Lacco, via i semafori nelle zone terremotate

Ora sembra un’installazione d’arte contemporanea, tra erbacce, fabbricati crepati, macerie e mastodontiche installazioni di tubolari e acciaio. A breve si consacreranno come il triste futuro di un borgo che non ha speranze di essere ricostruito, almeno nel prossimo futuro, almeno com’era e dov’era. È la triste storia del Fango di Lacco Ameno.

Il primo indizio, se questi sei anni di inerzia non fossero bastati, giunge dal progetto avviato per la sicurezza stradale nella zona e la realizzazione di un impianto semaforico fisso, in luogo di quelli temporanei presenti. Il semaforo è stato installato quando era ancora in corso l’emergenza sisma del 2017 su incarico del Comando Vigili del Comune di Lacco Ameno e li restano da ormai cinque anni, tra alterne vicende e guasti. Le alterne vicende del paese, la frana ed il disastro alluvionale, hanno inoculato nelle istituzioni la consapevolezza che questa situazione non può più considerarsi temporanea e che si protrarrà ancora a lungo e per questo anche sulla viabilità bisogna prevedere misure durevoli è previsioni più efficaci.

Cosi è partita la progettazione per la installazione dei semafori fissi. Quelli attuali mobili stanno causando problemi, sia in ordine al maltempo che ne causa il continuo disfunzionamento che al continuo passaggio di camion e mezzi pesanti che in questi giorni si stanno dimostrando altrettanto dannosi. Il predisponendo impianto fisso regolamenterà il transito sia sulla via Provinciale Lacco Fango che sulla via Borbonica verso Casamicciola e verso Forio. Ieri sono cominciati i rilievi ed i primi studi per la progettazione. C’era una volta un borgo, con un tunnel d’acciaio ed un attraversamento pericoloso. C’era un semaforo temporaneo. Domani ci sarà un nuovo semaforo fisso. Resterà l’installazione di tubolari e un attraversamento che non sia pericoloso. Il Fango si consacrerà come una zona in stato di abbandono post sisma.