionali di cultura e spettacolo che l’hanno conosciuta e apprezzata»

Le misure adottate contro il Covid da governo e Regione sotto tutti i punti di vista, sia sanitario che di aiuti a persone e categorie, le giudichi positivamente o hai qualche riserva e nel caso di che tipo?

«Credo che l’Italia – e nello specifico la Campania più di tutti – abbia dimostrato una capacità di reazione senza precedenti, addirittura anche inattesa e sorprendente sotto molti aspetti. Non c’è proprio nulla da eccepire su come si è comportata la gente, ribadisco che magari c’è da criticare coloro che continuano a rimanere a casa senza reagire, prendendosela col destino avverso e lamentandosi dalla mattina alla sera. Senza dare, così, un contributo attivo e propositivo alla comunità ed alla ripresa».

Non posso fare a meno di sottolineare che questo sarà il primo festival in cui Carriero e il Regina Isabella non saranno legati da un connubio che pareva indissolubile. Posso chiederti come mai?

«Questo è un momento di passaggio, parliamo di una struttura enorme la cui gestione è obiettivamente delicata. Ma non è il caso di farne un dramma, il festival in fondo viaggia ormai di suo. Ogni angolo dell’isola è bello e incantevole, Ischia è pazzesca in tutte le sue mille sfaccettature».

Sono diversi lustri che il tuo evento regala un’immagine splendida di Ischia nel mondo. Ma a distanza di tanti anni, in tutta onestà, giudichi positivamente la risposta del mondo istituzionale e della comunità isolana, o ti aspettavi maggiore supporto?

«Lo dico senza esitazione alcuna: io sono assolutamente felice del rapporto di grande qualità che si è ormai instaurato con l’isola e con la sua gente. Penso che Ischia sia una terra da prendere a modello, che gli ischitani siano persone straordinarie, belle. Sono davvero contento di tutto, dalla a alla zeta. C’è un rapporto di stima reciproca, che peraltro mi è stato confermato anche in questo 2020. La gente è affezionata, ma soprattutto si rende conto di quanto fai le cose con passione ed amore e non tanto per farle. Io avverto chiaro il senso di gratitudine degli ischitani verso il mio lavoro, partendo dall’autista Mario, passando per l’europarlamentare Ferrandino, il senatore De Siano, Enzo Ferrandino, Giovan Battista Castagna, tu, Ottorino Mattera, i tuoi colleghi, insomma c’è entusiasmo a lavorare, collaborare e relazionarmi con tutti. E poi…».

E poi?

«Tu mi conosci da tanti anni: sono una persona schietta, se ho una cosa da dire la dico e non mi pongo il problema. A proposito, questa mattina (ieri per chi legge, ndr) ho visto il servizio che ha realizzato da Ischia Barbara De Palma nella trasmissione di Marco Liorni e sono rimasto come al solito incantato dalle immagini mostrate e da tanta gente che era in spiaggia a fare il bagno o prendere il sole. Domani sera (stasera per chi legge, ndr), sarò ospite alla trasmissione di Amadeus “I soliti ignoti” e sai a far cosa? Per parlare di Ischia. Ecco perché iniziative come il Global rivestono una importanza fondamentale per lo sviluppo e la promozione del territorio».

Chiudo con una domanda: il cinema avrà un futuro perché…

«Perché durante la pandemia abbiamo acquisito la convinzione e la consapevolezza che vedere un’opera di qualità al cinema è tutta un’altra cosa. Abbiamo guardato tanta di quella roba in tv per capire che non trasmette più emozione. Dai, vuoi mettere l’emozione dell’audio sonoro di qualità e del grande schermo? Senza distrazioni attorno, sei immerso nel mondo che viene raccontato. Sai cosa pensavo?».

No, cosa?

«Che questo in fondo è un po’ il segreto di Ischia, su quell’isola magica è come vivere in un film, perché è sempre una nuova esperienza. E attenzione, non lo dico io, ma i personaggi dello spettacolo e della cultura internazionale che anche grazie al Global hanno avuto modo di conoscere e apprezzare questa magnifica terra»

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Antonio

Pasquale il tuo festival è una sagra paesana. Vedi se te lo fanno fare a Capri !

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