CRONACA

LA SCHEDA Un uomo che non ha mai abbandonato la boxe

Patrizio Oliva pugile di Napoli, detto lo Sparviero, ha segnato un’epoca nei pesi superleggeri. Dall’oro olimpico alle vittoriose battaglie per il titolo WBA dei superleggeri, il suo nome ha tenuto a lungo in alto il nome dell’Italia pugilistica negli Anni ’80.All’epoca Forio era divenuto uno dei principali centri pugilistici. Un riferimento per la categoria.

Partenopeo, Oliva nacque il 28 gennaio 1959 in una famiglia particolarmente numerosa, con quattro fratelli e due sorelle. E nacque a Poggioreale, di cui ha dato, qualche tempo fa, una descrizione molto semplice in relazione a casa sua: “Uscendo da una parte c’era il cimitero, dall’altra il carcere“.Proprio tramite uno dei fratelli, Mario (cui solo la sfortuna negò di combattere a Monaco 1972), che si avvicinò al mondo della boxe, iniziando a frequentare,non ancora adolescente, la palestra Fulgor, nei Quartieri Spagnoli. Primo insegnante: il fratello. Secondo maestro: Geppino Silvestri, che aveva fatto il tramviere in passato. Terzo modello: Muhammad Alì, il più grande di tutti.

Da lì, il passo verso le alte sfere del pugilato dilettantistico fu breve. Era il 1976, il passaggio tra i professionisti avvenne di lì a poco, con il primo combattimento datato 11 ottobre 1980, contro il brasiliano Nelson Gomes, a Napoli. Di lì una lunghissima scia di successi: il primo viaggio negli Stati Uniti (4 giugno 1981, contro George Burton, battuto per decisione unanime), la prima vittoria del titolo italiano dei superleggeri (4 novembre 1981, contro Giuseppe Russi, messo KO al secondo round), seguita da altre quattro difese, tra le meraviglie di Forio e la sua Napoli. E fu a Ischia che, il 5 gennaio 1983, Oliva combatté per la prima volta, al tredicesimo incontro, per il titolo europeo EBU dei superleggeri. L’avversario era il francese Robert Gambini, il risultato fu una vittoria ai punti in dodici riprese, con l’indimenticata voce di Paolo Rosi a narrare quanto stava accadendo ai microfoni della Rai.Le difese del titolo europeo furono ben otto, e fu la quarta di esse a diventare estremamente popolare per le circostanze che la contraddistinsero. Patrizio Olivala boxe non l’ha abbandonata ed oggi continua ad allenare e predicare il verbo dei guantoni.

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