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“La lezione del 5 maggio 1998” per Ischia, Legnini a Sarno

Nei giorni della memoria (sono trascorsi ben 25 anni) il commissario per la ricostruzione di Ischia ha partecipato ai lavori con le Autorità e centri di competenza ricordando quei giorni terribili e testando il moderno sistema di intervento

A 25 anni dalla frana che fece contare 160 vittime tra Sarno, Bracigliano, Siano, Quindici e San Felice a Cancello (137 nella sola Sarno) il commissario per la Ricostruzione di Ischia Giovanni Legnini ha partecipato ai giorni della memoria rendendo omaggio a chi perse la vita in quella tragedia ma anche con una fondamentale attività lavoro volta a sensibilizzare sui temi di prevenzione, il corretto funzionamento e la tenuta del moderno sistema di Protezione Civile – basato sulla previsione e prevenzione oltre che sugli interventi in emergenza – che è nato, in Italia, proprio dopo quelle colate di fango e che per Ischia possono rappresentare una lezione dopo i tragici fatti del 26 novembre scorso. L’evento di Sarno, infatti, dal punto di vista del monitoraggio e della sorveglianza degli eventi idrogeologici ha determinato un decisivo cambio di rotta nell’approccio alla difesa del territorio dai rischi naturali.Cosi “La lezione del 5 maggio 1998” per Ischia, con il commissario per la ricostruzione di Ischia Legnini a Sarno possono tramutarsi in un valore aggiunto per un territorio martoriato come quello isolano ed in attesa di interventi seri, pervicaci e soprattutto utili.

Alla tavola rotonda tenutasi presso il teatro Luise nel centro del comune salernitano Giovanni Legnini ha parlato dell’esperienza di Ischia parlando di “Nuovi Orizzonti per la mitigazione del rischio idrogeologico”

Legnini ha partecipato ai lavori con le Autorità e centri di competenza ricordano quei giorni terribili a Sarno, come ad Ischia, sedendo alla tavola rotonda tenutasi presso il teatro Luise nel centro del comune salernitano. Giovanni Legnini ha parlato dell’esperienza di Ischia parlando di “Nuovi Orizzonti per la mitigazione del rischio idrogeologico”.

Sarno, l’8 maggio 1998.(CIRO FUSCO /ANSA/JI)

Sulle analogie tra Sarno ed Ischia sono d’accordo con i professori e ovviamente sarà invitata, ci saranno punto magari, un punto di coincidenza, alla fine questo mese – ha detto Legnini- confermo  questa esperienza così complicata, tra tutte le cose che mi sono  capitate di fare nella vita, è indiscutibilmente quella più complicata. Circoscritta ma molto complicata e anche gravità di enormi responsabilità. Con riferimento a quel territorio, ma anche a quei possibile modelli di intervento in situazione di questo genere, questa è esperienza, insieme all’altra importante che mi è capitato di portare avanti, fino a pochi mesi anche in Centro Italia, dove si sta verificando, forse l’esperienza più avanzata, frutto di una scelta legislativa, ma anche di un’applicazione molto importante. Il presidente lo sa bene perchè l’abbiamo condiviso– spiega il commissario- cioè lo studio, non soltanto delle faglie attive e capaci di tutto quel territorio che si giovò delle cure di molti di coloro che oggi siedono a questo tavolo e di altri presenti, subito dopo i terremoti del 2016-2017 e poi lo studio di tutta le frane. Tutti i fenomeni di dissesto. In un territorio, in quattro regioni, in un territorio  così esteso, abbiamo commissionato anche lì, alle università ai centri di ricerca, con un ruolo attivo dell’autorità di bacino dell’Italia Centrale lo studio di 300 siti di frana.Un lavoro poderoso concluso pochi mesi fa”.

Prima della frana, gli interventi erano essenzialmente strutturali di difesa da frane e alluvioni e di soccorso alla popolazione ad evento avvenuto. Come spiegano gli organizzatori: Si è passati, dunque, dal “Facciamo presto” riferito ai soccorsi in fase di emergenza al “Facciamo prima”, inteso come predisposizione di interventi atti a prevedere i rischi idrogeologici derivanti da piogge e temporali e come attività di prevenzione. Sono nati in Italia, dopo Sarno: la Rete dei Centri Funzionali di Protezione civile, il sistema delle Allerte meteo con i livelli di criticità e la tipologia di rischio, le Sale Operative, i Piani comunali di Protezione civile e l’organizzazione di un volontariato debitamente formato. Il post frana di Sarno diventa un modello per Ischia il ritorno del commissario Giovanni Legnini testimonianza la volontà di fare tesoro del passato per costruire un nuovo futuro. Le condizioni idrogeologiche di Ischia e Sarno sono similari data la natura vulcanica degli strati geologici dei monti.

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Già nel marzo scorso, sulla base di questo e di altri motivi tecnici il commissario aveva ritenuto necessario effettuare un sopralluogo a Sarno per prendere coscienza delle eventuali opere di mitigazione del rischio idrogeologico dell’isola campana.

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Con Giovanni Legnini alla tavola rotonda hanno partecipato il vice presidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola e poi gli esperti:

Michele Buonomo, Direttivo regionale Legambiente Campania; Martina Bussentini,responsabile area BIO– ACAS,ISPRA;Vera Corbelli, Segretaria Generale Autorità di Distretto Appennino Meridionale; Mario Rosario D’Angelo, Presidente Consorizio Bonifica Integralecomprensivo Sarno; Italo Giulivo, Direttore generale Lavori pubblici e Protezione civile, Regione Campania, Silvano Pecora, direttore divisione governance di bacino e coordinamento Autorità di Bacino Distrettuale, MASE; Raffaele Tarateta, Presidente Dell’ordine degli ingegneri della provincia di Salerno ; Francesco Violo, Presidente Consiglio Nazionale dei Geologi.

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