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LE STORIE DI SANDRA PER CARMELA ZABATTA E SALVATORE D’ARCO

Questa settimana mi piace ricordare la famiglia formata da Salvatore D’Arco e sua moglie Carmela Zabatta perché la loro prima figlia veramente ha vista crescere me, le mie sorelle e mio fratello. Salvatore classe 1906 e Carmela classe 1913, si sposarono nel 1935 e lui lavorava nel negozio di suo padre che si trovava sulla salita di San Pietro e dove si vendeva vino. Dopo sposato invece, fece la guardia giurata e formò con sua moglie una bella famiglia con sette figli, tre dei quali, morirono piccoli. Erano tanto innamorati e dedicati alla famiglia, al lavoro, e ai figli in modo dolce e affettuoso. Purtroppo dopo 18 anni di matrimonio la dolce Carmela mori, lasciando la figlia Giovanna di 17 anni, Francesco (Ciccillo) di 11 anni, Titina di 4 anni e mezzo e Michela (Lillina) di 3 anni. Salvatore solo e senza la sua compagna di sempre, fece di tutto per non far mancare niente ai figli aiutato dalla dolce e bella Giovanna che, come si diceva allora, abbracciò la croce e la portò avanti. Divenne ancora più affettuoso, era sempre con i figli dopo il lavoro. Quello che lo rendeva speciale era il suo essere un signore di altri tempi, educatissimo, e con la sola passione per la caccia. Frequentava anche tanto la Chiesa di San Pietro e se camminando incontrava tre volte Don Pietro Buonocore, per tre volte si toglieva il cappello nel salutarlo tanto che il buon Don Pietro restava sorpreso. Nel frattempo Giovanna aveva sposato il Capitano Francesco Mennella di Casamicciola ed era andata ad abitare alle Palazzine del Sole al piano sopra del nostro dove abitavo con la mia famiglia. Nacquero quattro figli e Michela viveva con sua sorella che era ormai la sua seconda mamma. 

Michela veniva spesso a casa a giocare con me e mio fratello Massimo che per lei è ancora oggi suo fratello. Soffriva la mancanza della mamma e spesso abbracciava la nostra per farsi stringere e restava così ferma mentre mamma le accarezzava i capelli. Titina, dal carattere positivo e allegro, era come Giovanna, dai colori chiari e i lineamenti delicati e sposò un giovane imbianchino venuto da Marano, Gennaro Gargiulo ed ebbero quattro figli. Michela più scura di capelli delle sorelle, sposò Giovan Giuseppe Di Costanzo (Peppino) ex vigile urbano di Barano ed ebbe due figli e oggi è nonna di quattro nipoti e bisnonna di un nipotino e vive felice con quel marito, uomo educato e di una bontà incredibile che la ha ridato la felicità persa a tre anni con la morte della mamma. Francesco sposò Grazia Iettarelli ed ebbe due figli, ma solo uno oggi è vivente. In quelle Palazzine del Sole di Via Venanzio Marone siamo stati felici e Giovanna era per noi una di casa. Bella, alta, elegante, una donna dedicata a tutti e poco a lei. Una donna sempre ben curata, bionda, dai lineamenti delicati, che usciva per una passeggiata solo se c’era con lei suo marito, il capitano Mennella che aspettava che si preparasse per bene per poi darle il braccio e andare a passeggio. Che belle quelle coppie di allora quando passeggiavano così e io mi incantavo a guardare. Di solito a casa di Giovanna venivano spesso anche la sorella Titina con i figli piccoli, e Francesco, perché era come se andassero a trovare la loro mamma. Salvatore morì nel 1981 lasciando quei quattro figli ben sistemati con belle famiglie e benvoluti da tutti. Ringrazio Michela D’Arco Di Costanzo per le foto e alcune notizie.

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