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LE STORIE DI SANDRA Ricordando Vincenzo Telese

Era da tanto che volevo dedicare un mio ricordo a Vincenzo Telese, l’uomo che ha segnato in positivo la storia del Comune di Ischia e dell’intera isola e che è stato il sindaco di una parte della mia adolescenza. Vincenzo Telese nacque il 19 febbraio del 1907 in una famiglia di artigiani con il papà falegname. Mostrò fin da ragazzo un grande passione per il giornalismo e per il turismo e un amore per la sua isola che si trovava a vivere la guerra prima, e il dopoguerra dopo, la fame, la mancanza di lavoro e di turismo. Ad appena 23 anni fondò “l’Ufficio del Forestiero” la cui sede era al porto alla Riva destra, con lo scopo di favorire iniziative turistiche. Ma io voglio parlare di Telese uomo e compaesano, perché da sempre prediligo questo aspetto in ogni persona che ha fatto un pezzo di strada con me, anche se in questo caso solo pochi anni. Da quanto so dalle donne della mia infanzia, Il sindaco Telese aveva un aspetto severo, ma era molto umano e questa sua dote venne fuori in modo evidente durante il ventennio fascista e subito dopo la caduta del fascismo. Un uomo semplice che amava la cultura. Sposò nel 1940 una professoressa di Roma che insegnava lettere al liceo classico di Ischia, Ada Tommasi, che, come lui amava arte, musica e cultura. Comprò una casa in un bel quartiere di Roma e fece il pendolare per tanto tempo, ma questo gli servì a conoscere e ad entrare meglio nella logica politica.

La signora Ada, organizzava nella casa di Ischia salotti culturali di giovedì (i famosi giovedì della musica e dell’arte). Nel frattempo Vincenzo Telese aveva sempre più voglia di creare una collaborazione tra i sei sindaci di Ischia per allargare gli orizzonti, cioè come diceva lui, per guardare lo sviluppo dell’isola dalla cima dell’Epomeo, e non dai campanili di ogni comune. Questo aspetto di un uomo cosi all’avanguardia, mi ha affascinata, anche se so che spesso ha dovuto rompere con chi lo aveva sostenuto, e cedere di posto di sindaco. Ma Telese era testardo e convinto di quello che faceva e non mollò mai. Non c’era elettricità nel dopoguerra, non c’era acqua nelle case, non c’erano buoni collegamenti marittimi, la pesca non era aiutata, così come il turismo. Lui non si tirava indietro, scriveva tutto e chiedeva a chi di dovere. Era anche amico dei miei zii Biagio, Umberto e Luigi Di Meglio e io l’ho incontrato più volte al negozio di zio Gigino. Veniva tra la sua gente e non solo sotto elezione, ascoltava le semplici richieste. Era un amante dei viaggio, parlava due lingue, aveva il senso degli affari fatti bene, insomma era un uomo che non è vissuto in disparte, ma ha voluto esserci e farsi sentire.

È rimasto famoso il suo decalogo dell’ospitalità dell’estate 1966, in cui in 10 punti si rivolgeva a tutti gli abitanti, i turisti, gli operatori in ogni campo dell’Isola d’Ischia.Tra questi punti l’invito a rispettare il silenzio nelle ore calde dei pomeriggi estivi, la famosa CONTRORA. Tutti a riposare, i piccoli crollavano, i meno piccoli facevano finta di dormire e guardavano giornaletti come Il Monello, i nonni sui letti, le donne stese a metà su strane poltrone, la spiaggia vuota. E poi di nuovo vita verso le cinque. Controra amata e non accettata da tanti adolescenti, ma che ci ha dato l’idea di un rispetto per noi stessi e per le nostre vite proiettate verso gli altri. Vincenzo Telese è stato un grande uomo, che ha speso la sua vita per migliorare la vita di tanti, per dare lavoro, per gridare a chi doveva sentire di non lavarsi le mani, per creare le famose baracche dei pescatori dove io ho vissuto i momenti più dolci innamorata delle reti. Oggi i miei alunni, usando il loro linguaggio diciamo moderno, avrebbero detto dell’uomo e del Sindaco Vincenzo Telese: “Prof quell’uomo è importante ma ci piace…NON SE LA TIRA”. E io avrei dovuto rispondere : “Si ragazzi, NON SE LA TIRA, sa di essere un uomo che sa amare e voler migliorare la vita di chi ama”. Ecco questo era Vincenzo Telese, cinque volte sindaco che sfiorò la sesta volta, e che ebbe da morto 300 voti di preferenza. Ringrazio Luigi Telese (Gigiotto) che mi ha fornito una relazione completa stilata insieme a Lello Montuori con foto date e notizie.

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