CRONACAPRIMO PIANO

Picchiati e derubati nella notte in casa, l’indagine entra nel vivo

I carabinieri della Compagnia di Ischia, guidati dal capitano Angelo Pio Mitrione, a caccia dell’identità della donna che si è introdotta in un’abitazione di Fiaiano portando via con modalità davvero terribili la somma di 10.000 euro in contanti

E’ una matassa difficile da sbrogliare. Difficile, ma non impossibile. Con una sottolineatura che non può né deve passare inosservato: l’episodio è di una gravità e di una violenza tale – sulla nostra isola di casi del genere davvero se ne ricordano pochi a memoria d’uomo, o forse non se ne sono mai verificati – che non può rimanere impunito. E così i carabinieri della Compagnia di Ischia, guidati dal capitano Angelo Pio Mitrione, stanno lavorando e indagando a fondo per riuscire a risalire all’identità dell’autrice del furto avvenuto in un’abitazione di Fiaiano notte tempo, quando due anziani sono stati derubati da una persona che si è introdotta in casa e li ha derubati dei risparmi di una vita non esitando nemmeno ad utilizzare le maniere forti per riuscire nell’intento. Un’operazione criminale e davvero terribile nella sua dinamica e nelle modalità con cui si è svolta che chiaramente ha suscitato sgomento tra la popolazione della frazione baranese e l’isola in genere, non abituata a fenomeni e episodi di questa portata.

Non trapela nulla sui contenuti dell’indagine e sulle piste che stanno seguendo i militari dell’Arma, ma rispetto a quanto vi abbiamo scritto domenica possiamo confermarvi che i carabinieri stanno seguendo alcune piste. Il fatto che il furto sia stato commesso nottetempo e in una zona poco frequentata potrebbe costituire paradossalmente un valore aggiunto. Si spera che alcune videocamere di sorveglianza possano aver “registrato” i movimenti della persona che si è recata presso l’abitazione dei due anziani coniugi. Alcune immagini sono tuttora visionate dagli investigatori e non è dato sapere se siano state notate presenze sospette più o meno nella fascia oraria in cui si è consumato l’episodio. Ma c’è dell’altro, un particolare che certamente non può passare inosservato e che inevitabilmente conduce a qualche pista. La donna, con chiaro accento straniero, che si è introdotta in casa, lo ha fatto senza commettere alcuna effrazione. Delle due l’una, che è poi la stessa cosa: o possedeva le chiavi di casa, o sapeva esattamente come poter accedere all’immobile. Si potrebbe pensare dunque che si tratti di una persona conosciuta dai proprietari di casa, o magari di fiducia. L’ipotesi però viene esclusa a priori, dal momento che la coppia interrogata dai carabinieri ha riferito di non avere assolutamente riconosciuto la persona che ha finanche aggredito la donna, picchiandola anche con dei pezzi di legno per costringerla ad aprire la cassaforte e consegnare la somma di diecimila euro. E se è vero che lo choc e la paura sono stati tanti, e che il buio della notte certo non era il massimo per scorgere una sagoma nota, è comunque difficile che marito e moglie possano aver preso un abbaglio.

Gli inquirenti confidano in qualche “indizio” recuperabile da alcune videocamere di sorveglianza ma resta il mistero sul fatto che chi si è introdotto in casa lo ha fatto senza lasciare segni di effrazione. E, dal momento che le vittime non hanno riconosciuto il ladro, si pensa alla presenza di un complice

E allora? Beh, allora non si può che pensare ad un’ipotesi alternativa, quella che a indirizzare la delinquente nell’abitazione di Fiaiano sia stata una terza persona, sempre in possesso delle chiavi o comunque a conoscenza della casa e quindi in grado di fornire adeguate istruzioni per un accesso comodo e sicuro nella stessa. E’ chiaro che uno scenario del genere finirebbe notevolmente col restringere la cerchia dei soggetti sui quali indirizzare le proprie attenzioni. E a quanto sembra, questo “screening” da parte del personale guidato dal capitano Mitrione sarebbe stato effettuato. Insomma, niente viene lasciato al caso, come fatto da chi ha messo a segno un furto davvero terribile per le modalità con cui si ha sviluppato. E che ha fatto piombare l’isola nella paura. E allora assicurare il responsabile alla giustizia serve anche ad escludere l’ipotesi peggiore, che pure difficilmente si può configurare nel caso di specie, quella di essere di fronte ad un professionista, ad un rapinatore seriale.

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