CRONACAPRIMO PIANO

Forio pigliatutto, diamo i voti alla Festa di Sant’Anna 2022

L’associazione Hester centra un record difficilmente eguagliabile, conquistando il primo premio ma anche tutti gli altri riconoscimenti. Sempre suggestivo l’incendio del Castello, così come i fuochi piromusicali in alcuni tratti capaci anche di emozionare il pubblico presente

La notizia è una, o almeno sarebbe una: l’edizione 2022 della Festa di Sant’Anna ha visto Forio fare da “asso pigliatutto” riuscendo in un’impresa che definire titanica è poco. Ossia aggiudicarsi tutti i cinque premi in palio, da quello assoluto passando per tutti gli altri che fanno da degno contorno alla manifestazione che lunedì sera ha compiuto 90 anni (perché parlare di 90 edizioni non sarebbe corretto). Fa festa l’associazione Hester, e Gaetano Maschio sembra avere lo stesso feeling con Sant’Anna di quello che allenatori come Ancelotti e Mourinho hanno con il calcio: vincono a ripetizione, al netto di dove si spostino. Ma in un 26 luglio diverso dagli altri, vogliamo spostare – come ormai è diventata sana abitudine – la nostra attenzione su una festa che, è vero, sulla carta doveva essere sottotono anche perché organizzata last minute (e non con il portafogli gonfio, potendo contare solo su risorse comunali e non sul solito contributo della Regione Campania) e con sole tre barche in gara. Non solo, senza un direttore artistico che volesse imporre magari la sua impronta su una festa che per tradizione ha bisogno di essere libera da vincoli e lacciuoli di alcuna natura, senza i temi da dettare ai costruttori di barche, senza i tutor, senza materiale di stampa e digitale che magari vedono quattro gatti e comunque caratterizzata dalla cornice di pubblico di sempre. Con il colpo di genio del saluto da remoto di Stephen Schklacs, autore di Blue Dolphin (per i pochi che non lo sapessero, la storica colonna sonora che accompagna l’incendio del Castello Aragonese) che sicuramente ha impreziosito la serata (almeno quanto “La Cura” di Franco Battiato a corredo dei fuochi piromusicali).

Fatta questa lunga e ci auguriamo non eccessivamente noiosa premessa, vogliamo partire da una considerazione, che magari ai più potrà apparire una provocazione. La Festa di Sant’Anna riparta da qui. Ma come, direte voi, il cronista è impazzito? Può darsi, ma provate un attimo a seguire i ragionamenti. Pur magari spoglia di eccessivi contenuti, l’edizione 2022 della manifestazione ha comunque visto reggere la sua impalcatura di base, senza potersi fregiare del contributo di tanti protagonisti sopra citati che forse costituivano un freno più che un valore aggiunto (e questo, sia pure sommessamente – verba volant, scripta manent – abbiamo sommessamente provato a rimarcarlo anche in un passato più e meno recente, e ci riferiamo naturalmente all’era pre pandemica). Uffici stampa, direttori artistici, clientele di varia natura ad amici e amici degli amici potrebbero costituire risorse economiche da investire direttamente. Nulla contro gli artisti che si sono esibiti ieri sera nel borgo antico di Ischia Ponte, la cui qualità – e lo diciamo a scanso di equivoci – è straordinaria e lo hanno confermato anche le loro esibizioni: ma forse, un po’, come accaduto con la serata legata all’elezione della Graziella celebrata nella vicina Procida, i momenti di intrattenimento devono essere variegati e magari ad opera di artisti maggiormente conosciuti al grande pubblico in maniera tale da tenere il “ritmo” della serata sempre vivo e “alto” e non regalare quell’idea di tempi eccessivamente lunghi e monotoni che spesso si caratterizzano. Insomma, una scaletta più dinamica e artisti in grado di attirare anche se non soprattutto i giovani. In una serata come quella di lunedì, e magari con una disponibilità economica superiore anche se non esageratamente superiore, probabilmente questo modus agendi avrebbe cambiato volto alla festa ed al giudizio sulla stessa. Un’altra lieta novella è stato il ritorno della sempre suadente voce di Beppi Banfi, istituzionale come sempre. Sulla stessa falsariga anche la bravissima Carmen Cuomo, forse a voler cercare il pelo nell’uovo due figure di conduttori “concettualmente” agli antipodi avrebbero reso meglio in un contesto che già viaggiava di suo con le marce basse. Un altro neo è rappresentato dal fatto che l’evento continua a non sposarsi con le esigenze televisive. Ma questa è storia vecchia, quando c’è stata la possibilità non si è voluto ragionare su come rendere più appetibile Sant’Anna sullo schermo e questo presumibilmente ha precluso anche l’arrivo di network di livello nazionale e internazionale.

Il saluto dagli USA di Stephen Schlaks una delle note più apprezzate della serata, al pari del ritorno della voce di Beppi Banfi. Per il futuro? Investire i soldi risparmiati tra direttori artistici, tutor e “cortigiani” vari investendoli per rafforzare e diversificare i momenti di spettacolo e intrattenimento

Ritornando agli aspetti positivi, non possiamo non sottolineare il coinvolgimento delle scuole nell’organizzazione dell’edizione 2022 della Festa. Un’iniziativa lodevole e che ci auguriamo non sia stata soltanto sporadica e figlia dei tempi ristretti per mettere su l’evento ma possa trovare la dovuta continuità. E’ alle nuove generazioni che va affidato il futuro di una kermesse che – grazie anche alla bellezza di una location senza pari – si avvia a festeggiare i cento anni e ha bisogno comunque di innovarsi, rinnovarsi, ma anche tramandarsi conservando le proprie origini e tradizioni. In bocca al lupo, allora, e appuntamento al 2023. (FOTO MICHELANGELO AMBROSINI ED EMANUELE DI MAIO)

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